Libri

a cura di Filippo Cucuccio

Decifrare il tramonto di un mondo

Mario Deaglio (a cura di) “Dall’illusione dell’Abbondanza all’economia dell’Abbastanza”, Guerini E Associati, Milano, 2023, pagg. 175, Euro 19,00

Analisi delle fragilità del presente per creare la consapevolezza che c'è sempre uno spazio per la ricostruzione di una buona convivenza

Filippo Cucuccio

Il conflitto russo ucraino, gli altri episodi bellici in Africa ed in Asia, la persistenza dell’emergenza climatica, i suoi riflessi sulla transizione energetica accendono, quasi quotidianamente, interrogativi poco rassicuranti sugli scenari planetari prossimi futuri. Inoltre, l’affastellarsi di comportamenti non sempre lineari dei principali protagonisti della scena geopolitica mondiale non giova di certo ad una comprensione delle linee guida di tendenza di questo periodo storico.

Ecco, dunque, un’ulteriore ragione per accogliere con attenzione e interesse questo volume, curato da Mario Deaglio, Professore Emerito di Economia Internazionale presso l’Università di Torino, in cui sono anche accolti i contributi di (in ordine alfabetico): Giorgio Arfaras, già Direttore della Lettera Economica del Centro Einaudi; Giuseppina De Santis, un passato di Assessore alla Ricerca e alle Attività Produttive della Regione Piemonte, oltreché di Direttore del Centro Einaudi; Paolo Migliavacca, giornalista, collaboratore di varie testate; Giuseppe Russo, attuale Direttore del Centro Einaudi.

Gli obiettivi di questo libro sono fondamentalmente due: offrire una ricognizione critica dei principali fattori che scandiscono tempi e modalità del nostro divenire socio – economico su un piano planetario; contribuire a creare consapevolezza per favorire il passaggio da un’età dell’abbondanza ad un’altra dell’abbastanza, come viene sottolineato nel titolo del libro.

Lo stile, semplice e accattivante, rende agevole la lettura e la comprensione di concetti, ipotesi e scenari delineati, senza, peraltro, che risulti pagato pegno a rigore e metodologia scientifici sottostanti a questa indagine, come anche testimoniato da una documentazione grafico – statistica ineccepibile.

Dopo la presentazione dell’opera da parte del Presidente di Intesa SanPaolo, Gian Maria Gros Pietro, si susseguono tre capitoli, in cui si analizzano compiutamente: i principali aspetti di quello che viene testualmente definito “il crepuscolo della globalizzazione”, con le più rilevanti criticità che lo contraddistinguono; le debolezze più significative sul piano economico e, di riflesso, su quello politico, che caratterizzano attualmente il ruolo di Stati Uniti d’America ed Europa; la situazione, anche paradossale per certi versi, dei protagonisti della scena geopolitica internazionale, non limitandosi a considerare i partner normalmente evocati nelle analisi, ma allargandola a quelli di maggior peso di tutti e cinque i continenti.

In una rassegna di problematiche e criticità così accurata non poteva, poi, mancare uno spazio di particolare attenzione, destinato al nostro Paese, definito” l’Italia delle sette fragilità” e, ciononostante, protagonista ancora autorevole nei raffronti internazionali in campo economico.

Chiude il volume un capitolo di considerazioni conclusive, dove viene puntato il dito sul tema della fragilità delle democrazie e sulla preoccupante evoluzione demografica di molte nazioni occidentali. Il tutto, calato in uno scenario prossimo futuro dominato dall’incertezza del voto elettorale che accompagna questo appuntamento in alcune aree chiave del mondo: Europa, Russia, India e Stati Uniti d’America. Un’analisi i cui esiti sottolineano una pericolosa involuzione dello sviluppo socio-economico globale, certificata dallo sviluppo di teorie che sembrano mettere in secondo piano i principi base di eguaglianza e di fraternità.

In questa prospettiva, apparentemente inquietante, non rimane infine per gli AA. che affidarsi alla rilettura dell’antico mito di Pandora e del vaso affidatole da Zeus; come si ricorderà, una volta aperto, da esso si rovesciò sul mondo ogni sorta di male che affligge l’umanità, rimanendovi all’interno unicamente la speranza.

Ed è proprio dalla favola millenaria del vaso di Pandora, che accompagna le vicissitudini secolari dell’umanità, che si può trarre un messaggio di speranza (spes ultima dea!) utile per avviare la costruzione di una nuova era, in cui si possa vivere ragionevolmente bene, noi, i nostri figli e i nostri nipoti. L’età dell’abbastanza, per l’appunto!