Uno studio F5 mostra i dubbi e le contraddizioni dei consumatori in EMEA sulla tutela dei dati personali e sul cyber terrorismo: poca fiducia nella protezione dei dati ma ampia disponibilità a condividerli in cambio di servizi gratuiti
- Il 75% dei consumatori dichiara di non fidarsi di come i social network e le aziende di marketing proteggono i dati e quasi un terzo (31%) non vede alcun valore nel fornire i propri dati personali alle aziende, ma oltre la metà è disposto a condividere informazioni come la data di nascita (53%), lo stato civile (51%) e i propri interessi personali (50%) per utilizzare gratuitamente dei servizi
- Il 76% degli intervistati ritiene che le banche siano le realtà più affidabili, ma il 77% crede che debbano mettere in campo soluzioni di autenticazione migliori
- Oltre un quinto dei consumatori (21%) ritiene che gli individui debbano essere responsabili in prima persona della propria tutela contro le minacce del terrorismo informatico
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