Mariano Bella (a cura di) “Trasporti e logistica: analisi e prospettive per l’Italia, Il Mulino, Bologna, 2020, pagg. 273, Euro 23,00
Nei piani di resilienza e rilancio economico, presentati nelle scorse settimane dagli Stati membri dell’Unione Europea per potersi avvalere delle risorse disponibili grazie al Recovery Fund, il tema delle infrastrutture materiali ed immateriali riveste sicuramente un ruolo di assoluta centralità.
È quindi da accogliere con particolari attenzione ed interesse questo recente volume collettaneo, curato da Mariano Bella, Responsabile dell’Ufficio Studi di Confcommercio, che fa il punto sulla situazione e sulle relative necessità dei trasporti e della logistica in Italia, fattore cruciale per lo sviluppo economico del Paese, in un’ottica di comparazione con i principali competitors europei.
Pur tenendo conto del fatto che i saggi presenti in questo volume possono considerarsi dei “position papers”, espressione in larga misura delle posizioni di Confcommercio e Conftrasporti, come peraltro ammesso con apprezzabile onestà intellettuale dallo stesso curatore, va comunque sottolineato il loro rigore scientifico, che supporta le tesi esposte in queste pagine.
L’articolazione dell’opera prevede, inizialmente, una sintesi dei principali risultati, acquisiti nelle diverse riflessioni, da parte del suo curatore, utile per addentrarsi nella lettura e nella comprensione dei quattro contributi dedicati ad altrettanti aspetti significativi del tema di base investigato.
Il lettore può, così, spaziare da una visione d’insieme dei tre argomenti cardinali, mobilità, energia ed ambiente, offerta da Davide Tabarelli, docente presso le Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna e del Politecnico di Milano, per poi passare a una disamina comparativa Italia/Europa (redatta da Mariano Bella, Sofia Felici e Giovanni Graziano, questi ultimi due sono componenti dell’Ufficio Studi di Confcommercio) sul versante delle emissioni climalteranti, nonché di quello dell’incidenza fiscale sul settore dei trasporti.
La situazione di ritardo in cui si trova il nostro Paese rispetto ai principali competitors dell’Unione Europea è analizzata nel terzo contributo, scritto da Mariano Bella e Sofia Felici, in un’ottica di perdita di valore del sistema Italia. Mentre l’ultimo contributo (il più corposo, in termini di spazio occupato, redatto dal ricercatore esterno a Confcommercio, Andrea Appetecchia) è consacrato al sistema portuale italiano, tema, pur esso, strategico del nostro panorama economico nazionale; non fosse altro per la straordinaria posizione geografica italiana nel Mediterraneo e per il suo ampio sviluppo costiero.
Per comprensibili ragioni di spazio ci si limiterà a ricordare qui solo alcuni dei numerosi spunti, che si possono cogliere nei diversi contributi di questo libro: dalla trattazione della decarbonizzazione e dei suoi costi da valutare in una più ampia prospettiva di sostenibilità economico – sociale, alla riflessione sulla crucialità del mercato petrolifero nelle economie industrializzate contemporanee; da una valutazione del percorso fatto dall’Italia nell’ultimo trentennio per contenere le emissioni di CO2, a quella ad essa collegata del contributo a questo processo dei diversi settori produttivi; dalla proposta di costruire un PIL equilibrato che tenga conto delle esternalità negative, a una valutazione dell’impatto economico – ambientale della gestione dei rifiuti, che in Italia si segnala tuttora per la sua criticità.
Non si può, inoltre, tralasciare di sottolineare come nella riflessione sulla perdita di valore per l’economia italiana, derivante dal deficit trasportistico, ampio spazio venga dedicato alla trattazione della produttività del Paese e delle 4 variabili fondamentali di contesto, capitale umano, accessibilità, burocrazia e legalità, sempre in un’ottica comparativa con gli altri Paesi dell’UE, stimolando anche l’attenzione del lettore sul persistente divario Nord – Sud, che continua a caratterizzare il nostro Paese.
Conclude questo libro, come già si accennava, l’ampia riflessione sul sistema portuale italiano, che, stante la rivalutazione del ruolo del Mediterraneo nell’ambito della mobilità marittima globale, ha un’occasione formidabile di rilancio sul piano della propria competitività complessiva.
Lo scenario, così configurato, porta a due alternative di percorso: il ridimensionamento del sistema portuale con contestuale riduzione degli scali, o un ripensamento, in chiave di efficienza operativa, del suo modello organizzativo con il conseguente miglioramento della propria posizione competitiva. La trattazione di questo tema viene inserita nella più ampia cornice di una valutazione del sistema Nazionale Integrato, tenendo conto del fabbisogno del Paese di infrastrutture strategiche, ma anche della sua incapacità a spendere le risorse stanziate; della debolezza delle imprese nazionali dei trasporti e della logistica, ma anche della strana vicenda dei valichi alpini e delle misure di limitazione del traffico adottate dagli Stati frontalieri dell’Italia.
A fronte di questo insieme di elementi di criticità, che certamente non depongono a favore di una previsione ottimistica per il futuro del Paese in questo specifico ambito, un raggio di luce e di speranza per un’evoluzione positiva può, comunque, essere colto dalla coraggiosa esperienza gestionale di alcuni sistemi portuali, in particolare Trieste, e dagli sforzi compiuti dall’Agenzia Nazionale delle Dogane per snellire e accelerare le procedure di controllo delle merci.
A conclusione della ricognizione dei principali contenuti di questo libro si può, in definitiva, affermare che questa è una lettura da suggerire e consigliare, certamente, agli specialisti del settore, così come ai decisori politici, ma anche a quanti vogliano adeguatamente documentarsi, non per un’accettazione acritica delle posizioni espresse, ma per contribuire a stimolare un dibattito costruttivo e l’adozione delle successive coerenti iniziative per un settore decisamente strategico per la crescita socio – economica del Paese.