Zeno Rotondi
Rotondi

Responsabile della Ricerca di Politica Economica di UniCredit in Italia.

Ha conseguito un Ph.D. in Economia presso l’Università di Southampton (UK) e svolge attività di ricerca nel campo della Economia e Politica Monetaria, Banking e Finanza.

Ha pubblicato nelle principali riviste internazionali e ha curato diversi volumi pubblicati da Laterza e Rubbettino. È membro del comitato scientifico di Rivista Bancaria Minerva Bancaria e Professore a contratto di banking dell’Università LUISS di Roma.

Ha pubblicato su FCHub:

Banche

Recentemente le banche svedesi hanno costituito oggetto di studio approfondito da parte del FMI e sono state considerate come benchmark da seguire per l’aggiustamento dei modelli di business delle banche europee. Mentre le banche europee registravano in media ROE inferiori al 6%, ben al di sotto del costo del capitale stimato in media intorno al 9%, le banche svedesi registravano livelli di ROE sopra al 12%, nonostante i tassi di policy fossero addirittura diventati negativi in Svezia. Come è possibile un tale gap di redditività? Il modello di business delle banche svedesi è esportabile nell’Area Euro e in Italia? Quali potrebbero essere le implicazioni del modello di business delle banche svedesi per l’efficienza e la stabilità del sistema bancario europeo qualora tale modello risultasse quello prevalente nel “new normal”?