Libri

a cura di Filippo Cucuccio

Vita da intellettuale

Gianfranco Pasquino “Il lavoro intellettuale – Cos’è, come si fa, a cosa serve”, Utet - De Agostini Libri, 2023, Segrate, pagg. 190, Euro 18,00

Il ritratto di “un’attività difficilissima, ma fruttuosa, spesso molto gratificante, ma, altrettanto spesso, destinata a rimanere incompiuta”

Filippo Cucuccio

Quando si inizia la lettura di un libro riservato ad un tema apparentemente algido (non certo per le possibili conseguenti discussioni e polemiche) quale quello del lavoro intellettuale, il pensiero, da un lato corre ad evocare quanti già in passato vi si sono dedicati (in primis, uno tra tutti Max Weber), dall’altro ci si prepara istintivamente ad imbattersi in una serie di considerazioni metodologiche incasellate in fredde gabbie logiche.

Se la prima annotazione preliminare può essere accettata di buon grado, la seconda trova una smentita bruciante nelle pagine di quest’ultima opera di Gianfranco Pasquino, Professore Emerito di Scienza Politica all’Università di Bologna, allievo di due “mostri sacri”, quali Norberto Bobbio e Giovanni Sartori, e lui stesso sociologo di chiara fama internazionale.

La smentita, cui prima si faceva riferimento, non solo è supportata dall’emozione con cui l’A. si congeda nelle pagine finali del libro dai propri lettori, quasi consegnando loro una sorta di testamento spirituale, ma anche e soprattutto dalla passione, dalle diverse sfaccettature, scientifica, civile e politica, di cui sono permeati, in modo traboccante, i capitoli di questo volume. Infatti, non credo sia esagerato affermare che, scrivendo questo libro, Gianfranco Pasquino abbia mentalmente rivissuto il film della sua vita, fin dai primi passi della sua formazione universitaria e segnata, poi, dai successivi momenti del suo prestigioso percorso accademico.

Lo testimoniano i numerosi episodi personali, sapientemente calati nell’itinerario proposto al lettore, lungo quelle sei tappe che vengono indicate dall’A., come altrettante pietre miliari del lavoro intellettuale: leggere, confrontarsi, ricercare e scrivere, insegnare, predicare, applicare.

Ne emerge il ritratto di “un’attività difficilissima, ma fruttuosa, spesso molto gratificante, ma, altrettanto spesso, destinata a rimanere incompiuta”, in una sequenza analitica, descrittiva e critica, che bene mette in evidenza le diverse problematicità.

Basti pensare a quanto sottolineato dall’A. sul reale significato del saper leggere e rileggere, cogliendo l’opportunità di “raggiungere risultati inaspettatamente fecondi”. Oppure, passando al versante del confronto e delle sue diverse modalità, all’individuazione degli obiettivi fondamentali delle recensioni: informare il lettore, valutare criticamente gli aspetti positivi e le eventuali carenze dei contenuti di un’opera, formulare possibili alternative perseguibili.

Oppure, ancora, spostandosi allo stadio del ricercare e scrivere, che occupa la parte quantitativamente più cospicua di questo di questo libro, mettere in rilievo l’importanza, sia di citare correttamente i prodotti culturali e i relativi autori nei nuovi lavori afferenti i temi collegati, sia di poter incidere concretamente sulla realtà.

La quarta pietra miliare del lavoro intellettuale, l’insegnamento, riconduce il lettore al monito di Max Weber, “la cattedra non è per i profeti e demagoghi”, in una visione che nulla concede a facili spettacolarizzazioni e banali pubblicità; fermo restando, che, condividendo l’orientamento dell’A., “né l’insegnamento, né il confronto, né il dibattito possono più essere limitati e ingabbiati nelle aule universitarie”.

Quanto al predicare, Gianfranco Pasquino incentra il suo focus di riflessioni sulle potenzialità applicative di cui nessuna delle scienze sociali è priva, pervenendo all’elaborazione di teorie dotate di adeguato potere esplicativo e ricorrendo ad un’esemplificazione probante in tema di tipologie democratiche. Da non dimenticare, poi, un tema collegato, che trova spazio in questa parte del libro, il controverso ruolo della figura dell’intellettuale pubblico.

Completa la rassegna degli stadi, di cui si compone il lavoro intellettuale, la descrizione della sua applicabilità, frutto di un lavoro “a monte” particolarmente coscienzioso e sempre aggiornato agli ulteriori sviluppi del tema trattato. Una tappa, in cui si affrontano anche due aspetti: da un lato la specializzazione estrema rispetto alla capacità di trattazione di più temi; dall’altro la funzione di sollevare dubbi, oltre a fornire certezze. Aspetti, indispensabili entrambi, a dare impulso a nuove ricerche e ad auspicabili avanzamenti.

In conclusione, due annotazioni di altrettante speranze  da parte di chi ha scritto queste brevi considerazioni di recensione, augurandosi, comunque, di aver rispettato gli obiettivi fondamentali, prima ricordati dall’A. La prima  è che possano rivelarsi utili ad illustrare anche il senso del sottotitolo di questa opera, “Cos’è, come si fa, a cosa serve”. La seconda speranza, che si rivelino sufficienti a giustificare la presenza di questo libro in una Rubrica dedicata normalmente ad opere di contenuto economico e giuridico, proprio perché non può disconoscersi, prescindendo dallo specifico campo tematico di appartenenza, la sua significativa potenzialità di bussola di sicuro orientamento, arricchita da preziose notazioni esperienziali.

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