Libri

a cura di Filippo Cucuccio

Il capitalismo si fa in quattro

Carlo Trigilia (a cura di) “Capitalismi e democrazie – Si possono conciliare crescita e uguaglianza?”, Il Mulino, Bologna, 2020, pagg. 562, Euro 38,00

Un viaggio affascinante attraverso l’esame degli andamenti delle diciotto economie più avanzate del Vecchio Continente, oltre il Canada e gli Stati Uniti d’America, con un’analisi diacronica di trenta anni, che spazia dalla metà degli anni ’80 del secolo scorso al 2016

Filippo Cucuccio

Va dato sicuramente merito a Carlo Trigilia, Ordinario di Sociologia Economica all’Università di Firenze, per essersi sobbarcato alla fatica non indifferente della curatela di questo ponderoso volume collettaneo, che contiene gli esiti di una ricerca condotta nell’ambito dei PRIN – Programmi di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale. Alla ricerca, legata al Progetto denominato “Modelli di Capitalismo e tipi di democrazia”, hanno collaborato numerosi ricercatori appartenenti a quattro distinte unità universitarie, di Firenze, Bologna, Torino e Macerata.

Al lettore viene proposto un viaggio sicuramente affascinante e ricco di suggestioni, attraverso l’esame degli andamenti delle diciotto economie più avanzate del Vecchio Continente, oltre il Canada e gli Stati Uniti d’America, con un’analisi diacronica di trenta anni, che spazia dalla metà degli anni ’80 del secolo scorso al 2016. 

Il libro è diviso in tre parti. Dopo  un approccio illustrativo del tema della crescita e della disuguaglianza delle democrazie avanzate, si succedono nella prima parte numerosi e interessanti contributi su altrettanti temi specifici, che contraddistinguono lo sviluppo socio-economico. Nella seconda parte, poi, si accoglie un importante approfondimento storico comparatistico degli aspetti già illustrati nella prima, con un’accurata ricognizione sul campo, che si rivela particolarmente utile al lettore per calarsi con maggiore consapevolezza nell’ambito dell’ attuale società. La terza parte, infine, ospita una stimolante lettura in chiave socio – politica dei modelli di capitalismo, con un’accurata valutazione degli assetti istituzionali e delle politiche adottate nei Paesi, oggetto della ricerca.

Non potendo, per ovvie ragioni di spazio, effettuare un’analisi dettagliata di ciascuno dei 14 contributi complessivamente presenti in questo libro , che sono  preceduti da un’eccellente Introduzione del curatore Trigilia, ci si limiterà in questa sede a svolgere alcune considerazioni e riflessioni d’insieme. 

Innanzitutto, va sottolineato che la ricerca nasce da una constatazione tipica suggerita dalle caratteristiche delle economie dei Paesi più avanzati, dove, dopo gli anni ’70 del secolo scorso, al crescere della globalizzazione non è corrisposta una crescita di tipo inclusivo, per di più evidenziandosi una marcata accentuazione delle preesistenti disuguaglianze.

Alla luce di questa riflessione di base, appare poi condivisibile l’individuazione dei 4 principali modelli di sviluppo capitalistico, che permettono al lettore di meglio orientarsi nella descrizione degli aspetti riscontrati nello sviluppo di ciascuno dei 18 Paesi e cioè: il capitalismo a crescita non inclusivo; quello a crescita inclusiva, con le due varianti di una crescita inclusiva egualitaria e l’altro di una crescita inclusiva dualistica; infine il capitalismo a bassa crescita non inclusivo.

Ciascuno di questi modelli, di cui si dà conto nel contributo iniziale del volume, viene analizzato in quelli successivi, in modo da approfondire gli aspetti della struttura produttiva, dell’occupazione, della governance delle imprese, delle relazioni industriali, delle politiche del lavoro, dei modelli di welfare adottati, delle politiche per l’istruzione e per l’innovazione, nonché degli assetti istituzionali complessivi e delle caratteristiche peculiari dei governi e dei partiti in essi presenti.

Dalla sintetica descrizione del perimetro contenutistico di questo libro si riesce, pertanto, ad apprezzare il percorso intellettuale offerto al lettore, che, attraverso l’approfondimento storico comparatistico della seconda parte e l’arricchimento con ulteriori riflessioni legate all’incrocio con gli aspetti socio politici della terza, si trova a disporre di una notevole quantità e qualità di considerazioni e riflessioni, per orientarsi consapevolmente nella geoeconomia e nella geopoltica del mondo contemporaneo.

Vi è, infine,  un secondo motivo, che giustifica l’attenzione per gli esiti di questo notevole sforzo di ricerca, un motivo legato alla stretta attualità di questo periodo, funestato dagli effetti devastanti della Pandemia da Covid’19. Il riferimento va alla presentazione e alla successiva approvazione dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza dei singoli Paesi dell’Unione Europea, che, se opportunamente orientati e coordinati  possono costituire una formidabile occasione, non solo di rilancio economico, ma, anche e soprattutto, di coesione sociale, in virtù di una minore divaricazione delle forbici di diseguaglianze, finora, riscontrate.

Sarebbe, probabilmente, questa la miglior risposta effettuale all’interrogativo contenuto nel sottotitolo del libro. Infatti, vi è, finalmente, la concreta  possibilità di cogliere l’occasione storica di porre mano a una ”Casa Europa”, che possa proporsi a modello di un capitalismo, caratterizzato da minori divergenze nei tassi di crescita, minori diseguaglianze tra le diverse classi sociali all’interno di ciascuno degli Stati Membri e da un maggior grado di inclusione, nell’ottica di una società aperta e accogliente. Una sfida, decisamente, appassionante e intrigante per questo terzo decennio!

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