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Il Principe

di Leonardo Morlino

Una foto e i pericoli della polarizzazione politica

Il nazionalismo di Trump può dare origine a un nuovo  antiamericanismo, o additrittura mettere il seme per nuovi episodi di terrorismo? Un rischio su cui anche l'Europa deve riflettere

Leonardo Morlino
MORLINO

La foto che mostra una fila di uomini in catene mentre stanno per salire su un aereo militare ha fatto il giro del mondo. Evidentemente, Trump sta immediatamente risolvendo l’annoso problema della immigrazione illegale negli Stati Uniti. Evviva Trump.

Ma è davvero così? A rifletterci quali altre osservazioni importanti suscitano quella foto? Per ora mi fermo su due, che evidenziano aspetti che stanno al cuore di ogni democrazia.

Il primo. Fare vedere una foto, fare di conseguenza una politica degli annunci sostituendola con una politica dei fatti sembra diventata la modalità principale di fare politica oggi. Una foto non vuol dire tutto, anzi spesso vuol dire assai poco. Biden aveva fatto azioni simili con poco annuncio. Però, la politica moderna con la sua complessità è ormai dominata dalla percezione e la percezione, ovvero, con un termine più appropriato, la formazione dell’opinione pubblica, aspetto che sta al cuore di qualsiasi democrazia, si fa attraverso i media. Non c’è più bisogno dei fatti. Basta appunto l’annuncio. Berlusconi lo aveva già capito diversi anni fa e lo praticava regolarmente.

La realtà è lì a smentire che il problema sia stato risolto, ma siccome nessuno ne parla, ovvero solo una piccola parte dell’opinione pubblica ne è consapevole, va bene così. E la realtà fa il suo corso con un’evoluzione nota solo agli esperti ovvero a un’élite. Dato il peso, la diffusione, la capacità di penetrazione dei media prodotti dalla tecnologia di questi anni questa è una delle trasformazioni più profonde della democrazia contemporanea, anche per le conseguenze in tutti gli altri ambiti della politica.

Vi è anche un secondo aspetto da non sottovalutare per le sue potenzialità distruttive. Torniamo alla foto. Come avrà suscitato soddisfazione tra i sostenitori di Trump, così vi saranno state reazioni di disgusto, anche di rabbia vedendo l’umiliazione a cui quegli uomini sono stati sottoposti, più tutto il resto. Ovvero, la foto e le altre uscite simili di Trump saranno sia all’origine di nuovo antiamericanismo che risponde al nazionalismo del neopresidente, sia in conseguenza mettono il seme per nuovi episodi di terrorismo. In breve, l’effetto è di aumentare le divisioni non solo dentro gli Stati Uniti con una notevole crescita di polarizzazione politica.

Una democrazia rappresentativa è un regime che richiede un minimo di cooperazione tra le autorità elette, e nel caso specifico questo aspetto è ancora più accentuato da diverse regole in senso collaborativo, previste dalla costituzione nordamericana. Una democrazia a polarizzazione estrema non è semplicemente governabile. L’alternativa, in caso di un regime con regole maggioritarie, come ci sono anche in Europa, è che una parte prenda decisamente il sopravvento sull’altra. Ma, in questo caso, il risultato principale sarà l’emergere di partiti e movimenti antisistema, oltre ad altre forme di protesta, quali dimostrazioni, scioperi e altro. Dunque, ci stiamo cacciando in quest’altro vicolo cieco tra ingovernabilità e protesta.

Questi due non sono i soli aspetti da sottolineare in tema di trasformazioni delle democrazie contemporanea, ma certamente la prevalenza della percezione sui fatti e il trend conflittuale non fanno vedere un futuro luminoso per regimi sempre più dominati da élite, anche economiche. Chissà che un po’ di semplice buon senso non ci riporti su strade migliori per i cittadini, magari più partecipanti.

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