Per gestire le sofferenze è indispensabile un data base accurato
Maria Teresa Bianchi

La mission di REV è quella di valorizzare al massimo gli NPL ricevuti, attraverso cessione o gestione, ma per farlo è indispensabile avere un loan data tape completo: il valore del credito è tanto maggiore quanto maggiori sono le informazioni disponibili. Nel gestire i crediti deve essere sempre tenuto presente anche il tema di responsabilità sociale d’impresa.

REV è il quinto ente ponte nato dal piano di Risoluzione delle quattro banche (CARIFE; CARICH; BANCA MARCHE; BANCA POPOLARE DELL’ETRURIA). A REV sono state cedute le sofferenze delle citate quattro banche maturate al 30 settembre 2015, per un ammontare complessivo di circa 10,2 miliardi di euro di GBV.

La mission di REV è quella di valorizzare al massimo gli NPL ricevuti, attraverso cessione o gestione.

Inizialmente, quando REV venne costituita, l’idea era che si potesse cedere il portafoglio in tempi molto rapidi; nella realtà ci si è resi conto che questo non era materialmente possibile per una serie di circostanze. La prima era rappresentata dal fatto che il portafoglio acquisito proveniva da quattro diversi originator, tutti commissariati, alcuni anche da più anni. Inoltre, i sistemi informatici delle quattro banche non erano gli stessi e andavano fatti migrare tutti sul sistema scelto da REV; tale operazione è risultata altamente complessa ed è stata ripetuta più volte per poter rendere i dati lavorabili. Questo è stato il primo passo verso la creazione di un loan data tape credibile che potesse consentire la valutazione del credito. Già i primi contatti con gli operatori del settore, infatti, hanno consentito di comprendere che solo un loan data tape completo avrebbe permesso una valutazione dei crediti positiva, altrimenti il valore del credito sarebbe stato fortemente ridimensionato proprio per la mancanza di informazioni. In altre parole, il valore del credito è tanto maggiore quanto maggiori sono le informazioni disponibili ed è proprio questo il problema che REV ha dovuto affrontare. Compreso questo, si è cominciato a lavorare per costruire questo loan data tape attraverso un’intensa attività di data remediation.

Nonostante le difficoltà, nel 2017, si è riusciti a completare due cessioni: una di un portafoglio small, con crediti di piccolo taglio ed una vintage considerevole. L’altra cessione ha riguardato poche posizioni di grandi dimensioni. Entrambe queste cessioni sono andate a buon fine ed hanno portato valore. Nello stesso tempo, però, le linee guida europee e quelle italiane hanno riconsiderato il tema degli NPL e si è verificato che una gestione “paziente” apparisse più profittevole di una cessione tout court.

Per REV, questa diversa valutazione della valorizzazione degli NPL ha significato un cambio totale di strategia; nel senso che la valorizzazione non passerà necessariamente per la cessione, ma in gran parte per la gestione. Inevitabilmente questo cambio di strategia ha fatto sì che REV si strutturasse diversamente in termini organizzativi. Pertanto, il portafoglio è stato sezionato e suddiviso in gestione fra tre service di mercato esterni ed una parte è stata affidata alla gestione interna. Nell’organigramma di REV ci sono i presidi che interfacciano con i service esterni e c’è il team che fa il recupero in house. Tra l’altro REV ha anche un portafoglio leasing che viene gestito da uno dei service che è specializzato per tale fattispecie.

REV ha, dunque, cambiato pelle, pur rimanendo una struttura leggera si è dovuta dotare di una organizzazione più articolata, modificando il suo organigramma per riuscire a rispondere alle nuove esigenze strategiche.

Da ultimo, mi permetto di osservare che esiste anche un tema di responsabilità sociale d’impresa che deve essere sempre tenuto presente. Quindi, non disperdere valore, cercare di gestire le situazioni che via via si presentano, non significa solo centrare la mission, ma anche fare un servizio alla comunità.