VETRINA STARTUP / REALTA' AFFERMATE E NUOVE PROMESSE
Indigo.ai

Nata per progettare assistenti virtuali, è tra le prime società in Europa a implementare nella propria piattaforma il modello di linguaggio tecnologico GPT-3, l’intelligenza artificiale creata da OpenAI sotto l’egida di Microsoft, capace di produrre contenuti linguistici così raffinati da essere indistinguibili da quelli scritti dalle persone

Chi siamo e che cosa facciamo

Indigo.ai è nata nel Settembre 2016 da un’idea di cinque giovani tra i banchi del Politecnico di Milano: Gianluca Maruzzella (CEO, nella foto), Enrico Bertino (Chief AI Officer), Marco Falcone (CTO), Denis Peroni (Chief Architect Officer) e Andrea Tangredi (Chief Design Officer). Ci occupiamo di intelligenza artificiale e abbiamo sviluppato una piattaforma per progettare assistenti virtuali, tecnologie di linguaggio e chatbot. In breve, aiutiamo le aziende e le istituzioni bancarie ad automatizzare conversazioni, efficientare processi, alleggerire il customer care e ingaggiare i clienti in maniera super personalizzata. Abbiamo realizzato assistenti virtuali per alcune delle aziende più innovative al mondo, tra cui banche, assicurazioni, case farmaceutiche, etc. 

Qual è l’idea che ci ha spinto 

L’interazione delle persone con le imprese è spesso inutilmente ed eccessivamente complicata. L’utente, ad esempio un cliente di una banca, ancora oggi incontra molte difficoltà nel suo percorso di relazione con l’azienda. Siamo convinti che l’intelligenza artificiale cambierà tutto e oggi dal punto di vista tecnologico questo è già realtà.

Quali risultati abbiamo ottenuto 

Abbiamo messo la nostra tecnologia a servizio del settore bancario. Ad esempio, abbiamo collaborato con un importante istituto di credito europeo per sfruttare le potenzialità dell’AI e degli assistenti virtuali per migliorare la customer experience, creando l’assistente del nuovo sito istituzionale della banca. Quest’esperienza conversazionale è oggi uno dei touchpoint strategici per l’istituto di credito: gli utenti che atterrano sul sito hanno ora l’opportunità di interagire con la banca con estrema semplicità e ricevere assistenza in tempo reale. 

Inoltre, a gennaio 2021 siamo stati tra le prime società in Europa ad implementare nella propria piattaforma il modello di linguaggio tecnologico GPT-3. Si tratta dell’intelligenza artificiale creata da OpenAI e sotto l’egida di Microsoft, capace di produrre contenuti linguistici così raffinati da essere indistinguibili da quelli scritti dalle persone. La tecnologia di GPT-3 si integra perfettamente con le caratteristiche della nostra piattaforma no-code, permettendoci di abbattere a pochi minuti il tempo necessario per creare un assistente virtuale. 

Andando indietro di qualche anno, tra il 2017 e il 2020 siamo stati scelti due volte come rappresentanti della delegazione delle start-up italiane al CES di Las Vegas e abbiamo vinto tre riconoscimenti del premio Gaetano Marzotto – tra i più importanti nel panorama dell’innovazione.

Quali sono i nostri prossimi obiettivi 

Abbiamo intenzione di espanderci a livello europeo e internazionale, e in quest’ottica quest’anno abbiamo già avviato le prime operazioni in Svizzera, UK e Canada. Inoltre, continueremo a impegnarci sul fronte della ricerca accademica internazionale, che per noi resta di fondamentale importanza per garantire che i sistemi che sviluppiamo siano sempre all’avanguardia.

Il messaggio che vogliamo lasciare 

In Italia, spesso, le aziende del settore finanziario e le istituzioni bancarie arrivano da noi di Indigo.ai incuriosite dalla possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale per automatizzare le conversazioni con i propri utenti, ma – solo fino a qualche anno fa – hanno sempre nutrito qualche dubbio sui vantaggi che potrebbero ottenere inserendo un assistente virtuale sui propri touchpoint. La loro posizione può sembrare ragionevole: se non ho un chatbot o un voicebot, gli utenti non possono scrivermi, quindi il mio customer care non avrà problemi da risolvere. Ma se gli utenti non hanno a disposizione un canale da utilizzare per parlare con l’azienda, non vuol dire che non abbiano dei problemi o non vogliano chiedere delle informazioni. Rifiutare di ascoltarli e non fornire risposte mirate significa, per l’azienda, erodere nel lungo periodo la propria competitività. 

Oggi, soprattutto dopo il Covid, è cambiato tutto: qualsiasi azienda – anche la più tradizionale – ha compreso l’importanza delle relazioni online e grazie al deep learning hanno la possibilità di migliorare questa relazione attraverso una nuova tecnologia come l’intelligenza artificiale conversazionale.

L’intelligenza artificiale conversazionale assumerà un ruolo sempre più importante in tutti quei settori che richiedono una interazione tra utente e azienda, perché sempre più gli utenti richiedono di poter chattare e parlare con i propri brand di riferimento, avere risposte immediate e personalizzate. In particolare in Italia (ma non solo) l’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano stima che quella del Chatbot/Virtual Assistant sia la categoria di AI che cresce maggiormente nel mercato, registrando un incremento del +28% nel 2020 rispetto al 2019. Noi di Indigo.ai stiamo cavalcando questa evoluzione fornendo alle imprese dei modelli di AI efficienti, flessibili, apprezzati dagli utenti (si pensi che solo nel 2020 sono stati oltre 2 milioni i messaggi che gli utenti hanno scambiato con gli assistenti virtuali sviluppati da Indigo.ai) e semplici da usare.

s.d’a.

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