Chiara Saraceno, David Benassi, Enrica Morlicchio “La povertà in Italia”, Il Mulino, Bologna, 2022, pagg.248, Euro 24,00
Le due crisi economico-finanziarie, che hanno caratterizzato la prima parte di questo secolo, quella successiva al fallimento di Lehman Brothers del 2008 e l’altra legata alla diffusione della Pandemia da Covid’19 i cui effetti non sono, purtroppo, ancora cessati, hanno riproposto all’attenzione delle Istituzioni dei diversi Paesi e degli studiosi socio-economici, in modo ineludibile, il fenomeno della povertà.
Infatti, messi rapidamente da parte gli entusiasmi basati sulla fiducia in una crescita economica intensa e senza limiti temporali, coerentemente all’applicazione di modelli di politiche neo liberali, il fenomeno della povertà si è delineato nella sua ingombrante, cruda concretezza, sollecitando maggiori approfondimenti analitici e nuovi orientamenti politici.
Questo libro a più mani, scritto da Chiara Saraceno, già insegnante all’Università di Torino e da David Benassi e Enrica Morlicchio, entrambi docenti di Sociologia Economica, rispettivamente all’Università di Milano Bicocca e all’Ateneo napoletano della Federico II, è certamente figlio di questo drastico cambiamento, concernente un fenomeno problematico che ha toccato e sta toccando, sia pure con diversa intensità, anche tutti i Paesi europei, Italia inclusa.
Va, inoltre, ricordato, come sottolineato nelle pagine iniziali dagli stessi AA., che il volume contiene gli esiti di una ricerca pubblicata in lingua inglese un paio d’anni fa, richiedendo per la versione italiana, apparsa in libreria poco prima di quest’estate, un’attenta riconsiderazione del fenomeno della povertà, alla luce dei devastanti effetti socio-economici prodotti dalla diffusione della Pandemia da Covid ’19.
L’impianto del libro, articolato in 6 capitoli, preceduti da una breve, esplicativa Prefazione e seguiti da alcune efficaci considerazioni conclusive, nonché da una solida e vasta bibliografia, prevede una ricostruzione del fenomeno della povertà nei Paesi europei, distinguendo un prima e un dopo Covid’19.
Si ha, in tal modo, la possibilità di individuare alcuni modelli di risposta e di contrasto alla povertà, messi in campo dalle istituzioni dei diversi Paesi europei. Una tassonomia, arricchita da un’accurata disamina dei relativi punti di forza e di debolezza desumibili dalle esperienze maturate sul campo e che ripropone una contrapposizione di approcci tra Paesi nordici e Paesi dell’Europa Continentale da un lato e Paesi mediterranei dall’altro, con un differenziale di efficacia complessiva finale, certamente a favore del primo gruppo.
La maggior parte di questo libro (4 capitoli) è, però, dedicata all’Italia con un’analisi approfondita e documentata delle caratteristiche del regime di povertà nel nostro Paese, di cui si indagano le caratteristiche originarie e le tendenze di lungo periodo, manifestatesi a partire dagli anni ’90 del secolo scorso.
Fanno seguito, poi, le pagine riservate ad illustrare, da un lato le caratteristiche problematiche dei tre nodi cruciali della povertà in Italia, rappresentati dai lavoratori poveri, dai minorenni che versano in una situazione di grave precarietà anche sul piano educativo e, infine, dai migranti che giungono in Italia; dall’altro, all’analisi delle politiche di contrasto succedutesi nel nostro Paese con un percorso attuativo, tortuoso, segnato da misure tardive e solo parzialmente efficaci, per approdare, in conclusione, ad una analisi valutativa dell’esperienza del Reddito di Cittadinanza di questi ultimi anni.
In definitiva, si è in presenza di un libro di grande attualità, ricco di spunti e riflessioni utili per agire con maggiore consapevolezza ed efficacia operativa nelle politiche di contrasto del fenomeno della povertà; un fenomeno, che sembra, ahimè, destinato ad allargarsi ed aggravarsi ulteriormente per le nuove, inquietanti turbolenze economiche di diversa origine, apparse minacciose da qualche mese nello scenario mondiale.