Dal 2014 a oggi, con tassi di crescita a tre cifre, la finanziaria è arrivata ad avere circa 7.000 clienti, ha erogato quasi 55 milioni di euro ed è la prima piattaforma italiana nel comparto consumer e la decima in Europa continentale
Chi siamo e che cosa facciamo
La piattaforma Prestiamoci è gestita dalla società Prestiamoci SpA, intermediario finanziario ex art. 106 TUB sotto la vigilanza di Banca d’Italia; si appoggia per la gestione dei conti e per i pagamenti sulla controllata Pitupay SpA, società autorizzata come istituto di pagamento. Il principio di Prestiamoci è quello di un mercato completamente digitale che mette in contatto la domanda, rappresentata dai Richiedenti che hanno bisogno di un prestito e l’offerta, rappresentata dai Prestatori interessati a finanziare con il proprio denaro, senza che lo scambio sia intermediato da un istituto di credito.
La struttura, guidata dal presidente Michele Novelli e dall’amministratore delegato Daniele Loro (nella foto), vanta come investitori nel capitale Banca Valsabbina, Banca Sella Holding, Digital Magics, Innogest SGR (uno dei principali gestori di fondi di venture capital in Italia), Pitagora e altri investitori italiani e internazionali.
Qual è l’idea che ci ha spinto
Le origini della società risalgono all’anno 2009, anno in cui ad Ivrea nasce, per volontà di Mariano Carozzi affiancato da alcuni imprenditori manager in qualità di Business Angels quali Paolo Galvani, Giovanni Tarditi e lo stesso Daniele Loro, AGATA S.p.A, finanziaria proprietaria del marchio PRESTIAMOCI.it.
Sono questi gli anni in cui, in Europa, iniziano ad operare le prime società che si occupano di Social Lending o Peer to Peer Lending (prestito tra privati).
Nel 2010 vede la luce il primo embrione di PRESTIAMOCI.it, piattaforma web che in un solo anno crea una considerevole community ricevendo 246 domande per circa 2 milioni e mezzo di euro e finanziando 46 progetti per un totale di 239.989 euro.
Ma i cambiamenti importanti iniziano per PRESTIAMOCI nel 2013, quando viene rifondata con nuovi azionisti: Digital Magics, incubatore certificato di startup innovative, la acquista dal fondatore Mariano Carozzi e insieme a molti importanti business angels italiani e internazionali investono 550.000 euro nella neoimpresa digitale. Arriva anche un nuovo management guidato da Daniele Loro, già Angel Investor a fianco dei fondatori, Chairman dal 2011 e “ideatore” e CEO della nuova società dal 2015.
Quali risultati abbiamo ottenuto
Dal 2014 a oggi, i numeri di PRESTIAMOCI sono stati in continua ascesa: con tassi di crescita a tre cifre, la finanziaria ha oggi circa 7.000 clienti, ha erogato quasi 55 milioni di euro ed è la prima piattaforma italiana nel comparto consumer, circa la decima in Europa continentale. L’affidabilità e la serietà nella gestione dell’incontro tra domanda e offerta di prestiti tra privati, pilastri della sua mission, sono state riconosciute anche attraverso l’assegnazione da parte dell’Istituto Tedesco Qualità e Finanza, del sigillo di qualità come migliore offerta in Italia per i prestiti del Social Lending, conseguendo il livello Massimo ed il sigillo di “TOP Condizioni” nel Social Lending, con valutazione OTTIMA per tre anni di seguito.
Quali sono i nostri obiettivi
Nell’ottica di un’integrazione tra il fintech ed il mondo finance tradizionale, PRESTIAMOCI ha realizzato una prima operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di prestiti personali nel 2019, mentre ha in corso la seconda operazione per circa € 60 milioni con un pool di investitori composto da banche, fondi, family office e dallo stesso portale.
Gli obiettivi sono quelli di creare una piattaforma che offre la possibilità di investire nel lending a 360 gradi in diverse asset class da parte di individui, aziende e investitori istituzionali.
Il messaggio che vogliamo lasciare
Riteniamo necessaria la continua collaborazione tra le società di social lending che ad oggi coprono ancora solo una minima parte di un mercato che sembra ormai maturo per uno sviluppo di questo settore.
Inoltre, proprio il duro periodo che abbiamo appena attraversato ha dimostrato quanto la digitalizzazione stia diventando indispensabile e in alcuni casi persino prioritaria, riteniamo dunque necessario diffonderne la cultura ed i valori, mantenendo ben saldi il concetto di trasparenza ed affidabilità.
S. D’A.