NUOVA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Che fine farà lo Smartworking dopo la Pandemia?

Secondo un’indagine di “Reverse”- azienda internazionale di headhunting e consulenza HR - una gestione del lavoro mista sembra la scelta migliore per i lavoratori che sono a favore di uno Smartworking fluido. I passi futuri prevedono una riorganizzazione del lavoro per obiettivi e l'adozione di nuove metodologie di gestione e responsabilizzazione delle risorse, oltre a nuovi metodi valutativi della performance

A.P.

A due anni dall’inizio della pandemia, come procede la trasformazione delle imprese? Come stanno reagendo dirigenti e lavoratori ai sostanziali cambiamenti che si sono presentati? L’indagine svolta da Reverse – Lavoro liquido: a che punto siamo tra Smartworking e nuova governance – ci dà una fotografia della situazione odierna, mettendo a confronto le opinioni dei lavoratori e del management aziendale con l’obiettivo di fornire utili spunti per trovare una comune direzione futura. 

L’indagine è stata svolta sui lavoratori italiani equamente campionati per genere, provenienza geografica e seniority, tra i 25 e i 60 anni che hanno lavorato almeno parzialmente in Smartworking. Sia lavoratori che aziende concordano su una linea comune: mantenere lo Smartworking in futuro. All’unanimità concordano nel voler adottare una soluzione di Smartworking ibrida e flessibile, con gli intervistati più giovani fra i  maggiori sostenitori di questa soluzione.  

Dal campione emerge come il 75% dei lavoratori trova che la scelta migliore sia una gestione del lavoro mista. I maggiori sostenitori di questa soluzione sono gli intervistati tra i 20 e i 30 anni, ma in generale tutte le fasce di età sono concordi sullo Smartworking fluido. Tra le aree esplorate: diritto alla disconnessione, lavoro per obiettivi, formazione, spazi di lavoro, regolamentazione. I passi futuri prevedono una riorganizzazione del lavoro per obiettivi e l’adozione di nuove metodologie di gestione e responsabilizzazione delle risorse, oltre a nuovi metodi valutativi della performance.

Disconnessione, un’esigenza molto sentita

La questione della reperibilità dei lavoratori durante lo Smartworking è una tematica molto sentita sia da aziende che da lavoratori e ci si sta muovendo verso la sua regolamentazione. Si tratta di un tema non semplice che raccoglie molti aspetti. Riguarda infatti sia le normative, sia la modalità di lavoro per obiettivi, sia la capacità dell’azienda di mantenere l’engagement dei propri collaboratori anche da remoto.

Il 45% dei lavoratori afferma che lavorando da casa ha sofferto molto per una maggiore richiesta di disponibilità online. Da parte degli HR Manager emerge un’azione decisa delle aziende per trovare la corretta gestione della reperibilità di chi lavora in Smartworking, mettendo in pratica azioni di diverso tipo come l’ufficializzazione dell’ampliamento dell’orario di reperibilità per chi lavora in Smartworking e una gestione autonoma dei team. Una regolamentazione è sentita come necessaria da entrambe le parti per evitare screzi e rendere il tutto più fluido e sicuro.

Lavoro per obiettivi per una efficiente gestione del remote working

Sia lavoratori che aziende si dimostrano concordi nel volgersi verso la stessa direzione: un’organizzazione del lavoro per obiettivi. Il 56% dei lavoratori afferma che la propria azienda ha riprogrammato il lavoro su obiettivi per agevolare il lavoro da remoto. Il 60% degli HR Manager intervistati afferma di aver introdotto o essere in procinto di introdurre modalità di lavoro per obiettivi in cui l’orario è fluido e non si timbra. Inoltre, l’83% dei lavoratori afferma che lavorare anche solo parzialmente da casa ha reso possibile far convivere necessità professionali e vita in famiglia. 

Percorsi di formazione mirata

L’82% dei lavoratori afferma che introducendo lo Smartworking, l’azienda deve porre maggiore attenzione ai percorsi di formazione. Il 90% delle aziende intervistate afferma di avere istituito percorsi di formazione per i collaboratori su specifiche piattaforme online di e-learning o tramite webinar specifici a frequenza obbligatoria e, in alcuni casi, di aver avviato delle Academy online. Sicuramente le imprese si stanno ancora organizzando per offrire una formazione ad hoc, però è bene considerare che i percorsi formativi offerti fino ad ora non incontrano a pieno le esigenze delle risorse. Per quanto riguarda la formazione il percepito è diverso tra aziende e lavoratori. Sarà necessario da parte delle aziende comprendere i bisogni reali degli smartworkers per garantire una formazione più mirata e potenziata.

La tecnologia ha sopperito i contatti personali

Un altro tema esplorato da cui si evince che il 65% dei lavoratori afferma che le tecnologie hanno sopperito in modo soddisfacente alla diminuzione dei contatti personali. Gli HR Manager affermano che le aziende stanno cercando di coinvolgere i collaboratori e mantenere i contatti tramite survey online ai dipendenti per capire il grado di soddisfazione; chat e attività online: eventi in presenza gestiti dai team 

Spazi di lavoro

Il 60% dei lavoratori, comprensivi di tutte le fasce di età, ha dichiarato che è necessario adeguare gli spazi alla nuova modalità di lavoro liquido. Gli HR Manager affermano che le aziende stanno modificando completamente e in tempi molto rapidi il loro assetto. Le modalità sono diverse, eccone alcune: Open space, pc portatili, desk sharing.