IL RUOLO GLOBALE DELL'EUROPA E L'OPPORTUNITA' DELL'ITALIA
Quella posta in gioco che non possiamo perdere*

Nell’era post Covid le due sfide più importanti e strettamente intrecciate sono l’una a livello interno, ovvero il rilancio di una crescita sostenibile all’insegna del Green Deal, della digitalizzazione e dell’inclusione sociale; l’altra è a livello esterno, ovvero la ridefinizione della posizione e presenza dell’Ue nel nuovo sistema globale

Paolo Guerrieri
Paolo-Guerrieri

Per scongiurare i rischi di ulteriori tensioni e frammentazioni del sistema economico mondiale insiti nelle tendenze in atto, occorre ripensare le politiche multilaterali. E sono sfide gigantesche da affrontare. Per molti versi inedite, viste la rivalità oggi esistente tra le due superpotenze. Un ruolo rilevante potrebbe giocare l’UE nei prossimi anni, dopo la svolta storica avvenuta in risposta alla crisi pandemica. 

Per l’Europa il decennio che ha fatto seguito alla grande crisi economico finanziaria del 2008-2009 è stato denso di crisi e difficoltà. Nel libro vengono ricordate e ricostruite la crisi dell’euro, gli afflussi migratori, la Brexit, l’avanzata delle forze populiste ed euroscettiche un po’ ovunque nell’area europea e poi i ripetuti scontri con l’Amministrazione americana guidata da Donald Trump. Tutti fronti che hanno stravolto assetti e alleanze internazionali su cui si era saldamente poggiata la costruzione dell’Europa negli ultimi decenni. 

Più di recente, la crisi pandemica ha offerto all’UE l’occasione di una svolta davvero epocale. Fin dai primi mesi dell’anno scorso, l’UE si è mossa con tempestività, a differenza dei ritardi e degli errori con cui aveva gestito la crisi dell’euro negli anni 2009-2012, e ha dispiegato misure e interventi senza precedenti e in grado di mobilitare un grande ammontare di risorse, tra cui il programma Next Generation EU (RRF) che potrebbe davvero cambiare il volto dell’economia europea.  

Si è parlato di un ‘momento hamiltoniano’ dell’Europa, con riferimento all’innovativo programma varato e alla scelta di aver aperto le porte a un debito comune europeo. È in realtà troppo presto per parlare di una irreversibile svolta federale. Le identità nazionali restano molto forti e potranno tornare, come in passato, a giocare un ruolo di freno, a partire dalla Germania.

Per scongiurare tale rischio, restano numerosi problemi da affrontare e risolvere nel prossimo futuro. A partire dalla consapevolezza che la crisi pandemica ha messo a nudo tutti i limiti del processo di integrazione economica e politica dell’Europa, che è rimasto a metà e va completato sotto molti aspetti, affrontando e vincendo alcune sfide decisive. 

Nell’era post Covid le due sfide più importanti e strettamente intrecciate sono l’una a livello interno, ovvero il rilancio di una crescita sostenibile all’insegna del Green Deal, della digitalizzazione e dell’inclusione sociale; l’altra è a livello esterno, ovvero la ridefinizione della posizione e presenza dell’Ue nel nuovo sistema globale.

Al riguardo, un ruolo fondamentale, come si afferma nel libro, potranno avere la definizione di una nuova autonomia strategica dell’Europa e una rinnovata alleanza transatlantica con l’America di Biden. Per contro, le divisioni tra paesi membri all’interno dell’Ue, che hanno fortemente indebolito in passato la formulazione di una politica internazionale europea, continueranno a porsi come il maggiore ostacolo. 

Nella implementazione del NGEU e del RRF rimarrà fondamentale il ruolo dei singoli paesi europei. E tra i paesi beneficiari delle risorse europee proprio sull’Italia grava una particolare responsabilità.  Il nostro Paese – come si osserva nell’ultima parte del libro – ha ricevuto un’importante apertura di credito da parte dell’UE, ottenendo sulla carta più risorse di tutti. Ed è una grande occasione per rilanciare la nostra economia, non c’è dubbio. Ma anche nel nostro caso nulla è scontato. Tutto dipenderà dalla nostra capacità di utilizzare bene i fondi europei. Ciò significa tornare a crescere stabilmente dopo oltre due decenni di ristagno. Una crescita socialmente e ambientalmente sostenibile, per aumentare dopo molti anni il benessere dei cittadini italiani. Ma anche per riuscire a gestire il grande macigno del nostro stock di debito pubblico, che è fortemente aumentato per fronteggiare la pandemia.

Il PNRR presentato a Bruxelles può rappresentare una importante bussola per orientare le politiche e misure da mettere in campo, anche se esso va inserito in una strategia più complessiva, come osservato nell’ultima parte del libro. Bisogna altresì essere consapevoli che il rispetto di modalità e tempi previsti per l’implementazione di investimenti e interventi inclusi nel Piano rappresenterà certamente un ostacolo da superare, di non poco conto.

Ma le maggiori difficoltà deriveranno in realtà dall’attuazione delle riforme prospettate. Saranno i modi in cui riusciremo a realizzare queste riforme di sistema che determineranno l’impatto delle risorse spese e, di qui, la possibilità o meno di raggiungere l’obiettivo per noi fondamentale che è quello di aumentare produttività e ritmi di crescita della nostra economia nei prossimi anni. 

Scelte fondamentali si pongono dunque oggi per il futuro del nostro paese. Un nostro fallimento vorrebbe dire non solo sprecare una opportunità unica per arrestare e invertire la tendenza al nostro declino, ma potrebbe compromettere il successo dell’intero programma europeo e, di qui, rimettere seriamente in discussione lo stesso processo di integrazione della UE.

Il «Next Generation Eu» se realizzato con successo potrebbe avere un seguito e segnare così un vero e proprio cambio di paradigma nel processo di integrazione, conferendo all’Ue maggiori poteri e dotarla di risorse finanziarie più adeguate. Viceversa, esso potrebbe ridursi solo a un esperimento sfortunato e temporaneo dettato dall’emergenza, lasciando l’UE nell’incapacità di affrontare problemi economici e politici di cruciale importanza. La posta in gioco è davvero alta. 

*Dall’Introduzione del volume, Partita a tre. Dove va l’economia e il mondo,  di Paolo Guerrieri, Il Mulino, Bologna, 2021.

Il volume sarà presentato il 20 luglio, ore 17 -19 in un  Seminario organizzato da Cer e il Mulino.  

L’incontro avverrà su piattaforma Zoom. L’accesso sarà consentito a coloro che confermeranno la partecipazione.

R.s.v.p. Alessandra Larrosa – Segreteria organizzativa CER

a.larrosa@centroeuroparicerche.it