La finanza comportamentale ha scoperto le “spinte gentili"
Enrico Maria Cervellati
Cervellati

Richard Thaler è considerato il primo economista comportamentale moderno. Sì, “moderno” perché l’economia alle origini era comportamentale, cioè considerava i condizionamenti psicologici degli individui, in quanto scienza sociale. Negli anni Settanta l’economia e la finanza hanno cercato di assurgere alle scienze esatte, diventando sempre più quantitative tramite l’ipotesi di individui perfettamente razionali e onniscienti e di mercati efficienti. Paradossalmente, degli stessi anni sono i primi lavori di Daniel Kahneman, lo psicologo considerato padre dell’approccio comportamentale e premio Nobel per l’economia nel 2002. Un secondo Nobel all’economia, o meglio alla finanza comportamentale è stato dato nel 2013 a Robert Shiller, autore di Euforia Irrazionale e di tanti altri lavori sulle inefficienze dei mercati finanziari. L’attribuzione 2013 aveva sorpreso molti perché era stata condivisa con Eugene Fama, padre della teoria dei mercati efficienti. Questo terzo Nobel all’economia comportamentale segna da un lato l’affermazione di questo approccio e al tempo stesso una sua evoluzione. Mentre la prima generazione di studi comportamentali, la “finanza comportamentale 1.0” ha avuto il merito di tipizzare gli errori più comuni e più frequenti, il Nobel 2017 a Thaler premia la seconda generazione di finanza comportamentale 2.0 o “in azione”, come l’ha ribattezzata un co-autore dello stesso Thaler, Shlomo Benartzi che ha applicato la teoria delle “spinte gentili” (i nudge) alle scelte previdenziali. Perché finanza comportamentale “in azione”? Perché si passa finalmente dalla lista degli errori alle possibili soluzioni. Thaler ha scritto talmente tanti articoli e dato vita ad altrettanti filoni di ricerca che è difficile riassumerli tutti. Tra questi, tuttavia, il Nudge – che è anche il titolo di un suo importante libro insieme con Cass Sunstein – è uno dei suoi contributi principali, anche in termini di effetti reali sulla vita delle persone. Anche se di recente teorizzazione, la “spinta gentile” trova origine proprio nel primo articolo di economia comportamentale scritto da Thaler nel 1980, dopo essere stato “contaminato” dai primi lavori di Kahneman (e del suo co-autore Amos Tversky prematuramente scomparso nel 1996) sulle euristiche decisionali e sulla teoria del prospetto. Mentre il primo articolo dei due psicologi appare su Science, il secondo viene pubblicato su Econometrica e a quel punto inizia a essere letto dagli economisti. Primi tra tutti Richard Thaler che comprende subito l’impatto rivoluzionarlo che avrà sull’economia e scrive il suo primo articolo comportamentale sui problemi di auto-controllo. Le persone “normali”, non gli individui razionali teorizzati dagli economisti (gli econs come li chiama Thaler) spesso fanno fatica a controllarsi perché privilegiano il consumo odierno a quello futuro, non risparmiano a sufficienza per la pensione, eccetera. Il nudge è una spinta “gentile” perché indirizza nella direzione ritenuta più giusta, lasciando però la facoltà di scegliere diversamente. Questo approccio è stato definito “paternalismo libertario”, un apparente ossimoro per chiarire che sì si tratta di un approccio paternalistico, ma che lascia la libertà di decidere altrimenti. Un esempio è il piano Smart, acronimo di Save More Tomorrow, ideato da Thaler e Benartzi per risolvere l’annoso problema dei risparmi previdenziali insufficienti dei lavoratori statunitensi. L’idea del programma Smart è geniale nella sua semplicità ed esempio di come è possibile offrire soluzioni efficaci a problemi reali, senza “ipotizzare” che gli individui siano razionali e quindi non commettano errori. Il problema specifico era che i lavoratori non contribuivano a sufficienza ai fondi di previdenza complementare e dati i bassi livelli di social security negli Stati Uniti molti si trovavano in difficoltà una volta raggiunta l’età pensionabile. Le soluzioni “tradizionali” andavano nella direzione di aumentare l’educazione finanziari in tale ambito. Effetto quasi nullo. Perché? Perché le persone comunque danno più importanza al presente rispetto al futuro. Ma se le persone danno meno importanza al futuro lo fanno non solo riguardo al consumo, ma anche su altre dimensioni, quali le spese. Di qui la soluzione geniale. Chiedere ai lavoratori di risparmiare di più non oggi – non lo avrebbero fatto – ma in futuro. Quando? Quando avrebbero ricevuto un aumento di stipendio il programma Smart si attivava e aumentava, in automatico, il tasso di contribuzione al piano di previdenza complementare. A fine anni Novanta una sola azienda accettò di provarlo, oggi moltissime aziende statunitensi adottano piani simili e nel giro di pochi anni alcuni lavoratori hanno addirittura quadruplicato il tasso di risparmio previdenziale. Questo è solo un esempio, i nudge sono stati applicati in moltissimi ambiti e Richard Thaler fu chiamato dall’allora primo ministro britannico a formare la prima Nudge Unit al mondo, chiamata Insight Team per applicare nella realtà i nudge e verificarne l’efficacia. L’esperimento ha avuto talmente tanto successo che è stato replicato a livello mondiale. Perché Thaler ha ottenuto il Nobel? Perché ha contribuito a risolvere problemi reali, dimostrando che la finanza comportamentale non offre solo una lista di errori, ma anche delle soluzioni a volte davvero geniali!

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