La tecnica delle operazioni bancarie considera le seguenti tre espressioni di saldo di contocorrente: il saldo contabile, il saldo liquido e il saldo disponibile. Il saldo contabile in un dato momento risulta dalla differenza tra le operazioni registrate a credito e quelle registrate a debito in ordine di data; esso pertanto comprende anche le partite postergate ed è il saldo solitamente risultante dall’estratto conto. Il saldo liquido, desunto dalla staffa, si determina dalla differenza tra le operazioni a debito e quelle a credito, ordinate in base alla valuta e per le quali quest’ultima è anteriore o al limite coincidente con la data di determinazione del saldo stesso. In alternativa, il saldo liquido si può ottenere sottraendo dal saldo contabile le partite accreditate con valuta posteriore alla data del saldo stesso e sommando ad esso quelle addebitate, sempre con valuta successiva. Ad esempio, se il correntista versa un assegno bancario fuori piazza che la banca accredita assegnando una valuta successiva di 7 giorni, l’operazione concorre subito a determinare il saldo contabile e dopo 7 giorni a determinare il saldo liquido. I prelevamenti da un conto, sul quale si riscontra una differenza fra il saldo liquido e quello contabile, possono determinare lo scoperto per valuta. Il concetto di saldo disponibile è riferito ai conti correnti attivi ed è dato dall’ammontare del fido utilizzabile dal correntista, così come risulta dal saldo contabile rettificato da talune voci (tra cui p.e. le partite avvisate dare e avere, i versamenti di assegni con valuta a maturare ecc.) ed incrementato dal margine disponibile sul fido per cassa concessogli dalla banca.