L'OSSERVATORIO DI CREDIMI
Tre casi esemplari

Storie di piccole imprese italiane che grazie ad un prestito e alla digitalizzazione hanno saputo trasformare la crisi in opportunità

Cosa hanno in comune un’azienda che organizza eventi, una che si occupa di cosmetici e un’altra di filtri e catalizzatori? La finanza digitale! Ecco tre storie di successo nella crisi della pandemia da Covid -19 con l’aiuto di Fintech. 

Per le piccole imprese italiane la digitalizzazione è una tappa fondamentale del processo di crescita. Ce lo racconta l’Osservatorio Piccole Imprese Italiane lanciato da Credimi, il più grande digital lender in Europa, con oltre 1,6 miliardi di euro di finanziamenti erogati dall’inizio dell’attività e 40 mila richieste di finanziamento presentate da piccole e medie imprese italiane. 

Non solo web dunque: si investe per migliorare i processi aziendali, i prodotti, la formazione. Stando ai dati dell’Osservatorio di Credimi, gli investimenti degli ultimi 12 mesi in digitalizzazione delle piccole imprese si sono concentrati principalmente sulla creazione del sito Internet e dei profili social. Molte società hanno però deciso di investire nello sviluppo delle piattaforme di e-commerce e nel marketing digitale. Più ridotti, ma presenti, gli investimenti rivolti alla riorganizzazione dei processi aziendali. 

Ecco la storia di tre piccole imprese durante la pandemia del 2020. 

Kassiopea, società sarda di programmazione e organizzazione di eventi nazionali e internazionali ha perso addirittura l’80% del fatturato, a causa del blocco di qualsiasi evento, fiera e congresso, ma non ha chiuso. Nel 2020, per poter continuare a organizzare corsi di aggiornamento, ha studiato, si è organizzata e ha messo in piedi un sistema di eventi a distanza online.  

Un altro esempio in tema di riorganizzazione è quello di  2 effe srl, azienda di cosmetici personalizzati per centri estetici. Lavorando con i centri estetici, il lockdown dello scorso marzo ha creato gravi difficoltà. La risposta è stata quella di organizzare una campagna di marketing, che con la riapertura a maggio dello scorso anno ha incontrato moltissime richieste.  A questo si è aggiunto il finanziamento di Credimi che fare investimenti tecnologici, comprando nuovi macchinari che hanno velocizzato operazioni e processi.  

Ecofiltri Srl, azienda abruzzese che si occupa di rigenerazione di filtri e catalizzatori SCR. L’azienda ha usato il periodo di lockdown per migliorare il layout produttivo e digitalizzare ulteriormente l’attività facendo leva sia sulle agevolazioni offerte dallo Stato per Industria 4.0 che sull’accesso al credito attraverso il canale fintech. Obiettivo una transizione ecologica e tecnologica del business per affrontare il  post lockdown.

Anche qui le formule Fintech di accesso al credito di Credimi sono state d’aiuto sia per investimenti tecnologici, sia  per la riqualificazione del personale. Obiettivo creare un sistema integrato di connessione in cui le macchine 4.0 e le persone collaborano tra loro per realizzare beni e servizi più intelligenti in un ambiente di lavoro ipertecnologico per una maggiore efficienza e produttività.  

 In conclusione, come sottolinea Ignazio Rocco, Ceo e Founder di Credimi, la storia di queste tre imprese restituisce uno spaccato di un’Italia che pensa di crescere anche grazie agli investimenti in tecnologia, soprattutto quelle imprese che per dimensione o posizione geografica potrebbero avere un maggiore divario digitale da recuperare. 

G.P.

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