FATF: servono più controlli su VASP e stablecoin per contrastare i rischi globali di riciclaggio

La Financial Action Task Force (FATF) ha pubblicato un nuovo aggiornamento sull’applicazione degli standard antiriciclaggio (AML) e di contrasto al finanziamento del terrorismo (CFT) nel settore delle cripto-attività. Il rapporto segnala alcuni progressi, ma evidenzia anche la necessità di interventi più decisi, soprattutto in ambiti come l’autorizzazione dei VASP, la supervisione delle attività offshore e il monitoraggio dell’uso illecito degli stablecoin.

Secondo i dati raccolti, 99 giurisdizioni stanno implementando la cosiddetta Travel Rule, che punta a garantire la tracciabilità delle transazioni in cripto-asset, soprattutto a livello transfrontaliero. La FATF ha anche pubblicato un set di buone pratiche per agevolare i controlli da parte delle autorità nazionali.

Restano però numerose criticità. In particolare, il rapporto evidenzia che gli stablecoin sono sempre più utilizzati per attività illecite, anche da parte di soggetti riconducibili alla Corea del Nord. Si segnala inoltre un furto record ai danni della piattaforma ByBit, per un ammontare di 1,46 miliardi di dollari, con un tasso di recupero dei fondi ancora molto basso. Anche le frodi e gli schemi truffaldini basati su cripto continuano a crescere: nel 2024 si stima che abbiano generato oltre 50 miliardi di dollari in transazioni illecite on-chain.

La FATF ribadisce che, in un contesto come quello degli asset virtuali – intrinsecamente globale e senza confini –, le lacune regolamentari anche in una sola giurisdizione possono avere effetti sistemici. È quindi essenziale che tutti i Paesi adottino standard coerenti e rafforzino la cooperazione internazionale per contenere i rischi legati all’abuso criminale degli strumenti digitali.

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