Salvatore Luciano Furnari
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Salvatore Luciano Furnari, PhD, è avvocato e dottore commercialista, con una consolidata esperienza in diritto societario, regolamentazione dei mercati finanziari, fintech, crypto-attività e finanza decentralizzata (DeFi).

Autore di pubblicazioni scientifiche e contributi specialistici, si è distinto nello studio della finanza decentralizzata, affrontando temi quali protocolli blockchain, smart contract e cripto-asset. Tra le sue opere più recenti figura il volume “La Finanza Decentralizzata: Cripto-attività, protocolli, questioni giuridiche aperte” (2023) edito da Minerva Bancaria.

All’interno dello Studio Legale Lener & Partners, l’Avv. Furnari è responsabile del dipartimento dedicato alle cripto-attività e alla finanza decentralizzata, offrendo consulenza a imprese, istituzioni e startup innovative. Grazie a questo ruolo e alla sua attività scientifica, è riconosciuto come uno dei principali esperti in Italia nella disciplina della blockchain e della DeFi.

Ha pubblicato su FCHub:

Regolazione

Come sarà il registro per la circolazione digitale previsto dal Regolamento DLT per avviare il nuovo mercato degli strumenti finanziari con tecnologia blockchain? Chi ne sarà il responsabile e con quali obblighi? E qual è l'orientamento della Consob? Ecco opzioni e difficoltà del nuovo modo di fare finanza

Mercato Finanziario

L'impresa che ha accettato un pagamento con moneta virtuale si trova ad affrontare non poche difficoltà per rappresentarla in bilancio. Ecco gli orientamenti

Giurisprudenza

La Dao è una Organizzazione Decentralizzata gestita da un Autonomous Agent, ovvero da un software che se ne occupa in maniera “autonoma” rispetto ai suoi partecipanti, ed è impiegata sempre più frequentemente per esercitare attività d'impresa. È possibile utilizzarla in Italia?

Mercato Finanziario

Ecco il concetto chiave della recente sentenza della Corte di Cassazione: i Bitcoin non sono un prodotto finanziario (di per sé) ma la loro vendita (effettuata secondo certe modalità), sì

Mercato Finanziario

A seguito degli ultimi scandali, il mercato delle Initial Coin Offering (ICO) si sta muovendo alla ricerca di “metodi” più sicuri per offrire al pubblico cripto-attività. Se da una parte l’ammontare di capitale raccolto tramite ICO sembra in diminuzione, dall’altra l’uso di un nuovo strumento di finanziamento alternativo noto con l’acronimo di IEO sta iniziando a diffondersi.

Giurisprudenza

L’Agenzia delle Entrate ha dato indicazioni sul trattamento fiscale da applicare alla cessione di token. Rispondendo all’interpello formulato da una società intenzionata a emettere un c.d. utility token, l’Agenzia, sulla base della rappresentazione solo teorica dell’operazione presentata dalla società interpellante, si è pronunciata con la risposta n. 14 del 2018. Questo fornisce l’occasione per commentare l’ancora raro approccio di un’autorità italiana al tema delle offerte al pubblico di token, a cui ci si riferisce soventemente con il termine Initial Coin Offering (ICO).

Fintech

Nel 2017 sono stati raccolti circa 3,7 miliardi di dollari tramite Initial Coin Offering (ICO), uno strumento innovativo di finanziamento il cui utilizzo è cresciuto esponenzialmente a partire dal 2013. Nonostante negli ultimi tempi la stampa e i siti specializzati parlino spesso di ICO realizzate da aziende italiane, in realtà una ICO in Italia non è ancora mai stata lanciata. Benché il management di queste aziende sia in maggioranza italiano, la sede sociale, diversamente, è sempre estera. Considerati gli interrogativi regolamentari che questo nuovissimo strumento di finanziamento solleva, è opportuno chiedersi quali regole sarebbero applicabili (o quali sarebbe meglio applicare) nel caso in cui un’impresa decidesse di utilizzare questo strumento innovativo di finanziamento in Italia.