Libri

a cura di Filippo Cucuccio

Quanto costa la corruzione

Donatella della Porta – Alberto Vannucci “La corruzione come sistema – Meccanismi, dinamiche, attori”, Il Mulino, Bologna, 2022, pagg.256 Euro23,00

Filippo Cucuccio

L’afflusso delle prime parti di cospicue risorse economiche, legato alle fasi successive all’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha avuto come conseguenza il lancio di numerosi allarmi istituzionali, preoccupati per le possibili infiltrazioni delle organizzazioni criminali, attratte dalla possibilità di accaparrarne una parte significativa.

Al di là della fondatezza e della reale consistenza di questi timori, il tutto è, certamente, servito a riportare sotto i riflettori anche il fenomeno della corruzione. Una mala pianta, sicuramente, non inedita nel nostro Paese, ma che merita, proprio ora in questa fase storica, per le sue dimensioni e per i rilevanti guasti socio – economici apportati, una riflessione approfondita e sistematizzata.

Ecco, perché, più che mai, va accolto con grande attenzione l’ interessante libro scritto a 4 mani da Donatella della Porta, docente di Scienza Politica alla Scuola Normale Superiore di Pisa e da Alberto Vannucci, anch’esso docente di Scienza Politica presso l’Università di quel capoluogo toscano.

Il volume, infatti, intende rispondere agli interrogativi più frequenti, quando si approccia il tema della corruzione: dal reale significato della corruzione sistemica, alla conoscenza e alla valutazione dei meccanismi che ne favoriscono l’adattamento, alle modificazioni del contesto socio – economico di riferimento, e all’individuazione dei suoi principali attori.

Arricchito, sia dalle citazioni di vicende, di atti giudiziari e di inchieste giornalistiche, che hanno contrassegnato il fenomeno corruttivo in Italia da “Mani Pulite” del secolo scorso ai giorni nostri, sia da una solida e ampia bibliografia, utile per specifici approfondimenti, il volume cala l’analisi di questa enorme quantità di documentazione in una cornice di teoria economica, quella dei costi di transazione. I due AA. sviluppano, in questo modo, un approccio al fenomeno corruttivo, privilegiandone l’aspetto mercatistico e le sue rilevanti implicazioni economiche e sociali.

Inizialmente, essi si soffermano sugli elementi del sistema socio – politico che influenzano le configurazioni della governance dello scambio corruttivo per, poi, valutarne i fattori più rilevanti sui piani quantitativo, temporale e procedurale. Un itinerario intellettuale, che ha come suo approdo la presentazione di una triplice fotografia del fenomeno, corrispondente ad altrettante tipologie corruttive: pulviscolare, reticolare e organizzata. 

Seguono, quindi, capitoli dedicati ad illustrare dettagliatamente le dinamiche della corruzione e il loro sviluppo evolutivo, il ruolo svolto dai partiti e dagli attori politici nelle reti della corruzione sistemica e quello, egualmente importante, di un sistema burocratico, valutato nella sua funzione di incubatore di una versione deteriore e corporativa del capitale sociale.

Meritano, inoltre, di essere ricordate le pagine particolarmente significative, riservate sia alla configurazione della governance privata della corruzione, mettendo in evidenza il rafforzamento del ruolo degli attori privati, sia alle diverse forme di scambio a valenza corruttiva tra le organizzazioni criminali per antonomasia, le mafie, da un lato e gli attori politico – istituzionali, dall’altro.

Nella parte conclusiva del libro i due AA. affrontano, infine, alcune questioni decisamente delicate e di grande attualità: il contributo alla corruzione fornito dalle scelte dettate dall’emergenza e dai percorsi amministrativi in deroga; la correlazione tra gli indicatori di inefficienza amministrativa, la  debolezza del capitale sociale e la sfiducia nelle Istituzioni.

In definitiva, si è qui in presenza di un viaggio nel mondo del pianeta corruzione, che il singolo lettore dovrebbe compiere per meglio comprendere, acquisire consapevolezza e irrobustire i possibili presidi individuali di contrasto. 

Un’operazione che sarebbe auspicabile venisse replicata, in modo finalizzato per lo sviluppo virtuoso del Paese, anche da quanti sono protagonisti e, comunque, operano nel mondo politico, in quelli della pubblica amministrazione e dell’imprenditoria. 

Non dimenticando che sullo sfondo, sempre tragicamente attuale, permane il monito, lanciato da Aristotele nel quarto secolo a.C. e fatto proprio dai due AA, sulla necessità di un forte presidio democratico contro le derive oligarchiche e potenzialmente autocratiche del potere corrotto. Una sfida plurisecolare molto suggestiva, ma dagli aspetti e dalle implicazioni di grande complessità.