Silvia Stefini (a cura di) “La governance meritocratica – Storie di talento e d’impresa sostenibile”, Guerini E Associati, Milano, 2022, pagg.182, Euro 19,00
La relazione tra governo societario e meritocrazia nel panorama industriale italiano, tra visione strategica e meccanismi necessari per rendere un consiglio d'amministrazione efficace nel promuovere una cultura aziendale del merito
Sono molteplici e di grandissima attualità i temi toccati in questo volume collettaneo, che, a dispetto delle sue dimensioni relativamente contenute, sembra destinato a suscitare nel lettore, sia il desiderio di approfondirli ulteriormente, sia la necessità di individuare riposte efficaci ai quesiti posti dallo loro lettura.
Va, innanzitutto, ricordato che il libro nasce da un’iniziativa del Forum della Meritocrazia, un’associazione no-profit fondata nel 2011 per fare dell’Italia, come ricorda nell’Introduzione la curatrice del volume Silvia Stefini, “una comunità meritocratica in cui i valori del merito distinguibili nell’eguaglianza delle opportunità e nel riconoscimento dei meriti individuali siano pienamente condivisi e praticati”. Le altre caratteristiche di questa Associazione sono, poi, evidenziate, a beneficio del lettore, dall’apposito capitoletto illustrativo dei 5 principi fondamentali che la contraddistinguono.
Oltre a questa Introduzione, il volume risulta arricchito da una Prefazione e da una Postfazione. La prima, scritta da Roger Abravanel, Presidente Onorario del Forum della Meritocrazia, lega il tema della meritocrazia nella governance societaria ad un’analisi del sistema imprenditoriale italiano, individuandone la principale fragilità nell’aspetto dimensionale e nella conseguente necessità del suo accrescimento per operare un decisivo salto di qualità.
Quanto alla postfazione di Maria Cristina Origlia, Presidente del Forum della Meritocrazia, il suo schierarsi a favore di una visione ecologica dell’impresa, basata su principi meritocratici, trova concretezza in due snodi cruciali: l’applicazione su ampia scala di un indicatore scientifico, il Meritometro, ideato dal 2015 dal Forum in collaborazione con il Laboratorio di Statistica dell’Università Cattolica di Milano per misurare il livello meritocratico di 12 Paesi europei; la necessità di creare un’Agenda per il Merito, dotata di risorse per i correlati investimenti in formazione e accompagnata da coerenti politiche redistributive della ricchezza, da una giustizia civile efficiente e dall’applicazione di criteri meritocratici nella Pubblica Amministrazione.
Prima di addentrarsi nella descrizione dell’articolazione dei diversi contributi è opportuno sottolineare che il loro filo conduttore è individuabile nella complessità della relazione tra scelte di governo societario e meritocrazia, con puntuale riferimento al panorama industriale del nostro Paese, caratterizzato dalla prevalente presenza di piccole e medie imprese, espressione autentica del capitalismo familiare. Va, anche, aggiunto che la lettura del libro è resa gradevole dall’utilizzo di modalità investigative, sia delle caratteristiche generali della governance delle imprese che promuovono il merito, accompagnandolo ad una visione strategica (quindi, non di breve termine) nel segno della sostenibilità; sia di quelle specifiche del Consiglio di Amministrazione e dei meccanismi necessari per renderlo un efficace organo di governo societario in tutti i suoi aspetti gestionali e propositivi, finalizzati a promuovere una cultura aziendale del merito.
Passando, poi, all’impianto del libro, la prima parte risulta destinata ad un’attenta ricognizione del contesto in cui calare i temi della cultura meritocratica e le relative problematiche, presentando i tre contributi di Sandro Catani, di Patrizia Giangualano e di Ernesto Lanzillo e Silvana Perfetti, utili a fare chiarezza sugli aspetti più sensibili della governance societaria.
La seconda parte del libro accoglie, poi, testimonianze imprenditoriali significative: da quella di Enrico Falck, alle altre raccolte da Laura Zanfrini e che descrivono tre realtà societarie fortemente orientate all’innovazione attraverso le parole di Andrea Moschetti, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo FAAC, di Elena Zambon, Presidente di Zambon SpA e di Vincenzo Russi, Amministratore Delegato e cofondatore di e-Novia SpA.
Completano la seconda parte del volume le pagine di Marta Testi dedicate all’attività di ELITE, società del Gruppo Euronext, che connette le imprese a diverse fonti di capitale per accelerarne la crescita e la cui operatività viene puntualmente descritta da quattro storie di aziende che se ne sono servite, anche in questo caso, con le parole dei rispettivi esponenti apicali: Giangiacomo Ibba, Presidente di Fratelli Ibba, Piero Petrucco, Vice Presidente e Amministratore Delegato di I.CO.P. SpA Società Benefit, Michela Conterno, Amministratrice Delegata di Lati Industria Termoplastici e di Francesco Pandolfi, Amministratore Delegato di Lenet Group.
In definitiva, questo è un libro interessante e stimolante, non solo per i risultati tangibili dell’indagine svolta, ma, anche e soprattutto, perché traccia un sentiero virtuoso per il tessuto imprenditoriale italiano, indispensabile, sia per favorire il miglioramento delle condizioni socio – economiche italiane, sia per accrescere il grado di capacità attrattiva complessiva del Paese per gli investimenti e i talenti professionali provenienti da realtà estere.