L'avanzata dei servizi finanziari digitali

Il Fintech da minaccia per i grandi player a opportunità per complementare e/o diversificare il proprio modello di business: secondo una survey di EY il 70% dei clienti delle banche e delle assicurazioni dichiara di considerare prodotti finanziari offerti dai players nativi digitali e il 50% ha già attivato almeno un rapporto con una Fintech

Andrea Ferretti

Nel contesto della trasformazione digitale che da qualche anno sta attraversando tutti i settori industriali, incluso quello finanziario, un fenomeno che suscita particolare attenzione è quello relativo alle FinTech ovvero alle aziende native digitali che forniscono prodotti /servizi finanziari e/o che abilitano attraverso nuove tecnologie i vari processi di gestione (finanziari, operativi, di business, etc.) attraverso modalità innovative e con approcci “smart” rispetto ai modelli tradizionali.

Se si analizza il fenomeno in Italia, l’evoluzione dell’ecosistema FinTech evidenzia una crescita ed un posizionamento importanti all’interno del mercato dei servizi finanziari, In particolare:

  • Le FinTech italiane stanno crescendo sia come numero, che come dimensione, che come capacità di attrarre capitali (ca € 750 mln raccolti nel 3Q21 con un CAGR del 200% rispetto al dato del 2020).
  • Alcuni clusters – es. le piattaforme di Digital Lending e Digital Factoring, le InsurTech, le Neobank e i Digital Payments – hanno incrementato notevolmente i propri volumi di business come “effetto positivo” della crisi pandemica, poiché la richiesta dei servizi digitali è aumentata esponenzialmente nei periodi di lockdown.
  • I grandi investimenti pianificati in nuove tecnologie dagli Incumbents (ovvero dagli operatori tradizionali) stanno favorendo la crescita delle TechFin come abilitatori/facilitatori di questa trasformazione digitale.
  • Il tema Cyber Security rimane una priorità per tutti gli intermediari finanziari e la possibilità di fare leva su tecnologie all’avanguardia per controllare e gestire questa tipologia di rischio sta aumentando lo spazio di crescita dei player specializzati che le forniscono.

In tale contesto, da una survey condotta da EY nel 2021 sui clienti finali degli intermediari finanziari è emerso che:

  • oltre l’84% dei consumatori ritiene che l’esperienza offerta da un’azienda sia importante quanto i suoi prodotti/servizi e l’86% dichiara di essere disposto a pagare di più per avere una migliore esperienza;
  • circa il 70% dei clienti delle banche e delle assicurazioni dichiara di considerare prodotti finanziari offerti dai players nativi digitali e il 50% ha già attivato almeno un rapporto con una Fintech;
  • il 68% delle PMI afferma di utilizzare, per alcuni servizi finanziari, i canali digitali sia degli operatori tradizionali che delle piattaforme FinTech.

Quindi si evidenzia che la richiesta da parte dei clienti di una customer experience semplice ma coinvolgente, come quella che oggi viene fornita da molte Fintech, e la contestuale possibilità di diversificare il portafoglio prodotti/servizi finanziari stanno trasformando l’offerta sul mercato.

A conclusione di questa breve disamina di dati che riguardano la sempre maggiore propensione del consumatore ad utilizzare servizi e prodotti finanziari “digitali”, si deve sottolineare che, in coerenza con questo trend, il 70% dei Top Executives degli Intermediari Finanziari ritiene strategico collaborare con le FinTech al fine di “creare nuovo valore” per il cliente finale attraverso lo sviluppo di partnership e collaboration model con le FinTech. 

Questo processo in atto viene confermato dal fatto che, a fine 2021, il 46% degli intermediari finanziari italiani aveva stretto almeno un rapporto di collaborazione in ambito FinTech con 330 accordi riferibili a 199 imprese distinte e dal 2018 le modalità di interazione tra gli Incumbents e le FinTech sono cambiati a favore di tali modelli:

  • Collaborate: 28% (2018) – 43% (2021)
  • Buy: 38% (2018) – 29% (2021)
  • Build: 34% (2018) – 28% (2021)

Quindi, in prospettiva sembra evidente che l’ecosistema FinTech, più che essere interpretato come minaccia per l’industria finanziaria, viene visto come opportunità di sviluppo ovvero come partner commerciale e abilitatore di tecnologie innovative per ottenere un vantaggio competitivo sul mercato.