Professore associato di “Economia degli intermediari finanziari” presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” (DJSGE) dove ha la titolarità dei corsi universitari di “Economia degli intermediari finanziari” e di “Gestione di portafogli finanziari”.
Ha conseguito il Dottorato di ricerca in “Gestione Bancaria e Finanziaria” presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma 1 “La Sapienza”.
È autore di diversi saggi e monografie in materia bancaria e finanziaria pubblicati da editori sia nazionali che internazionali, socio ordinario dell’Associazione dei Docenti di Economia degli Intermediari e dei Mercati Finanziari (ADEIMF) e dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale (AIDEA) e relatore in numerosi Convegni nazionali e internazionali sui temi del Banking and Finance.
Per la sua attività di ricerca scientifica ha vinto numerosi premi, ottenendo riconoscimenti in ambito sia nazionale che internazionale e svolge l’attività di editor e di reviewer per diverse riviste scientifiche e collane internazionali. E’ consigliere di amministrazione indipendente di una banca ed è Presidente del Collegio sindacale di società.
Che cosa accadrà ai mercati finanziari e all’economia reale quando lo straordinario sistema di aiuti pubblici si ridimensionerà e cesserà? Da un'analisi empirica emerge che i mercati finanziari valutano come potenzialmente destabilizzanti le politiche economiche, fiscali e monetarie. Soprattutto per le banche
Il sistema nazionale del credito cooperativo sta vivendo un periodo di particolare criticità che rischia di minarne le fondamenta. Da un lato, infatti, le banche di credito cooperativo hanno risentito della lunga fase congiunturale negativa che ha segnato profondamente il tessuto produttivo locale. Dall’altro, le BCC competono in un contesto divenuto sempre più competitivo, confrontandosi con un framework normativo e di vigilanza sempre più rigoroso e sovranazionale. In questo quadro si inserisce la riforma in via di definizione, che nasce sia da pressioni esterne che da criticità interne al sistema del credito cooperativo, e che mira a renderlo effettivamente più moderno, efficiente, solido e integrato. Gli obiettivi della riforma richiedono modifiche normative e soluzioni organizzative originali ed efficaci, che lascino il necessario spazio di autodeterminazione al sistema del credito cooperativo, coinvolgendone le diverse componenti e favorendo un clima di condivisione e partecipazione. Il successo di questa riforma non dipenderà esclusivamente da come sarà accolta ed applicata dal sistema del credito cooperativo, ma anche dalle necessarie azioni di accompagnamento che il Governo e le Autorità di vigilanza dovranno adottare.