Dalla Survey di EY sugli scenari post Covid emerge che il contatto diretto tramite le filiali fisiche resta un elemento cruciale per il 66% delle PMI. Tuttavia, per cambiare il proprio ruolo, le banche devono migliorare la loro comprensione delle necessità e degli obiettivi evolutivi delle PMI e l’esperienza digitale del cliente
Le banche hanno gestito gli impatti del Covid in modo prevalentemente positivo garantendo la continuità operativa e giocando un ruolo fondamentale negli incentivi alle imprese. Nel contesto attuale di rilancio, la sfida è quella di supportare attivamente e in modo innovativo le PMI nel percorso di trasformazione.
Per analizzare i trend attuali in modo più dettagliato, EY ha intervistato 5.600 PMI su scala globale sugli impatti della pandemia, sulle loro aspirazioni e su come hanno interagito con la loro banca. Lo studio mette in evidenza, in particolare, i punti di forza e debolezza delle PMI in un quadro generale di recessione economica, anche dovuta agli effetti della pandemia. L’indagine sottolinea l’importanza del rapporto tra PMI e operatori finanziari anche in ottica di opportunità per la gestione dei bisogni delle aziende.
L’indagine EY ha evidenziato che le PMI europee sono state significativamente colpite dal Covid-19 in ogni componente del bilancio, ma, soprattutto, hanno registrato una forte diminuzione dei ricavi (55%), dei margini di profitto (52%) e del volume delle vendite (51%).
Molti settori hanno evidenziato un forte impatto sulla supply chain e più della metà delle PMI intervistate ha dichiarato di aver avuto problemi di ricezione e spedizione di beni e servizi. La pandemia ha però anche spinto le PMI a riflettere sui propri obiettivi e sul ruolo che vogliono avere nell’economia. Di conseguenza, il 54% sta considerando di cambiare il proprio modello di business in risposta alle mutevoli condizioni del mercato, puntando anche su innovazione e internazionalizzazione.
I principali business model considerati dalle PMI sono: E-commerce/Online only (+64%), Marketplace (+67%), Franchise e Freemium (+133%), ovvero in modalità mista gratis e a pagamento.
Rispetto al campione di PMI intervistate, emerge che le aziende puntano ancora molto sulle banche tradizionali dove il contatto diretto tramite le filiali fisiche resta un elemento cruciale per il 66% delle PMI. Effettivamente, si rileva che più del 62% dei clienti che hanno interagito con il proprio istituto finanziario si è detto soddisfatto del supporto ricevuto, nonostante evidenzi l’esigenza di un miglioramento nell’uso e nell’esperienza dei canali digitali. Una tendenza che però convive con l’utilizzo anche di altri provider finanziari, per esempio Fintech, richiesti soprattutto per servizi specifici.
Per riuscire a cambiare il proprio ruolo nei confronti delle PMI, le banche devono migliorare la loro comprensione delle necessità e degli obiettivi evolutivi delle PMI.
Nei servizi finanziari le PMI cercano soprattutto trasparenza, velocità nella valutazione e concessione del credito, personalizzazione del servizio e della relazione, possibilità di usufruire di un processo lineare e di un’esperienza omnicanale.
Per evolvere e indirizzare le nuove necessità espresse dalle PMI, non c’è un’unica soluzione. Le banche possono supportare il cambiamento apportando, in prima istanza, modifiche proprio modello di servizio e puntando su alcuni temi rilevanti per questa evoluzione.
Tra questi:
Il successo delle banche dipenderà da capacità digitali più avanzate per semplificare e migliorare l’esperienza individuale, tra cui un onboarding rapido e fluido dei clienti (sia online che offline), un processo decisionale del credito rapido e trasparente e transazioni a basso costo che siano il più vicino possibile al tempo reale.