Fabrizio Maimeri
Maimeri

Laureato in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma nel 1976, con votazione di 110/110 e lode, con tesi in Diritto civile.

Vincitore di concorso a livello dirigenziale, dal 1977 al 1979 presta la propria attività presso la Banca d’Italia, sede di Bologna.

Dal 1979 al 2006 ha lavorato presso l’Associazione Bancaria Italiana, dove è stato dirigente del Servizio Legale prima e del Settore Ordinamento Finanziario poi.

Nel giugno 2006 consegue l’idoneità di prima fascia (professore straordinario) per concorso pubblico nel settore disciplinare IUS/05 (Diritto dell’economia).

Dal 2006 è titolare della cattedra di “Diritto del mercato finanziario” presso la facoltà di Scienze economiche dell’Università “Guglielmo Marconi” di Roma.

Nel 2011 consegue il giudizio di conferma e diviene professore ordinario.

È iscritto nell’albo degli Avvocati di Roma e abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori.

Per nomina Banca d’Italia è stato per due mandati componente dell’Arbitro Bancario Finanziario, collegio di Napoli.

Nell’anno accademico 2005-2006 ha svolto a contratto il corso di insegnamento ufficiale in «Diritto commerciale progredito» presso la laurea magistrale in Giurisprudenza dell’Università Luiss-Guido Carli di Roma.

Dall’anno accademico 1990-1991 fino a quello 2004-2005 ha svolto a contratto il corso di insegnamento ufficiale in «Diritto del mercato finanziario» presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Luiss-Guido Carli di Roma.

È componente del comitato di direzione della rivista «Diritto della banca e del diritto finanziario».

È autore di tre monografie e di circa 150 pubblicazioni in tema di intermediazione bancaria e finanziaria e di diritto societario.

Svolge attività di consulenza e nelle materie bancarie e finanziarie; attività contenziosa e stragiudiziale per gruppi bancari, banche e società; attività di formazione per banche e associazioni di banche. Ha fatto parte di comitati di sorveglianza nella gestione di crisi di imprese bancarie su designazione della Banca d’Italia.

Ha pubblicato su FCHub:

Giurisprudenza

Nell’ambito di tre controversie incardinate in Polonia da una società di servizi cessionaria dei crediti derivanti da tre posizioni di credito al consumo, la società, attesa la chiusura anticipata dei prestiti, chiedeva alle banche erogatrici la restituzione pro quota delle commissioni a suo tempo pagate dai consumatori affidati. A seguito del rifiuto delle banche, si rivolgeva al giudice per ottenere ordinanze di ingiunzione, che venivano opposte dalle banche debitrici. Poiché l’opposizione verteva sulla possibilità che nella restituzione dovessero essere comprese tutte le commissioni ovvero solo quelle aventi natura recurring (e non soltanto queste ultime, che risultano essere state corrisposte), il giudice adito ha ritenuto di sospendere il giudizio e di rivolgersi alla Corte di Giustizia europea per acquisire l’orientamento su quale debba essere considerata l’interpretazione corretta, atteso che la questione era diversamente decisa dalle corti nazionali, pur con una maggioranza per la posizione che lascia fuori dalla retrocessione le commissioni up front.