RAPPORTO DELOITTE
Addio filiali, ecco la banca-piattaforma

Nel giro di pochi anni il 70 per cento del margine di intermediazione delle banche sarà dovuto a clienti digitali. Dopo un inizio timido, ora le banche cavalcano la fintech e la inseriscono in dosi massicce nei propri servizi. Con l'inevitabile chiusura di molti sportelli

Francesco Megna

Dall’ultimo studio Deloitte sulla “Digital Banking Maturity”, risulta come la pandemia abbia imposto una decisa accelerazione alla digitalizzazione del mondo bancario: nel giro di pochi anni il 70% dei ricavi (ad oggi è il 50%) riferibili al margine di intermediazione sarà generato dai clienti digitali. 

In Italia l’utilizzo dell’Internet banking è aumentato velocemente e con grande anticipo rispetto alle previsioni, con un tasso di divulgazione  che si avvicina al 50%. Le banche sono diventate delle vere piattaforme multiservizio, con proposte che vanno dalla mobilità alla sanità, dall’amministrazione digitale a beni di consumo attraverso una piattaforma di commercio elettronico che, mediante l’uso di un sito web o un’applicazione, mette in contatto coloro che offrono un prodotto o un servizio con dei possibili acquirenti.

In corrispondenza alla crescente digitalizzazione, proseguirà in Italia la razionalizzazione degli sportelli bancari con il numero di filiali che scenderanno da 22 mila a 16 mila circa nel 2029. I trend digitali che caratterizzano questa fase sono i processi bancari totalmente digitalizzati che spaziano dall’apertura di nuovi rapporti (per esempio l’apertura di un conto corrente) alla richiesta di un finanziamento (prestito personale per le persone o chirografario per le aziende), l’utilizzo di App per offrire anche servizi di terze parti in vari settori (i clienti titolari di un conto online o di un contratto di home banking potranno visualizzare le informazioni sul proprio conto e gestire i movimenti di denaro anche tramite soluzioni offerte da terze parti, previa autorizzazione da parte del proprietario del conto).

Se il cliente autorizza le Terze Parti ad accedere alle informazioni relative al proprio conto o ad effettuare operazioni (come trasferimenti di denaro o pagamenti nei negozi tramite appunto l’utilizzo di APP di terzi), esse potranno recuperare i dati e farli visualizzare al cliente su altri applicativi digitali, differenti da quelli messi a disposizione dalla banca.

Ci sono poi le soluzioni platform che consistono nell’apertura da parte delle banche della loro suite di prodotti alle terze parti. In tal senso, le banche possono creare un’offerta white-label e fornire servizi alle FinTech delegandone la distribuzione ai clienti, quali ad esempio soluzioni innovative per buyer e fornitori come le supply chain finance, previsione dei flussi di cassa, fatturazione elettronica e sconto dinamico. L’accordo di collaborazione consente alla banca di completare la sua offerta di soluzioni per la gestione del circolante, potenziando la sua piattaforma in modo da rendere possibile il supporto di un maggior numero di fornitori.

L’apertura dei conti correnti ai servizi di Open Banking delle terze parti, sancita dalla PSD2, ha segnato un passaggio epocale connettendo il mondo bancario tradizionale ai nuovi servizi fintech. Dopo una prima fase dove le banche tradizionali hanno assunto un approccio difensivo, c’è un cambio di strategia che ricerca forme di collaborazione con i soggetti più innovativi, per sperimentare soluzioni inedite e ampliare l’offerta di servizi.

Altri digital trends sono i nuovi strumenti per il controllo delle spese o per generare dei risparmi automatici, la razionalizzazione dei processi di investimento per aiutare i clienti a prendere decisioni  anche con l’intervento di esperti ed infine la nascita di banche nuove e piccole che competono con quelle tradizionali e operano solo su canali digitali o mobili. 

Il fenomeno della digitalizzazione oramai è sempre più diffuso tra le banche, tant’è che ad oggi due su tre offrono l’opportunità di aprire un conto corrente a distanza, contro la metà di tre anni fa. Le banche più virtuose dispongono anche di un’offerta assicurativa digitale ma solo il 10% vende polizze tramite la propria app mobile, mentre crescono i servizi di investimento e la gestione e autorizzazione delle carte.

Le piattaforme tecnologiche (trading, investimento, finanziamenti, assicurazioni, pagamenti) saranno attive sia verso i clienti, sia verso altri intermediari. Le società già attive nei media e nell’e-commerce avranno il vantaggio competitivo della loro “customer base”. D’altra parte la clientela delle banche richiede piattaforme con offerte finanziarie che pongano il cliente al centro e la creazione di un ecosistema di servizi aggregati e fruibili in maniera centralizzata. È quindi sulla costruzione abile di ecosistemi dove le banche stanno dirigendo le proprie sinergie, al fine di fornire ai propri utenti una visione sempre più globale di prodotti e servizi.

Condividi questo articolo