approfondimenti/banche
Le decisioni della Bce
A che cosa serve il nuovo sistema dei tassi a scalini
Paola Pilati

Quanto impatterà il nuovo sistema dei “tier”, i tassi a scalini sui depositi delle banche presso la Bce? In altri termini: che sconto sarà fatto sulla penalizzazione per la liquidità non utilizzata?

Nel complesso, il risparmio totale ammonterebbe a 2,2 miliardi. Risorse che potrebbero aiutare le banche a sostenere i propri bilanci piuttosto esangui. Anche se il governatore della Bce Mario Draghi su questo fronte è stato esplicito: non sono tanto i tassi negativi a penalizzare il sistema bancario, quanto le sfide legate al cambio di modello produttivo, con l’introduzione a dosi massicce di nuove tecnologie.

Certamente però il sistema degli scalini offre ossigeno immediato ad alcune, e anche a dare ad altre la spinta a prestare, piuttosto che pagare l’obolo del tasso negativo. Un conto dettagliato è stato fatto da Morgan Stanley, in un report che analizza gli effetti delle ultime mosse della Banca centrale europea.

Oggi il totale delle riserve ammonta a 1894, 85 miliardi di euro, 132 milardi dei quali sono già esentati da penalizzazioni nell’attuale sistema. Il tasso negativo di 0,40 si applica quindi a 1762,80 miliardi. L’assegno totale che le banche sono obbligate a pagare ogni anno per tenere presso la Bce le riserve in eccesso ammonta dunque a 7,05 miliardi.

Il sistema a scalini, come descritto dalla Bce (https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2019/html/ecb.pr190912_2~a0b47cd62a.en.html), viene applicato all’accesso di liquidità tenuta presso i conti della Bce (ma non alla deposit facility). La quota esentata sarà determinata come un multiplo del requisito minimo di riserve di quella istituzione bancaria. Il moltiplicatore deciso per l’avvio del nuovo sistema, a partire dal 30 ottobre, è 6, ma potrà essere cambiato nel tempo.

Calcolate in questo modo, le riserve in eccesso ammontano, secondo Morgan Stanley, a 792,3 miliardi, che sommati ai 132 già esentati oggi, totalizzano 924,8 miliardi su cui si applicherà un tasso dello zero per cento. I restanti 970,5 miliardi, invece, saranno la fascia su cui si applicherà il tasso negativo appena modificato allo 0,50. L’assegno di 7,05 miliardi pagato oggi si ridurrebbe così a 4,85 miliardi: 2,2 in meno.

Essendo questi calcoli su aggregati, avverte il report, il risparmio di 2,2 miliardi ottenuto dalle banche è il massimo possibile. Non è detto infatti che tutte le banche siano nelle condizioni di avvantaggiarsi della fascia del moltiplicatore 6.

La mossa della Bce ha anche un’altra valenza. Il risparmio concesso oggi può funzionare come una zona cuscinetto per muovere ulteriormente il tasso negativo in futuro, tagliandolo via via per ottenere dalle banche una risposta più vigorosa in termini di stimolo all’economia. Fino a che livello? Difficile stabilirlo, ma è possibile immaginarlo. Per erodere tutto il risparmio concesso oggi, la Bce ha un margine di manovra di altri 20 punti base. Quindi potrebbe arrivare a un tasso negativo di 0,70. La porta resta apertissima a nuove limature.

P.P.