BlackRock può diventare l'apripista per legittimare il Bitcoin come investimento?
Anche BlackRock, il più grande fondo di gestione del risparmio al mondo, ha deciso di includere il Bitcoin nel suo portafoglio. Ha infatti sottoposto alla Sec la domanda di autorizzazione per aprire un ETF legato al valore spot della criptovaluta, che sarà quotato al Nasdaq.
Il via libera della Sec non è affatto scontato, vista la serie di scandali che ultimamente si sono manifestati nel mondo delle valute virtuali, con il crac della piattaforma FTX e le azioni avviate dalla stessa commissione contro altre due piattaforme di scambio, Binance e Coinbase, quest’ultima accusata di essersi comportata come un broker senza averne l’autorizzazione, mentre Binance, la più grande al mondo, avrebbe mischiato fondi degli investitori con quelli delle attività del proprietario, Changpeng Zhao.
La strada di BlackRock appare quindi accidentata, anche se Larry Fink (nella foto), il suo capo, non è certo uno sprovveduto, e forse la sua mossa potrebbe offrire l’occasione per accelerare quello che la Sec chiede da tempo, cioè regole appropriate a difesa dei risparmiatori che comunque mostrano un interesse crescente per i cripto-investimenti.
Un ETF quotato pubblicamente sulla Borsa più praticata negli Usa, per di più con il cappello di un gigante dell’investimento, renderebbe lo strumento più accessibile anche ai non addetti, considerando poi che il Bitcoin parte da quotazioni assai basse rispetto ai livelli raggiunti anni fa.
Di certo la Sec è ormai accerchiata dalla nuova finanza che preme per un posto in prima fila. Alla risposta negativa data al fondo Greyscale, che voleva riconvertire il suo veicolo di investimenti cripto in un ETF quotato, è seguita una denuncia da parte di quest’ultimo alla Sec di abuso di potere. Tra il cane da guardia dei mercati finanziari e il sempre più popolato mondo cripto sarà sempre più guerra senza esclusione di colpi.