Il complesso delle evidenze presentate seguendo tre livelli di analisi distinti (macro, meso, micro), ma concettualmente e operativamente integrati, converge nel mostrare come la performance dell’export italiano nella fase post-Covid sottintenda intensi fenomeni di riposizionamento del sistema esportatore, che hanno migliorato la sua capacità di risposta in un contesto perturbato, seppure caratterizzato da una generale tendenza alla ripresa dei livelli globali di attività. Se l’andamento della quota di mercato italiana è stato positivamente influenzato da un “effetto competitività” misurabile, l’evoluzione complessiva delle relazioni commerciali ha visto l’Italia mostrare evidenti specificità nel contesto europeo, con una tendenza all’aumento della concentrazione dei mercati di sbocco, dal lato dell’export, e ad una maggiore diversificazione di quelli di approvvigionamento, dal lato dell’import. Per quanto riguarda le dinamiche d’impresa, l’evoluzione del sistema esportatore nel senso di una maggiore partecipazione alle reti produttive globali è associata a dinamiche che evidenziano lo spostamento di ampi segmenti di imprese, soprattutto di piccole dimensioni, verso forme più complesse, seppure in un contesto di elevata mobilità in entrata e in uscita dai diversi profili. Si tratta di segnali positivi di reattività alle mutate condizioni di contesto e di elevata flessibilità delle strategie di mercato, con effetti espansivi sulle esportazioni delle imprese coinvolte nel cambiamento.