INDAGINE IVASS
Assicurazioni: bocciati gli italiani, bocciate le compagnie

Il settore assicurativo ha deciso di mettersi a nudo. E con la prima indagine condotta dall’Ivass a livello nazionale sulle conoscenze e il comportamento assicurativo degli italiani (oltre duemila gli intervistati) viene sancito l’analfabetismo in materia del cittadino medio, ma anche la scarsa chiarezza delle compagnie. 

L’indice generale di assicurazione – un punteggio che riassume 5 aspetti diversi – è pari a 54 su 100.

All’esame di maturità, con questo voto un diciottenne verrebbe bocciato.

Gli italiani, come era emerso anche dalle indagini della Consob sul comportamento in materia finanziaria, credono di sapere tutto, ma in realtà hanno molta confusione in testa: non distinguono tra premio, franchigia, massimale, cioè i termini base di una polizza, anche se affermano di conoscerli. È il difetto della overconfidence, sofferto dal 60 per cento delle persone, mentre solo il 13,9 per cento riesce a dare risposte corrette. 

La divaricazione tra conoscenza proclamata e conoscenza reale arriva a più di 10 volte per la polizza “temporanea caso morte”, a quattro volte quella infortuni, a tre volte per la previdenza complementare e due volte per le polizze vita. 

Si avvicina alla sufficienza, con un 59,5, l’indice che misura la fiducia nelle compagnie assicurative, anche se diminuisce con il grado di scolarizzazione e nelle grandi città (va meglio in quelle medie).

Ma bisogna dire che è scarsa anche la comunicazione assicurativa (56,3), e questo è un problema che le compagnie dovranno definitivamente affrontare, perché il fatto che le polizze siano poco chiare – e quindi poco affidabili – è nel 50 per cento dei casi la causa che spinge a non sottoscriverle.