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Libri

a cura di Filippo Cucuccio

Il senso dell'Italia, più che un marchio un insieme di servizi

Mariano Bella (a cura di) “Sense of Italy - Esportazioni, servizi, turismo, prosperità”, Il Mulino, Bologna, 2025, pagg.294, Euro 29,00

Dal “Made in Italy” al “Sense of Italy”per certificare lo spostamento dalla fruizione di un prodotto alla valorizzazione del mondo culturale che esso veicola

Filippo Cucuccio

Nell’illustrazione economica dell’Italia si avverte in modo sempre più marcato l’insufficienza di un parametro di riferimento generalistico, quale il “Made in Italy”, ai fini di una rappresentazione adeguata del mondo dei servizi. Una carenza decisamente grave, considerata anche la vocazione operativa del nostro Paese in certi settori di attività economica, uno fra tutti il turismo.

Questo aspetto problematico viene affrontato in modo metodologico e costruttivo nel libro curato da Mariano Bella, Direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio nel tentativo riuscito, a mio avviso, di rispondere a quell’esigenza con un’adeguata sistematizzazione concettuale, suffragata da coerenti riscontri empirici e statistici.

È ormai tempo, come sottolinea nella Prefazione il Presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, che si passi dal “Made in Italy” al “Sense of Italy” – SofI; un concetto ben più ampio, che certifica lo spostamento del focus di attenzione “dalla limitata suggestione di fruizione di un prodotto alla valorizzazione del mondo culturale che esso veicola”. Un’operazione concettuale, che non può essere banalizzata dall’uso di slogan o di un semplice marchio che appare su un’etichetta, ma che, invece, tende a fotografare in modo puntuale la nostra identità culturale nelle sue molteplici implicazioni.

Un’operazione culturale, che, come ribadito dal curatore del libro nelle pagine dell’Introduzione, superando l’ormai sterile discussione frutto della contrapposizione tra settori economici (manifattura vs servizi), punta con decisione a rendere più produttivi i servizi di mercato, nell’ambito di un processo di terziarizzazione, che investe tutte le economie del mondo avanzato e non avanzato.

L’articolazione del volume riflette fedelmente questa impostazione concettuale nei contributi scritti dal curatore, oltreché dagli altri firmati da qualificati esperti, che qui si ricordano (in ordine alfabetico): Federico D’Amario, PhD Intern presso la Bank of England e collaboratore esterno dell’Ufficio Studi di Confcommercio; Silvio Di Sanzo, Senior Economist presso l’Ufficio Studi di Confcommercio; Riccardo Grassi, sociologo Head of Research di SWG; Alberto Hidalgo, Visiting Professor di Economia presso l’Università delle Isole Baleari; Mara Manente, Consigliere del Touring Club Italiano; Luciano Mauro, Economista Senior dell’Ufficio Studi di Confcommnercio; Pasquale Mirante, Analista economico presso l’Ufficio Studi di Confcommercio; Massimo Riccaboni, docente di Economia applicata presso la Scuola IMT di Lucca; Alessandro Rinaldi, Vice Direttore Generale e Direttore Studi e Statistiche del Centro Studi delle Camere di Commercio, Guglielmo Tagliacarne; Francesco J. Velazquez docente presso il Dipartimento di Economia Applicata e strutturale presso l’Università Complutense di Madrid.

Nei primi tre capitoli, pertanto, ci si sofferma ad illustrare il significato di SofI e a misurarne la dimensione con una contestualizzazione nella nostra realtà nazionale, valutata nei suoi aspetti di positività e criticità. Viene, così, delineato un percorso concettuale nel quale ampio spazio è riservato alla descrizione delle strutture produttive del SofI, mettendone in evidenza le peculiari caratteristiche di creazione di valore aggiunto e di internazionalizzazione del marchio Italia, in una sinergia tra beni e servizi, in cui la seconda componente si rivela “fondamentale per il posizionamento strategico e competitivo del Made in Italy”.

Nel capitolo successivo, conseguenza naturale di questa impostazione concettuale è l’attenzione riservata al tema del turismo e alle sue evidenze statistiche per meglio comprendere la complessità di questo fenomeno, così importante per il nostro Paese, il suo impatto sul sistema economico e la connessa difficoltà di una sua rappresentazione fedele all’effettiva realtà fattuale.

Legata al tema del turismo è, poi, nel capitolo quinto, la trattazione dell’overtourism, un fenomeno sempre più presente e diffuso, come testimoniato dalle numerose cronache giornalistiche e che peraltro non può essere banalizzato e liquidato con analisi superficiali e considerazioni “coloristiche”, ma merita di essere affrontato in modo scientifico, avvalendosi di adeguati supporti statistici e di significativi raffronti nazionali (il panel di riferimento è inclusivo di 120 città italiane, oltre a un focus su 114 quartieri di Roma) ed internazionali. Infatti, nel libro viene fatto uno specifico riferimento alla situazione di Madrid, destinazione particolarmente coinvolta nei flussi di turismo, capitale di un Paese che si colloca al secondo posto a livello globale per numero di turisti internazionali.

A completare gli elementi di valutazione nel capitolo sesto sono offerti al lettore annotazioni, particolarmente interessanti sulle propensioni, le scelte e la spesa dei viaggiatori, così come risultano dalle rilevazioni periodiche dell’Osservatorio Confcommercio – SWG.

Le pagine finali di questo libro tornano ad affrontare alcune delle questioni cruciali emerse lungo il suo percorso intellettuale e metodologico: dal ruolo delle imprese che operano nel settore dei servizi di mercato  e non sono considerate esportatrici; alle modalità per favorire la crescita delle imprese del terziario, ovviando al pericolo di un temibile nanismo imprenditoriale; alla opinabile ragionevolezza di effettuare raffronti delle variazioni nel tempo della produttività del lavoro tra settori interessati da variazioni radicalmente differenti nell’input di lavoro.

Questioni e relativi interrogativi sui quali, già da oggi e nel prossimo futuro, bisognerà fare i conti nella prospettiva di approfondire ed ulteriormente affinare quanto emerso meritoriamente dal percorso tracciato da questo libro per una rappresentazione più significativamente reale e fedele del terziario in Italia. E per porsi in modo coerente in questo nuovo scenario occorrerà, in definitiva, un cambio di passo ideologico, utile certamente a soddisfare le esigenze concettuali in precedenza illustrate ed anche ad indicare la via più adeguata per adottare le best practices, indispensabili a favorire e gestire il salto di qualità socio – economico del Paese.

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