CONSULENZA/IL FUTURO DEL CREDITO
Consigli per le banche

L'analisi di Accenture sul mondo del credito: risultati ancora deludenti dagli investimenti fatti in digitalizzazione, ma buone prospettive per il futuro. Purché si metta sempre al centro il cliente

Francesco Megna

Il mondo della consulenza continua a parlare di banche del futuro e a mettere a fuoco l’evoluzione necessaria delle aziende del credito. Accenture, durante  la conferenza annuale che fa il punto sull’evoluzione degli istituti italiani a cavallo tra relazione umana e ruolo delle tecnologie, identifica nell’utilizzo di tecnologie moderne e nella sostenibilità i due perni della crescita delle banche, senza tralasciare la relazione con il cliente. Ma un posto lo avrà anche il metaverso, che secondo Accenture è già oggi una realtà in grado di migliorare le tecnologie presenti ottenendo performance rilevanti.

Il bilancio di quanto fatto nel passato non è però molto brillante. Secondo Accenture gli investimenti in digitalizzazione fatti dal mondo bancario, seppur rilevanti, non hanno raggiunto la redditività sperata. Questo perché siamo ancora in una fase iniziale di un lungo percorso che avrà il suo ritorno economico solo nel medio-lungo termine.

D’altra parte a cosa sono destinati questi investimenti? Servono per raccogliere nuovi clienti digitali in concorrenza con la fintech, a combattere meglio la pirateria informatica, a rafforzare la sicurezza dei dati anche sul cloud, a sviluppare l’intelligenza artificiale. Tutto ciò mentre i risparmiatori si spostano sempre più sugli accessi da smartphone. In questo modo il rapporto costi benefici non può avere un impatto immediato. Una strategia digitale ben progettata e implementata si configura come un prerequisito per ottimizzare la distribuzione, migliorare la raccolta dei dati e trasformare i costosi sistemi IT. Migliorare il proprio aspetto tecnologico sarà quindi fondamentale per contrastare l’avanzata dei nuovi player del mondo fintech.

Venendo allo scenario di previsione, secondo Accenture nel retail banking la nuova banca del futuro registrerà un notevole incremento del numero di scambi commerciali, una maggiore efficienza della rete distributiva e un’ottimizzazione del 35 per cento sul costo del modello operativo presente; verrà inoltre triplicata la quantità di prodotti venduti e il MOL si assesterà intorno al 10 per cento dei ricavi.

Le banche dovranno ponderare gli investimenti in innovazione e centrare i modelli di business sul rapporto tra persone e dati e sviluppare una realtà focalizzata sulla tecnologia ma sempre con al centro il cliente.

Diventa sempre più importante il fattore velocità: essere agili e adattabili ai mutamenti di contesto che avvengono costantemente e a come questi impattino sul conto economico delle banche. Oggi i progetti si possono realizzare in maniera estremamente più compressa grazie a una velocità di adozione tecnologica impensata solo alcuni anni fa. 

È opportuno comunque migliorare l’utilizzo dei dati, perché oggi la quantità di dati disponibili è sempre più importante, mentre tuttora vengono ancora utilizzati in maniera estremamente limitata rispetto alle potenzialità. Occorre poi aumentare la capacità di concepire la creazione di valore in maniera più allargata: valore che includa tutti gli elementi che possano dare qualità e spessore al territorio, alle persone e all’ambiente e non solo da un punto di vista di aspetti finanziari veri e propri.

Secondo l’analisi di Accenture si potrà realizzare una governance in grado di potenziare la struttura di costi costruita in passato correlando ricavi superiori al modello di business attuale. Tra gli elementi che caratterizzano il sistema bancario nell’ultimo biennio si nota come solo un quinto degli investimenti totali siano diretti alla creazione di nuovi prodotti e servizi, perché l’innovazione ha un costo elevato. Il core business degli istituti di credito si è focalizzato soprattutto sul margine da servizi, in particolare nel wealth management e nel corporate banking.

Da migliorare la redditività del retail, soprattutto dopo importanti investimenti nell’evoluzione digitale. La nuova parola d’ordine, per molte banche, sembra essere in particolare il ‘growth hacking‘ ossia un insieme di marketing, programmazione e service design che punta a una crescita in tempi rapidi attraverso tecniche di marketing e social network. D’altro canto digitalizzazione e social media hanno modificato velocemente il rapporto banca-cliente: per molti clienti digital first la multicanalità, l’accesso su mobile e una esperienza di consumo personalizzata sono divenuti elementi fondamentali nella scelta di un servizio o prodotto piuttosto che di un altro.