Nel caso di prestazione dei servizi tramite l’App per IPhone, le caratteristiche dell’operatività del ricorrente che ha posto in essere numerose operazioni, talora anche con frequenza infragiornaliera, nell’arco di quasi due anni, unitamente alla circostanza che per disporre le operazioni era necessario inserire le credenziali personali di autenticazione, valgono evidentemente a smentire la tesi che egli sia stato indotto in errore sulla natura meramente dimostrativa e non reale delle operazioni disposte. Nel caso di specie, la piena consapevolezza del ricorrente sul fatto che si trattava di operazioni reali, fonte di perdite, è confermata dalla circostanza che questi, pochi mesi dopo l’inizio dell’operatività contestata, ha contattato il servizio clienti chiedendo informazioni in ordine alla chiusura delle operazioni disposta dall’intermediario. Ne discende che, pur non avendo l’intermediario dato prova di aver reso al ricorrente informazioni sulle condizioni di utilizzo dell’App, il suo impiego continuo e ripetuto per un prolungato arco di tempo oltre a denotare, in fatto, un evidente grado di consapevolezza del ricorrente circa le modalità operative dell’applicativo, vale in ogni caso ad interrompere il nesso causale tra il parziale inadempimento informativo del resistente e le perdite sofferte dal ricorrente.

Decisione n. 6222
(ID Ricorso: 7798)
Data: 27 Dicembre 2022
Voce principale: prestazione dei servizi mediante utilizzo di app
Voci secondarie: caratteristiche dell’operativitàconsapevolezza del clienteinterruzione del nesso causale tra inadempimento e dannoutilizzo di credenziali