Libri

a cura di Filippo Cucuccio

Le conseguenze economiche del cambiamento climatico

Ignace G. Bikoula e Juan S. Lopez (a cura di) “L’impatto economico del cambiamento climatico – Misurare l’esposizione di banche e imprese italiane ai rischi ambientali per definire azioni e politiche di contrasto e resilienza”, 2022, ECRA, Roma, pagg. 141,  E.25,00

Filippo Cucuccio

Il tema dell’impatto economico legato al cambiamento climatico è, già da qualche tempo, al centro dell’attenzione delle Autorità Istituzionali e degli esperti di diverse discipline. Sono state, infatti, avviate riflessioni approfondite, sia presso le Autorità di Vigilanza (in primis dalla Banca d’Italia), sia in campo accademico, sia, infine, presso gli intermediari finanziari e le altre categorie di operatori economici.

Questo libro, curato da Ignace G. Bikoula e da Juan S. Lopez , entrambi in Federcasse, rispettivamente nella qualità di Responsabili, l’uno del Servizio Affari Normativi e Rapporti con l’Unione Europea, l’altro del Servizio Analisi Economica e Statistiche Creditizie, contiene tre contributi di sicuro interesse, in cui l’accennato tema delle conseguenze economiche del cambiamento climatico viene affrontato sotto diversi punti di osservazione.

Il primo contributo, di Giovanni Betti e Luca Santabarbara, entrambi qualificati esperti in Federcasse in questo ambito, prende le mosse dagli esiti derivanti di due questionari: il primo, predisposto dall’Ufficio dell’ONU per la Riduzione dei Rischi di Disastri e somministrato in Italia con la collaborazione di Federcasse e di Confindustria, per valutare il grado di consapevolezza delle piccole medie imprese sul fronte del contrasto e della gestione dei rischi climatici; il secondo, preparato da Federcasse, per rilevare la sensibilità sul medesimo fronte da parte delle Banche di Credito Cooperativo. Il quadro d’insieme che offre fa emergere tre punti cruciali. Il primo è la frequente assenza dell’adozione dei Piani di Continuità Operativa Aziendale, indispensabili per assicurare un livello di resilienza e, quindi, di efficace reazione al manifestarsi degli eventi catastrofici. Il secondo punto concerne la difficoltà di quantificare correttamente le potenziali perdite a fronte di esposizioni creditizie di clientela che ha subito eventi disastrosi. Il terzo punto, infine, riguarda la lentezza burocratica, che emerge sui piani decisionale e procedurale nelle politiche di sostegno alle popolazioni colpite da quegli eventi.

Il secondo contributo, di Giovanni Pesce, fondatore e CEO del Center for Economic Big Data Analysis, prevede un’analisi empirica del rischio di alluvione in Italia e delle sue ricadute sul sistema bancario nelle diverse aree territoriali del Paese. Un’analisi che si avvale della costruzione di due indicatori, quello di Pericolosità Idrogeologica Elevata e l’altro di Esposizione alla Pericolosità Idrogeologica Elevata e che risulta arricchita dall’ausilio di cartogrammi e tabelle con cui si individuano le aree regionali e comunali maggiormente esposte per il sistema bancario a questa tipologia di rischio climatico/ambientale.

Da questa analisi, se da un lato risulta un mismatching tra natalità/mortalità delle imprese ed eventi catastrofici, dall’altro non emergono evidenze significative per il loro impatto sul sistema bancario, fatta eccezione per i comuni a più marcato rischio idrogeologico. Un’analisi, che, comunque, conferma sia la maggiore vulnerabilità delle imprese dalle dimensioni più contenute, che sono meno attrezzate a gestire il rischio idrogeologico e patiscono gli effetti di un accesso più difficoltoso al credito, sia la necessità indifferibile di definire e realizzare politiche pubbliche, elaborate con i soggetti economici operanti sul territorio.

Le pagine del terzo contributo, di Giuseppe Daconto, economista presso FondoSviluppo, il fondo  mutualistico di Confcooperative, sono riservate a riflessioni legate all’uso delle risorse appostate nel quadro pluriennale dell’Unione Europea e nel programma della Next Generation Eu, nell’ottica di una gestione più efficiente e sostenibile del territorio.

L’analisi abbraccia le politiche di coesione previste nel periodo 2014 – 2021 e per quello successivo 2021 – 2027, scaturenti dai Fondi Strutturali e di Investimenti Europei; nonché gli interventi diretti e indiretti, previsti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza all’interno della Mission 1, “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”, della Mission 2, “Rivoluzione verde e transizione ecologica” e della Mission 5, “Inclusione e coesione”. Una rassegna che giunge alla conclusione di quanto le risorse finanziarie, pur cospicue, messe in campo in ambito europeo non sono sufficienti da sole a svolgere la funzione di riorientamento della gestione, sia territoriale, sia dei rischi climatici. Mostrando l’ineludibile necessità di affiancare, ai mezzi finanziari, politiche efficaci, che tengano conto della centralità di una collaborazione tra mondo pubblico e privato, in particolare di quello di estrazione cooperativa, e la società civile.

In definitiva, questo è un libro che rispecchia il titolo della Collana in cui è stato pubblicato, ”Strumenti”, in quanto assolve bene la propria funzione strumentale di diffusione della conoscenza e della consapevolezza delle criticità legate alla transizione climatica presenti nell’attuale scenario e in quello prossimo futuro; indicando, inoltre, con chiarezza il sentiero da percorrere per contrastarle e gestirle sui tre diversi piani coinvolti, politico/istituzionale, finanziario e  imprenditoriale.