Richard H. Thaler - Cass R. Sunstein “Nudge - La spinta gentile - La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute, felicità”, Il Sole 24 Ore, Milano, 2025, pagg.344, Euro 12,90
Quest'opera vuole costituire un contributo concreto ad orientare le scelte delle aziende e dei decisori pubblici, nel segno di scelte facili e di effettivo beneficio per i cittadini, seguendo un’impostazione ideologica di rivalutazione del paternalismo libertario
In un momento storico in cui il principio della forza sembra assurgere a dogma indiscutibile in qualsiasi ambito, economico, sociale e politico, parrebbe quasi utopistico evocare un metodo basato sul convincimento indotto da una spinta gentile, così come fanno in questa nuova edizione del loro libro, ampliata e definitiva – almeno nelle intenzioni dei due Autori – l’economista Richard H. Thaler, Docente alla Graduate School of Business dell’Università di Chicago e Premio Nobel per l’Economia nel 2017 e il giurista Cass R. Sunstein, Docente alla Law School dell’Università di Harvard.
Peraltro, è bene ricordarlo, già da quasi due decenni i due AA. si sono proposti di pubblicizzare gli esiti delle proprie ricerche in cui, nell’affrontare il tema di come operare nella vita quotidiana “le scelte giuste”, si debba tener conto anche di una componente irrazionale. Considerazioni che, poi, portano gli AA. a mettere in evidenza come le scelte risultino sicuramente favorite da una spinta gentile, il pungolo, nell’accezione del duo Thaler – Sunstein.
In altri termini, se nella realtà della vita quotidiana fare scelte, prendere decisioni è, come facilmente intuibile, un aspetto ricorrente e cruciale: dalla salute, ai soldi, alla felicità complessiva, sia per i singoli individui, sia per le aziende, sia per i Governi; non può, altrettanto, dimenticarsi che ognuno di questi ambiti può essere utilmente coinvolto e favorevolmente orientato.
Fatta questa necessaria premessa, chi pensasse di trovarsi di fronte a un libro pieno di ragionamenti teorici complessi e di esito noioso per i non “addetti ai lavori”, sfogliandone le pagine, dovrà prontamente ricredersi. Infatti, lo stile agile e decisamente colloquiale, utilizzato da Thaler e Sunstein, pur non intaccando minimamente la sostanza e il valore scientifico delle considerazioni addotte, ne rende la fruizione decisamente piacevole e di facile comprensione.
Il punto di partenza del percorso espositivo del libro è costituito dall’analisi degli elementi cruciali che intervengono nelle scelte. Sono, così, passati in rassegna nelle prime due parti, con il supporto di esemplificazioni pratiche, gli aspetti psicologici e comportamentali degli individui, per approdare, poi, all’analisi degli strumenti presenti in quella che gli AA. definiscono “l’architettura delle scelte”. Seguono, nella terza parte, le pagine dedicate al denaro e alle sue implicazioni nella vita quotidiana, anche nelle interlocuzioni con le istituzioni finanziarie e con i decisori pubblici. E anche in questo ambito, che si presterebbe a considerazioni tecnicamente complesse, il lettore troverà, invece, pagine che si segnalano per la loro semplicità di comprensione e per la loro efficacia.
Nella quarta parte il focus analitico si sposta, poi, su due punti cruciali inerenti la socializzazione dell’individuo, toccando e approfondendo gli aspetti legati, da un lato, all’assistenza e alla sanità, dall’altro, all’impatto dei fattori climatici e dei relativi cambiamenti del nostro Pianeta.
Infine, uno spazio adeguato viene riservato per riflettere sul tema dei pungoli, analizzandone la natura e i limiti. È questa una premessa indispensabile a sottolineare, come viene fatto nelle considerazioni conclusive, la centralità del ruolo degli strumenti delle scienze comportamentali, applicati ai più gravi problemi esistenti. Una posizione teorica, che richiede come corollario la diffusione dell’idea di incorporarli nelle politiche pubbliche e nelle pratiche manageriali, che ne potranno trarre un reale vantaggio in termini di efficacia realizzativa.
In definitiva, questa opera vuole costituire un contributo concreto ad orientare le scelte delle aziende e, anche, dei decisori pubblici nel segno di scelte facili e di effettivo beneficio per i cittadini, seguendo un’impostazione ideologica di rivalutazione del paternalismo libertario. Un’impostazione, quest’ultima, che al di là dell’apparenza semantica sgradevole, dovrebbe sostanziarsi in una forma “relativamente tenue, indulgente e poco invadente“; con esiti orientati, dunque, a non bloccare, o a rendere eccessivamente onerose le scelte adottate.
Il salto di qualità, prefigurato e propugnato dai due AA. si incentra, in ultima analisi, nel ruolo attivo dei decisori pubblici e privati “nello spingere gli individui in una direzione che possa migliorare le loro condizioni di vita, pungolandoli”. Parole ispirate ad una ragionevolezza estranea, purtroppo, agli attuali scenari politico-economici; ma che, paradossalmente, disegnando una suggestiva e, comunque, praticabile, oltreché condivisibile, via alternativa, può continuare a rappresentare una vivida fiammella di speranza per il nostro futuro.