Laureata in Economia Aziendale presso l’Università di Torino. È assistente di Ricerca in Business Management all’Università di Torino (Prof. Giovanni Ossola). Nel 2014 ha conseguito l’abilitazione alla pratica della professione di Dottore Commercialista e nel 2016 il Ph.D. in Business Management all’Università di Torino.
Vanta esperienze lavorative in Deloitte e Ernst & Young. Collabora con lo Studio Vietti e Commercialisti Associati dove si è occupata di consulenza contabile, civilistica e fiscale; controllo di gestione; collaboratrice del curatore in procedure fallimentari; partecipazione alla redazione di Consulenze Tecniche d’Ufficio o di Parte e Perizie.
Le società partecipate svolgono un ruolo importante e necessario per lo svolgimento delle attività degli enti locali, ma la loro costituzione deve essere spinta da criteri di efficienza. L’esistenza di molte partecipate inattive, o di partecipate senza dipendenti e con solo la presenza di amministratori, mina non solo il buon senso, ma anche l’efficienza della Pubblica Amministrazione e in senso indiretto i contributi dei cittadini per un servizio carente. In tal senso il decreto legislativo 175, entrato in vigore il 23 Settembre 2016, si inserisce all’interno di un nuovo processo di riforma della Pubblica Amministrazione. Una delle principali novità del Testo Unico per le Società a Partecipazione Pubblica è quella riportata nell’articolo 20 dove viene prevista e richiesta una “razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche”. Le amministrazioni pubbliche, ogni anno, dovranno effettuare un’analisi dell’assetto complessivo delle società.