La fine del Central Bank Gold Agreement
Libertà per l'oro

Il 26 settembre si apre la stagione della liberalizzazione dell’uso dell’oro da parte delle banche centrali? La Bce ha annunciato (https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2019/html/ecb.pr190726_1~3eaf64db9d.en.html) che in quella data scade l’accordo ventennale che legava le banche centrali europee a limitare le vendite del metallo prezioso posseduto, con l’obiettivo di stabilizzarne il prezzo. Ma non sarà rinnovato, dice Francoforte, perché ormai il mercato è maturo e soprattuto liquido.

La decisione arriva comunque dopo che le banche centrali hanno riempito di lingotti i loro forzieri. Nel corso del 2018 gli acquisti di oro hanno raggiunto il record di sempre: 650 tonnellate sono state acquistate dalle banche centrali di tutto il mondo con la spesa di 30 miliardi di dollari.

A conferma che il progetto era in cammino da tempo, a fare shopping sui mercati non è stata solo la Russia, grande protagonista di rastrellamento di oro degli utlimi tempi. L’anno scorso si sono affacciati diciotti nuovi acquirenti come India e Cina e, in Europa, Polonia e Ungheria.

Sicurezza, liquidità, nessun rischio politico, la possibilità di venderlo in periodo di crisi in cambio di valuta. L’oro ha mille vantaggi come asset per le banche centrali, che hanno anche risolto, adottando degli standard internazionali, il problema di come contabilizzare le riserve in caso di guadagni non realizzati senza doverli considerare una passività.

Nei vent’anni di vigenza dell’accordo il prezzo è cresciuto di cinque volte, e ha raggiunto adesso il record degli ultimi sei anni, a 1.400 dollari l’oncia.

Dalla fine di settembre, dunque, non sarà più necessario stabilire delle quote per le vendite, né mantenere un coordinamento tra banche centrali europee, che posseggono complessivamente la metà delle riserve mondiali. Ognuna potrà fare come vorrà. Approfttando quindi anche delle opportunità che il mercato offrirà, e gestendo l’oro con la totale flessibilità di un asset finanziario.

Questo potrà ridare fiato, da noi, al partito di quanti vorrebbero usare l’oro detenuto dalla Banca d’Italia per risolvere il problema del debito e dei conti pubblici? In realtà la Bce si è già espressa con un secco no all’uso dell’oro di via Nazionale per questi fini. Ma c’è da stare certi che vedremo una ripresa del tema con relative polemiche.