new
EDUCAZIONE FINANZIARIA
Se riconosci Ponzi, lo eviti

La Consob inaugura un nuovo modo per fare educazione finanziaria: un video che spiega perché, prima di credere ai messaggi social che promettono ricette infallibili per fare soldi, è meglio informarsi bene

È una truffa finanziaria vecchia più di un secolo. Eppure continua ancora oggi a mietere vittime. Lo schema di fondo è sempre lo stesso, ma assume forme di volta in volta diverse: al tempo dei social corre sul web e sugli smartphone. Parliamo dello schema Ponzi, la “madre di tutte le truffe finanziarie”.

Charles Ponzi, un italiano che all’inizio del Novecento emigrò negli Stati Uniti attirato dal miraggio di fare fortuna, ricco lo diventò davvero, ma solo per pochi mesi. Poi finì in galera. Il sistema creato da Ponzi negli Usa negli anni Venti del’900 – che sostanzialmente richiamava in vita la catena di Sant’Antonio – gli valse la fama di assicurare guadagni stratosferici sfruttando – semplifichiamo – la differenza di costo tra francobolli italiani e statunitensi. Uno stratagemma con cui riuscì a ingannare migliaia di americani. I primi ad aderire effettivamente guadagnarono bene, via via però i rendimenti venivano finanziati con i soldi versati dai nuovi aderenti.

La stessa “catena di Sant’Antonio” venne utilizzata negli anni ’80 da Bernard Madoff, finanziere newyorkese che incantò Wall Street per la sua capacità di garantire ogni anno rendimenti non inferiori al 10%. In realtà anche lui applicava lo schema Ponzi in cui il denaro dei nuovi sottoscrittori serviva a pagare gli interessi di chi aveva già sottoscritto. Nel 2008, con la grande crisi finanziaria, il castello di carte crollò, lasciando un buco di 50 miliardi di dollari. 

Ma gli epigoni di Ponzi non si sono dati per vinti. Il sistema funziona ancora, perché attinge la sua linfa dall’avidità e dalla creduloneria di chi sogna guadagni facili. Ai giorni nostri lo schema Ponzi rivive sui social e sul web. Soldi sicuri senza rischio: questo lo specchietto per le allodole riproposto oggi in tante declinazioni diverse.

Partendo da Ponzi, la Consob ha voluto richiamare con un video l’attenzione dei risparmiatori, affinché non si lascino attrarre dalle offerte finanziarie, il più delle volte prive di autorizzazione e quindi abusive, che prospettano guadagni stratosferici in poco tempo e a rischio zero.

Un segnale di allarme che da oggi è un video (https://www.youtube.com/watch?v=-D39jAGOrVI) realizzato dalla Consob, che in un paio di minuti rievoca quel paradigma fraudolento e mette in guardia dai rischi, indicando ai risparmiatori la strada per non cadere in trappola.

Per saperne di più, nella sezione “Occhio alle truffe!” in homepage sul sito www.consob.it, il vademecum a tutela dei risparmiatori.

Condividi questo articolo