Vittorio Mirra
Mirra

È responsabile del settore Conflict Management, Area Compliance, della Banca Monte dei Paschi di Siena.

Dal 2012 al 2017 ha lavorato alla CONSOB (Divisione Strategie Regolamentari; Direzione Generale; Divisione Emittenti). Precedentemente è stato Associate presso lo Studio Professionale Associato a Baker & McKenzie.

È professore a contratto di Diritto dei mercati e degli intermediari finanziari – Corso progredito, presso la LUISS. Docente al master “Regolazione dell’attività e dei mercati finanziari” – LUISS; già docente al master “Giurista internazionale di impresa” – ISTUM.

Autore di monografie, vari saggi editi in primarie riviste giuridiche e opere collettanee.

Monografie: “Equity crowdfunding: la guida pratica”, Filodiritto editore; “Patrocinio a cura dello Stato. Recupero del credito per l’avvocato”, Giuffrè; “Antiriciclaggio e professione forense”, Maggioli.

Ultimi saggi editi:I sistemi di Alternative Dispute Resolution trovano nuovo vigore: il recepimento della Direttiva ADR e l’introduzione del nuovo «Arbitro per le Controversie Finanziarie», in Rivista dell’Arbitrato, n. 4/2016, Giuffrè; La qualità della regolazione nell’esperienza della Consob: dalla misurazione degli oneri amministrativi al ciclo della valutazione. Il caso dell’equity crowdfunding (Consob Discussion paper n. 6 – 2016); Le società bancarie, vol. 8 de “Le nuove s.p.a.”, a cura di Cagnasso (capitolo relativo a “Il gruppo bancario e l’attività di direzione e coordinamento della capogruppo”), Zanichelli, 2015;Italian Banking and Financial Law: Supervisory Authorities and Supervision, a cura di Siclari (capitolo relativo a “Commissione Nazionale per le Società e la Borsa” (CONSOB), Palgrave Macmillan, 2015.Il rischio emittente ed i confini degli obblighi informativi dell’ intermediario: ancora sul caso Lehman Brothers, in Rivista Trimestrale di Diritto dell’economia, n. 3/2015; L’AIR delle autorità indipendenti: Banca d’Italia e Consob, in Analisi Giuridica dell’Economia, n. 2/2013, Il Mulino.

Ha pubblicato su FCHub:

Regolazione

L'interconnessione dei servizi e l'uso degli strumenti digitali rende gli intermediari finanziari esposti a crescenti rischi informatici: perciò sia a livello europeo che nazionale si mettono a punto nuove regole per aumentare la resilienza delle banche agli attacchi. Ecco gli strumenti già adottati, in attesa del Regolamento DORA, che dal 2025 imporrà una rivoluzione

Regolazione

La normativa sulle "parti correlate", volta a dare trasparenza alla corporate governance e a tutelare le minoranze, ha moltiplicato gli obblighi a carico delle banche aggiungendo nuove tipologie di parti correlate da identificare, con disallineamenti nelle disposizioni e aggravio dei costi. Non sarà il caso di mettere ordine nella materia?

Mercato Finanziario

La modifica più rilevante mette “al passo con i tempi” la definizione del perimetro delle parti correlate, eliminando il rinvio fisso ai principi contabili internazionali in vigore nel 2010 e dunque prevedendo un rinvio “mobile” ai principi contabili internazionali di volta in volta vigenti. In questo modo si uniforma completamente il perimetro Consob a quello IAS24-IFRS

Regolazione

Anche se l'Autorità di Vigilanza sui mercati si è rivolta agli operatori con una consultazione, per cogliere appieno le esperienze applicative degli intermediari, alcune sue prese di posizione fanno sorgere qualche dubbio. Ecco quali possono essere i risvolti più dannosi del nuovo Regolamento

Fintech

La Consob amplia il raggio di azione dei portali di raccolta dei capitali on-line. Non serviranno solo a emettere capitale di rischio, ma anche obbligazioni e altri titoli di debito. E sulla piattaforma nascerà anche una bacheca per il mercato secondario

Banche

Con la crisi finanziaria del 2008 il settore bancario e finanziario ha subito un notevole shock, che ha minato la fiducia nel sistema e che ha causato notevoli mutamenti normativo-regolamentari. Le carenze sono state tutt’altro che nascoste. Gli intermediari sono stati messi “sotto osservazione” (una sorta di terapia intensiva) e nell’ottica di una maggiore tutela della clientela, si sono intensificati gli obblighi di trasparenza e correttezza. In generale, una massiccia over-regulation in situazioni di crisi, se da un lato è la risposta più “ovvia” di fronte alla situazione di un “paziente” in condizioni serie, dall’altra rischia di essere controproducente, inondando soggetti privi delle necessarie competenze (i.e. investitori retail) di informazioni di difficile comprensione ed “aggravando” ulteriormente le attività di banche già in difficoltà. Probabilmente il sistema non era pronto, ma con il tempo e la stratificazione di una maggiore cultura finanziaria e consapevolezza della situazione contingente, a distanza di anni si intravedono dei riscontri che inducono all’ottimismo.

Regolazione

Con il FinTech nuovi operatori avranno accesso al mercato, diffonderanno soluzioni più efficienti, aumenteranno la concorrenza e ridurranno i costi per imprese e investitori. Tale efficienza operativa e riduzione di costi, però, è complessa e non può essere senza limiti. Non bisogna incorrere nell’errore di vedere nell’automazione la soluzione di tutti i problemi: una visione “frettolosa” potrebbe avere l’effetto contrario, e cioè quello di non assicurare un’adeguata tutela ai consumatori. A livello europeo è stata emanata la consultazione sul FinTech, presentato dalla Commissione europea il FinTech Action Plan ed una proposta di regolamentazione sui portali di equity crowdfunding. L’avanzata del Fintech pone dunque nuove sfide ai regolatori, che devono cercare nuovi approcci e valutare nuovi rischi.

Mercato Finanziario

Nell’ultimo anno il crowdfunding in Italia ha avuto un incremento del 123 per cento. E questo grazie a un contesto che ha aumentato le tutele per gli investitori senza appesantire gli oneri per gli intermediari. Il legislatore ha infatti allargato via via i confini del fenomeno dalle start-up innovative alle Pmi: a fine 2017 la Consob ha approvato le modifiche al regolamento sulla raccolta di capitali di rischio tramite portali online che regolamenta la materia.

Regolazione

Una oggettiva ed imparziale valutazione dei profili di rischio assunti nei confronti della clientela è sempre stata essenziale per il business bancario. L’attenzione crescente per i rischi di compromissione dell’oggettività di tali valutazioni ne è la prova. La normativa sulle operazioni con parti correlate mira proprio ad evitare le distorsioni nell’allocazione di beni e risorse derivanti dalla vicinanza ai centri decisionali della banca di determinati soggetti, aventi dei “collegamenti” con la stessa. L’esistenza di conflitti di interesse, infatti, potrebbe danneggiare azionisti, investitori e depositanti, perché esporrebbe la banca a rischi non adeguatamente misurati o ponderati. La ratio della normativa sopra richiamata dovrebbe, però, facilitare gli istituti creditizi nella predisposizione dei presidi organizzativi, informativi e deliberativi atti all’applicazione della regolamentazione emanata a tali fini. In realtà non sembra essere esattamente così. La regolamentazione in vigore appare non perfettamente uniforme – nonostante gli sforzi delle Autorità di settore – e comunque non idonea ad assicurare “certezze” alle banche, tanto è vero che numerose sono le differenti sfaccettature nelle policy previste dai maggiori gruppi bancari italiani.

Regolazione

In capo all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) sono riposte notevoli aspettative da parte del mercato e la mole di ricorsi giunti sin dall’inizio della sua operatività lo dimostra [nel primo bimestre di attività (9 gennaio/8 marzo 2017) sono pervenuti all’ACF 270 ricorsi]. Sicuramente i “filoni” provenienti da reclami presentati dai clienti delle banche Venete ha di fatto probabilmente contribuito a rappresentare buona parte dei ricorsi presentati dagli investitori, ma indipendentemente da ciò, tale Organismo si affaccia con rinnovato vigore nell’ambito dei mercati finanziari, dopo la fallimentare esperienza della Camera di Conciliazione ed Arbitrato presso la Consob [dati al riguardo sono riportati nella Relazione annuale al mercato presentata dalla Consob nel 2016].

Giurisprudenza

La valutazione del rischio da parte degli operatori finanziari costituisce una problematica giuridica per gli obblighi informativi nei confronti degli investitori. La sentenza della Corte d’Appello di Torino (10 giugno 2014), con riferimento alla vicenda relativa al fallimento Lehman Brothers, ha stabilito che l’obbligo di monitorare in via periodica e continuativa i mutamenti di rischiosità dei titoli detenuti dai propri clienti in capo all’intermediario è insussistente da un punto di vista regolamentare e non possa essere ricondotto neanche a violazioni dell’obbligo di eseguire in buona fede le disposizioni contrattualmente previste.

Regolazione

Attraverso il Decreto Legge n. 179/2012, convertito, con modifiche, nella Legge n. 221/2012, l’Italia ha adottato una regolamentazione ad hoc per l’equity crowdfunding, lo strumento che permette di investire in piccole società, startup o PMI innovative attraverso piattaforme web autorizzate. Il legislatore ha mirato a creare condizioni e strumenti favorevoli per la nascita di nuove start-up semplificando l’iscrizione al Registro delle Imprese, riducendo gli oneri e prevedendo una disciplina specifica dei rapporti di lavoro nonché deroghe al diritto societario e fallimentare. In particolare, con la predisposizione di incentivi fiscali per gli investimenti in start-up e per gli incubatori, il decreto ha voluto favorire la progressiva crescita delle start-up innovative.