RIserva obbligatoria

La riserva obbligatoria è un deposito in contanti, generalmente remunerato, che le banche devono compiere presso la banca centrale in proporzione ai depositi della clientela. L’introduzione è avvenuta nel secolo scorso, in momenti diversi da Paese a Paese, come strumento di politica monetaria per il controllo dei crediti concedibili dalle banche e, quindi, della moneta in circolazione.

In massima parte la base monetaria (principalmente costituita da biglietti e monete metalliche) viene depositata presso il sistema bancario in depositi di varia specie. Questi sono utilizzati dalle banche per concedere crediti che, a loro volta, danno origine a nuova moneta anch’essa depositata in massima parte in banca e che è impiegata in nuovi crediti. Si instaura così un ciclo che teoricamente può moltiplicare all’infinito la produzione di moneta bancaria e innescare inflazione.

L’introduzione dell’obbligo di riserva taglia iterativamente la quantità dei depositi di ritorno indirizzando la quantità di moneta in funzione della base monetaria verso un limite finito che dipende alla percentuale q di riserva obbligatoria. L’Eurosistema ha adottato il meccanismo della mobilizzazione della riserva obbligatoria, che prevede un rispetto dell’obbligo in media. Il “periodo di mantenimento” va dal 24 al 23 del mese seguente: l’adempimento degli obblighi è osservato se la media dei saldi di fine giornata del conto di riserva durante tale periodo non è inferiore all’importo dovuto, calcolato sulla base delle consistenze rilevate alla fine del mese precedente.