FISCO
CROWDFUNDING, si tassa così

Assofiduciaria segnala che l’Agenzia delle Entrate ha risposto ha fornito chiarimenti in merito al regime fiscale relativo ai finanziamenti attuati attraverso forme di crowdfunding. Nel caso prospettato, sono stati richiesti chiarimenti all’Amministrazione Finanziaria in relazione al trattamento fiscale da applicare ai proventi derivanti dall’attività posta in essere dal proponente del progetto imprenditoriale.

Il caso prospettato all’Amministrazione finanziaria ha ad oggetto la tipologia del reward-based, sostanziandosi nella circostanza per cui i finanziamenti vengono raccolti per finanziare uno specifico progetto destinato alla commercializzazione futura di un prodotto innovativo; conseguentemente, a favore dei finanziatori viene prevista una “ricompensa”. 

Una volta avviata la fase esecutiva, la piattaforma internet accredita i relativi importi al proponente il progetto imprenditoriale che sarà tenuto ad aprire una partita IVA e a fatturare, ai singoli finanziatori, la cessione del bene o la prestazione di servizio. 

Dal punto di vista delle imposte dirette dovute dal promotore del progetto imprenditoriale, in particolare, l’Agenzia delle Entrate ritiene doversi applicare la disciplina fiscale del lavoro autonomo o del reddito di impresa a seconda della tipologia scelta per lo svolgimento dell’attività. 

Nell’ipotesi in cui non si raggiunga la soglia minima richiesta nel termine stabilito, il progetto cade e l’operazione non assumerà nessuna rilevanza fiscale.

leggi la decisione dell’Agenzia delle Entrate