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Troppe regole possono far perdere l’obiettivo della regolamentazione. Che è fare l’interesse dell’investitore
Edoardo Garibaldi

La direttiva europea che introduce la Mifid2 entrerà in vigore il 3 gennaio del 2018 dopo che il governo italiano avrà licenziato i decreti legislativi che la introdurranno nel nostro ordinamento. È il punto di approdo di un lavoro enorme, che dal 2014 in poi ha coinvolto tutti gli stakeholders. Efficace? Non tutti ne sono convinti. «C’è una tendenza alla deresponsabilizzazione dotandosi di un corpus di norme imponente e dettagliato», dice a FcHub Guido Ferrarini, professore di diritto commerciale all’Università di Genova. Co-curatore con Danny Busch del volume edito da Oxford University Press, “The regulation of Eu financial markets: MifidII and Mifir”, lavoro presentato alla Luiss martedì 11 luglio. Ferrarini è convinto però che l’applicazione della direttiva europea sarà comunque «Un grande salto in avanti per la tutela degli investitori, l’impatto globale dell’introduzione della Mifid e della Mifir sarà importante».

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