Leonardo Morlino
MORLINO

Professore di Scienza della Politica presso la LUISS, è stato Presidente dell’International Political Science Association (IPSA).

Nel 2004 e poi di nuovo nel 2011 gli è stata attribuita la cattedra Jean Monnet in Studi Europei dalla Commissione Europea.

È stato Bechtel Visiting Professo alla Stanford University; Jemolo fellow, Nuffield College, Oxford University; visiting Professor presso l’Istituto Juan     March, Madrid; visiting professor presso l’Institut d’Etudes Politiques, Paris; Monte dei Paschi Fellow presso il St. Anthony’s College di Oxford nel 2010.

È autore, co-autore o curatore di 40 volumi e di più di 200 articoli o capitoli di libri in inglese, francese, spagnolo, portoghese, tedesco, ungherese, giapponese, mongolo.

Tra i suoi volumi si segnalano: Comparison. An Introduction, Leverkuse e Londra, Budrich (2017); The Quality of Democracies in Latin America. A Report for IDEA, Stockholm, International IDEA (2016); Changes for Democracy. Actors, Structures and Processes, Oxford, Oxford University Press (2011); Introduzione alla ricerca comparata, Bologna, Il Mulino (2005); Democrazie e democratizzazioni, Bologna, Il Mulino, 2003; Democracy Between Consolidation and Crisis. Parties, Groups, and Citizens in Southern Europe, Oxford, Oxford University Press 1998; Como cambian los regimenes politicos, Madrid, CEC, 1985; Dalla democrazia all’autoritarismo. Il caso spagnolo in prospettiva comparata, Bologna, Il Mulino, 1981.

E’ uno dei direttori-curatori della prima International Encyclopedia of Political Science, 8 volls, Sage Publications, 2011.

Al momento sta dirigendo un’ampia ricerca sulle trasformazioni di libertà ed eguaglianza nelle sei grandi democrazie europee dopo la Grande Recessione.

Ha pubblicato su FCHub:

Leonardo Morlino

Il terzo intervento di una trilogia che ha affrontato i problemi critici della destra, del centro e adesso della sinistra, nel sistema partitico italiano. Partendo dal manifesto sulla Terza via, fino alla ricerca del messaggio che scaldi i cuori oggi

Se esiste un’opinione di centro, non è detto che possa trovare spazio un partito moderato. A causa del sistema di voto e della competizione elettorale sempre più polarizzata. E a causa della fuga nell'astensione. Il leader di un partito di centro è destinato al fallimento

La politica identitaria di FdI. La dinamica con i partiti della coalizione. La manipolazione come strumento per la stabilità. Le aspettative degli elettori

Proprio nel momento in cui ci vorrebbe più integrazione si rafforzano, anche nell’elettorato, le posizioni di chi ne vuole meno. Come si spiega?

Il partito comunità. La ricerca del voto basandosi sull'adesione identitaria. La strategia della polarizzazione. Oltre alle ragioni, la polemica sull'antifascismo può diventare un boomerang per tutti

Il plebiscito allo zar dell'88,5 per cento alle ultime elezioni può essere riletto attraverso un algoritmo: il risultato rivela che esiste un 40 per cento di oppositori

La protesta ha dimostrato di sapere farsi ascoltare e di riuscire a cambiare le politiche governative non gradite. Dunque, di essere efficace

Quale che sia la riforma che sarà approvata, porterà a un passaggio verso una democrazia maggioritaria, con politiche moderate e maggiore spazio alla protesta. Nell'analisi del politologo, lo scenario a cui andiamo incontro

C’è stato un aggressore e un aggredito in entrambi i casi, ma nel conflitto mediorientale quest'ultimo non ha il sostegno e le simpatie delle diverse opinioni pubbliche. Ecco una possibile spiegazione per far capire meglio il fenomeno

Leonardo Morlino

Il perché dei risultati elettorali e il cammino della democrazia polacca verso i precedenti livelli di garanzia dei diritti

Qual è lo spazio di manovra di Lega e Fratelli d'Italia per realizzare le promesse elettorali - dal problema immigrazione alle riforme - aldilà dei proclami?

Le due istituzioni che puntellano l'ideologia di Putin. E perché la fine della guerra dipende da loro

I recenti cambiamenti nella Rai sembrano – a prima vista - in continuità con la precedente tradizione, ma per il ruolo importante avuto dalla prima ministra e la pervasività dei provvedimenti presi fanno un passo avanti. Ma perché questa stretta di vite è stata giudicata necessaria dall’on. Meloni?

Leonardo Morlino

La destra al governo sembra costretta dalle sue stesse visioni ideologiche, che ripropone ai propri elettori ma che non contengono soluzioni per i numerosi problemi da affrontare. Non resta che sperare in una sterzata della presidente del Consiglio

Perché alla Meloni non convengono le abiure. E perché l'importante è vigilare sulle politiche concretamente realizzate

Le lezioni di queste primarie: su come si fanno le campagne elettorali, sui temi che influenzano il voto e su cosa ci si attende dal Pd

Il vero senso dell'astensione. Quello che Moratti&Co non hanno capito. Il successo del presidente lombardo uscente. L'unica via percorribile del Pd. Che cosa ci dicono le ultime elezioni

Leonardo Morlino

Il rapporto tra giudici e politica ha attraversato, nel corso della Prima repubblica, diverse fasi. Ora, per la prima volta, la politica ha l'occasione di rafforzare il suo controllo sull'attività di indagine dei giudici. Con quale costo per la democrazia?

Leonardo Morlino

Giorgia Meloni imboccherà la strada della riforma presidenziale subito, o preferirà lavorare sul proprio consolidamento per vincere le prossime elezioni? Ecco pro e contro dei diversi scenari

Le ultime tornate elettorali, prima in Italia ora negli Usa, mettono in evidenza il fenomeno della polarizzazione degli elettorati. Che cosa rivela nei diversi contesti, e come potrebbe essere affrontata?

Leonardo Morlino

Astensione, speranza in un "Salvatore", ricerca della stabilità. Ecco come hanno giocato questi tre fattori nell'urna

C'è l'astensionismo involontario che non supera il 10 per cento. Ma c'è un 20 per cento di astenuti che si sentono indifferenti o alienati. Ecco le opzioni per fermare il fenomeno

A parte le boutades di Berlusconi sulle pensioni a mille euro e il piantare qualche milione di alberi, il punto più rilevante per i partiti alleati di centro destra, dati per vincenti, è un programma credibile. Ecco su quali temi

I diversi leader potrebbero darsi delle regole volte a favorire partecipazione e informazione, ma anche delle prassi dirette a ridurre la delusione e il distacco degli elettori

La Grande recessione, la pandemia, la guerra. Quali sono state e saranno le loro conseguenze politiche?

Analisi dell’attualità della guerra in Ucraina con l'obiettivo di capire che cosa possiamo aspettarci in futuro da Putin. Partendo sia dalle sue mosse precedenti e dalle sue motivazioni che dalle conseguenze che possiamo attenderci. Chiedendoci innanzitutto “a chi giova” e come

Quattro fattori oggettivi e importanti richiedevano che alla presidenza fosse eletto un leader, e non un personaggio secondario come era nelle tradizioni delle elezioni italiane del presidente

Quattro considerazioni  portano a pensare che questa volta la regola non scritta per cui al Quirinale non si eleggeva un leader di partito questa volta potrebbe non valere

Accentuando conflitto e polarizzazione alla ricerca di un maggiore sostegno elettorale i leader partitici si delegittimano reciprocamente e alla fine non riescono far fronte a situazioni di emergenza. Occorre ricorrere a un attore esterno, come Draghi. Che potrà essere eletto al Quirinale solo se riesce a convincere i leader partitici che è diventato un attore-arbitro neutrale ormai anche ‘interno’ al sistema partitico

Negli ultimi trent'anni abbiamo vissuto nella ricerca di una soluzione al deficit di governabilità, che alla fine non è stata trovata. E che ha portato a soluzioni diverse, tutte provvisorie, dando un’apparenza di discontinuità

I risultati delle elezioni tedesche del 26 settembre pongono numerosi problemi per i tedeschi e anche per noi. Ma per capirne meglio le conseguenze anche a livello europeo e internazionale, è utile partire dalla spiegazione dei risultati. Mettiamo, innanzi tutto, in fila brevemente quello che è successo: hanno vinto di poco i socialdemocratici con la...

Dopo il fallimento in Afghanistan, come contrastare una ripresa del terrorismo? Ecco una proposta: andare nella direzione della promozione della sicurezza, usando lo strumento degli aiuti umanitari e monitorandoli attraverso l’indice di sviluppo umano, concepito a suo tempo da Amartya Sen e realizzato nell’ambito delle Nazioni Unite

Per concessione dell'autore della rubrica, pubblichiamo il suo articolo uscito sul "Corriere della Sera" del 31 agosto

Il governo Draghi sta mostrando come si possa governare efficacemente al centro con politiche moderate e non volutamente conflittuali. Ecco con quali conseguenze per destra e sinistra 

Nel rapporto tra cittadini e leader, la capacità di questi di manipolarli orientandone le preferenze sembra diminuita. Questo perché, quando ci sono problemi economici, l'uso di “armi di distrazione di massa” sembra essere meno efficace. È possibile che i manipolatori possano tornare a dettare legge?

Voler realizzare politiche di cambiamento può comportare il ricorso alla violenza? Alcuni filosofi e analisti della politica sostengono di sì. Ma fino a dove ci si può spingere? E quali limiti può avere la protesta, anche violenta? Riflessioni sui "compagni che hanno sbagliato" e sulle regole democratiche

Una nuova legge elettorale deve creare delle maggioranze parlamentari o direttamente, prevedendo un premio di maggioranza, o indirettamente abbassando drasticamente la frammentazione partitica. Ma quali sono gli ostacoli alla realizzazione di questi cambiamenti?

Leonardo Morlino

Lega, M5S e Pd possono approfittare del governo Draghi per avere il tempo di "smettere di navigare e tornare in cantiere per riparazioni". Ecco i nodi che ciascuno deve sciogliere

Negli ultimi sei mesi è emersa, a causa della pandemia, una spinta verso la moderazione, alla ricerca di soluzioni ragionevoli agli enormi problemi posti alle nostre società dal Covid 19. Le elezioni tenutesi in questo periodo in diverse parti del mondo sembrano confermare la nuova attenzione alla governabilità

L’enorme quantità di risorse da impiegare che viene dall’Europa dà ai leader partitici l’occasione imperdibile di mettere le lancette dell’orologio indietro a quando altri leader partitici controllavano gli interessi e prendevano effettivamente decisioni, pur accompagnate da clientelismo e corruzione. Aspirazione possibile?

Sia con soluzioni elettorali maggioritarie che ragionevolmente proporzionali, nella democrazia in cui ci troveremo occorrerà giungere a compromessi, accordi tra i diversi interessi, tutti mobilitati dato che la posta in gioco per molti è la sopravvivenza economica.

Come sta cambiando, con la pandemia, il rapporto tra politica e mondo economico? Sia per l’impiego dei futuri fondi del NGEU che per le iniziative di emergenza a favore delle categorie produttive o di tutela sociale è il governo, con i leader che lo sostengono, a fare da protagonista. Senza un’interlocuzione diretta e formale con le categorie interessate. Sicuri che sia il modo giusto per realizzare al meglio l’interesse pubblico?

A tre concezioni di democrazia corrispondono diverse domande da parte dei cittadini ai propri governanti. Come si fa a soddisfarle tutte? E con quali conseguenze nel nostro paese?

Leonardo Morlino

L'interventismo del governo in economia, il controllo dei cittadini con la tecnologia digitale e la riduzione delle loro libertà, l'attenzione alla sanità e al welfare: sono i fenomeni che la pandemia ha innescato nella nostra democrazia. Dureranno anche dopo?

Leonardo Morlino

La resistenza delle istituzioni giudiziarie e politiche che ha bloccato il tentativo di Trump di accreditare una realtà corruttiva è dovuta alla struttura federale degli Usa. E questo per la responsabilità politica che gli eletti a livello statale sentono verso i propri elettori. Da noi sarebbe successo lo stesso?

Leonardo Morlino
Ormai, dopo diversi giorni di attesa e specialmente dopo l’attribuzione dei voti elettorali di Arizona (11 voti) e Georgia (16 voti), quando già Biden aveva superato la soglia dei 270 voti per la vittoria in Pennsylvania (20 voti), i risultati elettorali sono netti ed evidenti: 306 voti a Biden contro i 232 a Trump, 5.651.879...
Sono ancora incerti i tempi entro cui conosceremo i risultati definitivi delle elezioni negli Usa. Ma a una domanda, per noi importante, cominciamo avere qualche prima risposta. La domanda è: qual è l’impatto elettorale della pandemia? Ovvero: la pandemia ha cambiato il comportamento di voto degli americani e, se sì, in che direzione? Una risposta...

Lo shock del Covid sembra avere spinto l’elettore alla moderazione. Cosicché alla fine vi è stato un effetto di depolarizzazione della competizione politica. Le incertezze, i timori causati dalla pandemia hanno indotto probabilmente a votare per il candidato più noto e quindi sicuro. Se gli elettori vedessero i vantaggi della moderazione sul piano dell’efficienza decisionale, la tendenza potrebbe stabilizzarsi, facendo prendere alla democrazia italiana un cammino inatteso.

Un requisito indispensabile per decidere se accettare il taglio di più di un terzo dei parlamentari (da 945 a 600) è conoscerne le conseguenze. Malgrado quello che si scrive, anticipare con qualche precisione che cosa avverrà a causa del taglio non è facile. Diversi fattori possono, in un secondo momento, intervenire a cambiare l’esito, e...
Leonardo Morlino
Stiamo vivendo tempi forse eccezionali, sicuramente straordinari. Ne abbiamo piena consapevolezza. Ma quali cambiamenti ci hanno portato? Di questo, al momento non abbiamo né adeguata conoscenza, né tanto meno consapevolezza. Probabilmente i cambiamenti stanno ancora avvenendo, e ci saranno soprattutto nei prossimi mesi, anni. Come al solito, ce ne accorgeremo solo quando saranno avvenuti. Però,...
Leonardo Morlino

Analizzare in dettaglio tutti i problemi sorti nella gestione della pandemia in Lombardia, offre un’analisi significativa della gran parte dei problemi che affliggono l’attuale democrazia italiana

Leonardo Morlino

Il rapporto Colao contiene 200 proposte di policy. Tutte sensate e condivisibili in una visione inclusiva ed efficiente di una democrazia social-liberale. A quali dare la priorità? La risposta non può essere che concentrarsi su pochi obiettivi. E che la ripresa sociale ed economica va fatta attrezzandosi anche a difenderci da “futuri shock di sistema”.

Nel momento pieno di incertezze e problemi in cui tutti stiamo vivendo, continuiamo a porci domande a cui sappiamo bene che è impossibile rispondere su quale sarà il nostro futuro, se saremo capaci di uscire dalla pandemia, come, quando. Possiamo, però, almeno capire “quello che bolle in pentola” ovvero indicare quali siano i ‘meccanismi’ prevalenti...
Mentre siamo ancora in piena crisi da pandemia, i motivi di pessimismo si accalcano. Le incertezze e le paure della fase due sembrano dominare, ma proprio per questo occorre reagire e pensare in positivo a come costruire il nostro futuro.  In un’intervista del 1° maggio su Robinson di Repubblica, Joseph Stiglitz segue questa linea quando...

La spinta sovranista. Le disparità economiche. La crescita dell'intervento pubblico. Su tutti questi fronti l'emergenza sanitaria avrà un effetto catalizzatore. In quale direzione?

Leonardo Morlino

Di certo, la crisi avrà un impatto economico. Ma sarà anche un catalizzatore di tendenze già in atto. Soprattuto in politica. Stabilizzando il governo rispetto all'opposizione. E spingendo l'Unione europea a fare chiarezza al suo interno

La migliore strategia elettorale è quella di occupare il Centro perché è questa la  collocazione politica vincente? Esaminando ciò che consente a questa strategia di vincere il politologo avverte che in Italia non funziona. Piuttosto, serve altro. Come Matteo Renzi sembra avere capito.

Le nostre democrazie sono condannate a un declino irreversibile perché non riescono a invertire il trend della protesta e della insoddisfazione dei cittadini? Secondo il famoso incipit di Tolstoj in Anna Karenina ci sono maniere diverse di essere infelici nei vari paesi. Così, mentre in Polonia può bastare poco a migliorare il welfare, da noi riaccreditare la democrazia agli occhi dei cittadini è più difficile. Ma una ricetta, comunque, c'è.  

I giovani sono sempre più spesso protagonisti di manifestazioni di piazza, da Parigi a Santiago a Barcellona. E anche in Italia. Se rappresentano storicamente il gruppo sociale più incline al cambiamento, adesso a questa tendenza naturale si aggiunge il malessere per dover pagare il prezzo della disuguaglianza generazionale, del rischio povertà, della disoccupazione. In che cosa si può canalizzare la loro rabbia?

Nella vittoria di Bolsonaro in Brasile, nella chiusura del Parlamento britannico o sull'indipendentismo catalano, la storia recente delle democrazie vede crescere il peso politico delle decisioni delle alte corti della magistratura. Ma la loro mission dovrebbe essere un'altra

Mentre siamo in mezzo all’ennesima crisi politica e i nostri leader ci tengono in sospeso con le loro trattative – non più in diretta streaming – possiamo chiederci quali scenari ci si aprono davanti nel prossimo futuro. Dal punto di vista economico, dopo la stagnazione degli ultimi anni avremo di nuovo una recessione? E, dal...
Subito dopo la formazione del governo Conte, nel giugno dello scorso anno, la previsione più ricorrente era che sarebbe caduto dopo le elezioni europee dell’anno successivo. Dopo le elezioni di maggio, con il successo della Lega e la conferma che il suo sistema di propaganda, la cosiddetta Bestia, funzionava bene, la previsione di una crisi...
Per anni siamo stati oggetto di curiosità e attenzione da parte di studiosi e leader politici di altri paesi, specie degli Usa. Avevamo il più forte partito comunista dell’Occidente, arrivato addirittura al 34,4% nel 1976. Poi, c’è stato il declino e lo scioglimento del partito. Abbiamo avuto anni di grigiore. Sembravamo essere entrati nella normalità....
Una valutazione più accurata di queste elezioni europee deve partire dalle domande che ci ponevamo prima del 26 maggio.  Quando l’Europa non era entrata nel dibattito pubblico perché ancora un club di élite al governo, e nelle stanze chiuse di Bruxelles si decideva su temi che avrebbero avuto un impatto solo su limitati settori economici,...
La campagna elettorale per le Europee è iniziata e, come atteso, si parla più di ‘Italia in Europa’ che di ‘Italia in Italia’, come invece si è fatto almeno fino alle europee del 2009, quando la Grande Recessione era al suo zenit. In breve, l’essere in Europa è diventato rilevante anche per i cittadini. I...
Leonardo Morlino
Al di là di problemi specifici (la domanda catalana di indipendenza), le elezioni spagnole erano molto attese perché potevano dare una qualche risposta a tre domande rilevanti per le democrazie in questi anni.  La crescita ed affermazione di partiti populisti in numerosi paesi europei e non, Spagna compresa, portavano a chiedersi: è possibile rovesciare il...
Ora che è iniziata la campagna elettorale per le europee, si sta vedendo con maggiore evidenza un’invenzione politica tipicamente italiana, ma che viene da lontano, almeno dai primi anni Sessanta del secolo passato, gli anni del centro-sinistra. Di che si tratta e come funziona?  Se si riflette su come è nata e si è consolidata...
Le prossime elezioni europee saranno importanti e presenteranno qualche incertezza in più, anche rispetto a quelle del 2014. È tempo, quindi, di cominciare a discuterne, soprattutto ponendosi la domanda principale, ovvero: quanto saranno forti nel nuovo Parlamento i partiti antieuropei, che in quello in scadenza hanno circa il 20% dei seggi?  Prima di cercare una...
Perché il M5S ha voluto tenere un referendum interno sulla concessione dell’autorizzazione a procedere per Salvini? Perché Di Maio e il gruppo dirigente era diviso, e dunque ha voluto così scaricare l’eventuale responsabilità sugli iscritti? Per creare un’occasione di democrazia diretta, tanto cara a Casaleggio? O per quale altro motivo? La realtà è spesso più...
Se si fa attenzione, anche distrattamente, alle dichiarazioni e, talora, ai conseguenti avvenimenti di questi anni si rimane davvero interdetti e confusi. Come è possibile che un leader, apparentemente avveduto, come David Cameron, abbia cacciato un intero grande paese con milioni di cittadini in una situazione tanto difficile e che alla fine farà perdere molto...
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È ancora troppo presto per capire appieno caratteristiche e conseguenze politiche della protesta, protratta per settimane, dei Gilet Gialli in Francia. Eppure qualche prima indicazione sta emergendo con sufficiente evidenza, in tre direzioni diverse: su un possibile futuro del sistema partitico francese, quindi sull’efficacia a breve termine della protesta in una democrazia, infine su certi...
Roma 27 ottobre. Torino e Milano 10 novembre. Diverse città (manifestazione studentesche) 16 novembre. Altre manifestazioni in programma nelle prossime settimane. Che cosa sta succedendo? E perché ora? Presa singolarmente ciascuna manifestazione – da quella di Roma contro la Raggi a quella pro-tav di Torino alle altre che ci sono già state o sono in programma...
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Quali sono le domande che dobbiamo porci per capire meglio le recenti elezioni USA di midterm? In prospettiva, cioè avendo in mente le elezioni presidenziali fra due anni e lo stato della democrazia USA, i quesiti sono due. Il primo: Trump è diventato il leader riconosciuto ed accettato del partito repubblicano, il GOP? Il secondo:...
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Di Getulio Vargas, presidente del Brasile autoritario dal 1930 al 1945 e dal 1951 al 1954, si ricorda una frase che gli piaceva ripetere: ‘per gli amici tutto, per i nemici la legge’. Chissà se fra qualche anno ricorderemo questa frase commentando le politiche del nuovo presidente del Brasile. Ma chi è Jair Bolsonaro e...
In un assetto istituzionale democratico, caratterizzato da soluzioni maggioritarie e una cultura liberale, quale gli Stati Uniti, si è ritenuto opportuno creare autorità che decidessero e/o gestissero ambiti in cui il bene comune era prioritario e, dunque, doveva esserci una gestione non partitica. Che cosa succede se quella soluzione istituzionale viene trapiantata in contesti istituzionali...
Perché per Di Maio, e il Movimento 5 Stelle, era così importante andare al governo? Perché costituiva un obiettivo talmente vitale da essere disposti a cambiare programmi e obiettivi politici a seconda della coalizione che si fosse riusciti a formare, con la Lega o con il PD, dando un immagine di spregiudicato cinismo? Perché la...
Con caratteristiche e in gradi diversi molte democrazie contemporanee sono radicalizzate: dal Brasile all’Ungheria, dalla Polonia alla Germania, per citare i possibili estremi tra massima e minima radicalizzazione, passando per gli Usa, l’Austria, la Spagna, la Grecia e, per quel che ci interessa, l’Italia. Ma è possibile governarle? E se sì, come, focalizzandosi subito sul...
Il dilemma pone un’alternativa tra due soluzioni entrambe negative. Questa è la situazione – attesa e dunque non sorprendente – in cui si trova il PD dopo le elezioni del 4 marzo. E’ possibile uscirne? Come? Per effetto della crescita della protesta, e in presenza di un sistema prevalentemente proporzionale il sistema partitico italiano da...
Nell’esperienza delle democrazie parlamentari degli ultimi settanta anni, circa un quarto dei governi non avevano la maggioranza parlamentare, erano governi di minoranza. Se si considerano comparativamente quelle esperienze, le condizioni essenziali che hanno consentito l’esistenza e l’operatività di quei governi sono state due. La prima – ad esempio, in Danimarca – è stata l’assenza di divisione profonde...
Che il PD avrebbe perduto lo si sapeva. Ai dati pubblicati dai sondaggi si aggiungevano i commenti unanimi di quelli che si incontravano negli ambienti più diversi. Dopo il 4 marzo, del 40,8% delle ultime elezioni europee (2014) resta solo il ricordo e le illusioni coltivate. Ma alla fine perché il PD ha perduto in...
Leonardo Morlino
A campagna elettorale finita, sono emerse ancora più nettamente le peculiarità di questo periodo storico. La radicalizzazione, latente nell’elettorato da anni, è stata strumentalizzata dai gruppi più estremisti. Tuttavia, malgrado questi ritorni di partecipazione di piazza con le attese conseguenze in termini di tafferugli e feriti, l’astensione rimarrà molto alta, sulla base di tutte le...
A circa metà della campagna elettorale, fermiamoci un momento e guardiamoci indietro. Ci accorgeremo subito che questa campagna elettorale ha alcuni aspetti peculiari che la differenziano dalle precedenti di questo secolo e degli ultimi decenni di quello precedente. Quali sono questi aspetti e che cosa ci suggeriscono in prospettiva? Qui ne evidenzio solo due all’interno...
Quello che rende credibile ed accettabile la democrazia rappresentativa è la corrispondenza tra ciò che promette chi vuole essere eletto e ciò che fa quando è stato eletto e va al governo. Ma proprio questo è stato sempre un punto di discussione e di critica, ed è diventato ancora più problematico in questi ultimi anni...
La campagna elettorale, già iniziata, presenta alcuni elementi di incertezza sia per i fattori contestuali che per le scelte che i leader politici dovranno fare per cogliere al meglio le opportunità offerte dalla situazione. Lasciando da parte le incertezze dovute alla nuova legge elettorale e al parziale cambiamento dell’offerta partitica rispetto al 2013, il terzo...
Analizzando più a fondo la legge, che sperimenteremo per la prima volta in marzo, ci sono regole che possono avvantaggiare alcuni partiti rispetto ad altri? Sulla base di quello che sappiamo su altri sistemi elettorali, due regole di questa legge possono favorire in certe condizioni i candidati moderati. Si tratta della spinta a formare coalizioni...