Libri

a cura di Filippo Cucuccio

Quando le banche non pensano solo al profitto

Elena Beccalli (a cura di) “Credito e responsabilità sociale”, Vita e Pensiero, Milano 2021, Euro 16,00

Filippo Cucuccio

Esiste realmente la possibilità di un modello di sviluppo economico alternativo a quello dominato principalmente dal canone del profitto e in cui la funzione creditizia sia caratterizzata da un elevato gradiente di responsabilità sociale?

È questo l’interrogativo di base al quale prova a rispondere positivamente questo agile e denso libretto curato da Elena Beccalli, Preside della Facoltà di Scienze Bancarie Finanziarie e Assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in un momento storico in cui la diffusione della Pandemia da Covid ’19 ha messo in evidenza e ulteriormente accentuato disarmonie e diseguaglianze profonde nella società civile.

Il contributo di apertura del libro, scritto da Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, in cui si richiama la fiaba del Gigante Arrogante e di Pino il meschino, rappresenta il punto di partenza ideale di un viaggio sfidante all’interno del mondo bancario all’insegna del rovesciamento degli stereotipi tradizionali. Ecco, allora, il saggio di Pietro Cafaro, Ordinario di Storia Economica sempre presso l’Ateneo milanese e della stessa curatrice, sviluppato per ricercare le radici di un’economia differente, caratterizzata da una funzione creditizia valorizzata dal suo gradiente di socialità in un percorso concettuale che approda al modello delle banche mutualistiche. Organismi creditizi, che non trascurando gli aspetti cruciali di efficienza e solidità patrimoniale, tendono a sottolineare e a realizzare sul campo in primis quelli di generatività e di tutela sociale.

Non si tratta di mera utopia, come certificano gli esiti delle analisi di evidenze empiriche svolte nell’ambito dell’Università Cattolica; esiti, che se sembrano indicare l’opportunità di un atteggiamento di cautela nella ricerca della crescita dimensionale come leva di miglioramento dei ricavi, rivalutano, viceversa, il ruolo delle banche mutualistiche sul piano specifico del contenimento dei costi.

Un’analisi, in definitiva, attraverso la quale si pongono in evidenza, da un lato l’importanza di focalizzarsi sull’attività creditizia rispetto alle politiche che privilegiano la diversificazione accentuata delle attività; dall’altro la superiorità delle banche mutualistiche per il potere di mercato che sono in grado di esercitare, con un vantaggio comparato non trascurabile nell’acquisizione di soft information.

Passando al contributo di Mario Anolli, Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari sempre presso la Cattolica, l’attenzione si sposta sul tema dell’insolvenza e delle connotazioni negative ad essa associate per le persone fisiche coinvolte, valutando i diversi possibili approcci a questa problematica. Viene così svolta un’analisi che, attraverso una riconsiderazione attenta dei comportamenti del debitore, si pone l’obiettivo di tentare di superare lo stigma dell’insolvenza, verificando la praticabilità di una risposta operativa che sia soddisfacente, anche sul piano etico.

Dal canto loro Alessandro Azzi, Presidente della Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo e Sergio Gatti, Direttore Generale di Federcasse, descrivendo il mondo delle Casse Rurali, ne ricordano le loro origini, sia all’estero che in Italia, e ne sottolineano la peculiare funzione di “salvadanaio della comunità”, nonché l’ inserimento in una visione di finanza geocircolare a specifico supporto delle piccole imprese e dei territori di riferimento.

Ne risulta un quadro d’insieme, in cui, oltre al valore sociale di queste banche e alla loro coerenza con i dettami del recente documento “Oeconomicae et Pecuniariae Quaestiones”, emerge anche l’aspetto problematico dell’appesantimento normativo cui esse sono sottoposte con vincoli concepiti essenzialmente per le banche sistemiche. Un orientamento, che, di fatto, ignora il diritto ad un’applicazione proporzionale delle regole, ossia un principio basilare del nostro ordinamento giuridico.

Il contributo conclusivo di Giovanni Pirovano, Presidente di Banca Mediolanum, a parte una prevedibile rassegna delle iniziative nel sociale di questo istituto bancario, offre alla riflessione i risultati di un’ originale esperienza testata sul campo, il cosiddetto prestito di soccorso a favore di persone non bancabili.

Il giudizio, largamente positivo, che ne consegue, rappresenta da un lato un’attendibile risposta all’interrogativo di base di questo libro, dall’altro un ulteriore impulso a ricercare con determinazione e ad accogliere favorevolmente una visione alternativa del mondo bancario, caratterizzato da un marcato rafforzamento degli aspetti sociali e di sostenibilità, per la realizzazione di un mondo più equo e solidale.

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