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Pro e contro le CBDC

La Central Bank Digital Currency (CBDC) è la moneta digitale emessa da una banca centrale con validità come moneta a corso legale. La Cina ne ha emessa una a livello pilota, la diffusione è già iniziata nei Caraibi. La Fed e Bce la stanno studiando. Quali rischi e quali vantaggi ?

Chiara Oldani
Oldani

La Central Bank Digital Currency (CBDC) è la moneta digitale emessa dalla banca centrale, con validità come moneta a corso legale. La CBDC è emessa e regolamentata dall’autorità monetaria del paese di riferimento, tipicamente la banca centrale nazionale oppure, nel caso dell’area dell’euro, l’Eurosistema. 

L’obiettivo principale delle CBDC è di permettere transazioni in modalità elettronica in moneta di banca centrale (rappresentata cioè da passività della banca centrale), evitando di costringere chi desidera effettuare pagamenti in modalità elettronica a utilizzare la moneta bancaria (rappresentata cioè da passività delle banche commerciali).

L’introduzione delle CDBC può favorire l’inclusione finanziaria, l’attuazione della politica monetaria, i trasferimenti dal governo ai cittadini. Le CDBC sono una forma centralizzata di valuta che, a seconda delle caratteristiche tecniche adottate, può rendere tracciabili le transazioni, a differenza di quanto avviene nel caso del contante (l’unico modo attraverso il quale è oggi possibile per i cittadini effettuare pagamenti in moneta di banca centrale) e della maggior parte delle cripto-valute. Non è ancora del tutto noto come le CBDC influenzeranno i sistemi economici, le reti finanziarie esistenti e la stabilità monetaria e finanziaria; le banche centrali dei paesi del G20 stanno studiando tali impatti.

Differenze con la moneta fisica a corso legale

La moneta fisica a corso legale è emessa dallo Stato, normalmente attraverso la banca centrale,  e il suo valore non è normalmente garantito da un bene fisico come l’oro o l’argento. I pagamenti nella moneta a corso legale di un paese devono essere accettati per legge e garantiscono l’estinzione del debito sottostante. Tradizionalmente, la moneta a corso legale si presenta sotto forma di banconote e monete. Lo sviluppo tecnologico consente però oggi di integrare la moneta fisica con moneta a corso legale in formato digitale. 

La valuta fisica è ancora ampiamente scambiata e accettata; tuttavia, alcuni paesi sviluppati hanno registrato una significativa diminuzione del suo utilizzo, una tendenza che ha subito un’accelerazione durante la pandemia di COVID-19. L’introduzione e l’evoluzione delle cripto-valute, favorita dalla tecnologia blockchain, hanno accresciuto la diffusione e l’interesse per i pagamenti in modalità cashless e per le valute digitali. Molti governi e le banche centrali in tutto il mondo stanno esplorando la possibilità di utilizzare valute digitali. Quando e se verranno implementate, queste valute avrebbero la piena fiducia e il sostegno dello Stato che le ha emesse, analogamente alla moneta fisica a corso legale.

Differenza con le criptovalute

La CBDC non è una criptovaluta, poiché ha valore legale, è emessa dalla Banca Centrale (o dall’autorità pubblica centralizzata preposta) e ha, quindi, le stesse caratteristiche della moneta legale. Per questo motivo, le CBDC possono svolgere le stesse funzioni della moneta tradizione, che sono riserva di valore, unità di conto e mezzo di scambio. Le CBDC possono circolare tramite la tecnologia blockchain, gestita dalla banca centrale. Il valore delle CBDC è lo stesso di quello delle valute legali. L’euro digitale varrà come l’euro in banconota, come pure il dollaro digitale rispetto al dollaro in banconota. 

La posizione delle Banche Centrali

Nel 2022 oltre 80 paesi avevano in essere progetti di studio per l’emissione di CBDC. La banca centrale della Cina ha già emesso CBDC, sia pure all’interno di un progetto pilota. La Banca Centrale Europea e quella americana hanno pubblicato alcuni studi per esprimere la loro posizione sull’emissione di CBDC. 

Secondo la Banca centrale americana bisogna valutare attentamente i costi e i benefici. I costi sono relativi al rischio di un mutamento radicale della struttura finanziaria, a causa della minore convenienza dei depositi bancari,  alla possibile perdita di stabilità finanziaria – ad esempio se di fronte a una crisi finanziaria tutti i depositi bancari venissero trasformati in CDBC – ai rischi di attacchi cyber, alla protezione dei dati personali e della privacy delle transazioni – nel caso di una CDBC non anonima.

I principali vantaggi sono la maggiore efficienza e minori costi dei pagamenti, i minori rischi di controparte e di liquidità, la maggiore inclusione finanziaria, la minore concorrenza da parte di cripto-valute come strumenti di pagamento e la conseguente maggiore efficacia delle politica monetaria. Negli Stati Uniti, infatti, il 13% della popolazione non utilizza in modo corretto i sistemi di pagamento, incorrendo in maggiori costi e rischi di credito.

La BCE ha pubblicato uno studio nel 2020 sull’euro digitale evidenziando i vantaggi e le sfide per l’Europa, ha avviato la fase di studio operativo e ha chiarito che l’euro digitale non soppianterebbe quello cartaceo.

Altri paesi che hanno già avviato l’emissione di CBDC sono: le Bahamas, Antigua e Barbuda, St. Kitts and Nevis, Monserrat, Dominica, Saint Lucia, St. Vincent and the Grenadines, Grenada e la Nigeria.

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