Intervista a Annamaria Di Ruscio, Presidente e AD, NetConsulting cube
Nel 2024 il mercato dell’AI in Italia ha registrato un incremento superiore al 45%, raggiungendo un valore di quasi 950 milioni di euro. Nel 2025 il trend continuerà, con un valore che dovrebbe sfiorare i 1,3 miliardi di euro. Banche, energia e assicurazioni sono in cima alla graduatoria
Più di un’azienda su due (56%) è ancora in fase esplorativa delle possibili applicazioni dell’AI e non ha ancora un piano strategico. Poco meno della metà delle organizzazioni dei comparti Telco&Media (44%) ed Energy&Utilities (46%) ha già predisposto una roadmap strategica e solo un esiguo 41% dichiara di avere previsto un budget per le soluzioni AI. A far ben sperare, però, sono le stime di crescita annua dell’investimento: il 27% degli intervistati stima, infatti, un aumento anno su anno del budget per l’AI compreso fra il 15 ed il 30%.
Sono solo alcuni dei dati emersi dal rapporto “AIMM: l’adozione dell’AI nelle aziende italiane. I risultati della survey e dell’AI Maturity Model”, l’indagine promossa e ideata da NetConsulting cube in collaborazione con Engineering, Fastweb, ServiceNow e TIM con il supporto di un Advisor Board rappresentativo delle aziende coinvolte. Ne parliamo con Annamaria Di Ruscio, Presidente e AD di NetConsulting cube (nella foto).
Dott.ssa Di Ruscio, di cosa si occupa NetConsulting cube?
«Da ormai 25 anni, il Gruppo NetConsulting cube si posiziona come punto di riferimento nelle analisi di mercato e nelle attività di consulenza sul Mercato Digitale in Italia. Infatti, dopo la creazione di Net Consulting nel 2000, NetConsulting cube rafforza la sua presenza nei servizi di Consulenza e di Market Intelligence per aziende utenti pubbliche e private e fornitori ICT. Attraverso un team di consulenti e analisti di mercato, con competenze verticali su tecnologie e industry, offriamo la nostra esperienza a supporto delle strategie di business dei clienti: da benchmark, a Business Impact Analysis, a qualificazione di player digitali e innovativi. Dalla revisione di strategie di posizionamento sul mercato e di modelli di go-to-market, al supporto ad attività di Merger & Acquisition e di Innovazione di prodotto/processo. La mission del Gruppo è essere il punto di osservazione e di incontro fra domanda e offerta, in un mondo in continua evoluzione. NetConsulting cube è membro di Assoconsult, l’Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di consulenza più importanti del settore in Italia».
In cosa consiste il Maturity Model messo a punto da NetConsulting cube?
«Il Maturity Model messo a punto da NetConsulting cube rappresenta una base di partenza per misurare lo stato dell’arte delle aziende italiane nel percorso di adozione dell’AI e individuare le azioni da intraprendere per un’implementazione consapevole e integrata nei processi e nelle strategie aziendali. Si tratta di un light assessment multidimensionale, che in base ai dati raccolti e alla loro analisi qualitativa, esprime il livello di maturità di ciascuna azienda nel percorso di adozione dell’AI attraverso un indice complessivo (l’AI Maturity Index), risultato della valutazione di cinque macro-dimensioni: Strategia e Organizzazione; Tecnologie Dati e Architettura; Use Case & Business Model; Skill e Cultura; Compliance e governance».
Ci spiega brevemente la tipologia di imprese coinvolte nella survey?
«Il rapporto “AIMM: l’adozione dell’AI nelle aziende italiane. I risultati della survey e dell’AI Maturity Model” – è promosso e ideato da NetConsulting cube. Si avvale della collaborazione di Engineering, Fastweb, ServiceNow e TIM e di un Advisor Board rappresentativo delle aziende dei principali settori economici privati. Ha coinvolto 82 aziende di grandi dimensioni, con un fatturato superiore ai 500 milioni di euro e almeno 500 dipendenti. È un panel composto in prevalenza da imprese appartenenti al comparto industriale (34%) – in particolare a quello manifatturiero – e ai settori bancario (7%), assicurativo (9%), Energy&Utilities (14%) e Telco & Media (10%)».
Qual è la situazione in Italia in termini di investimenti in AI da parte delle imprese?
«La definizione di una strategia per l’adozione dell’AI rappresenta il primo passo per fare un cambio di paradigma reale. Tuttavia, solo il 25,8% del panel ha già integrato l’AI nel proprio piano industriale, considerandola una priorità, sebbene non si tratti di una situazione omogenea. Il rapporto rivela, inoltre, che fra le capofila dell’”Ai Strategy” ci sono le imprese dei settori Telco&Media (44%) ed Energy&Utilities (46%),che si distinguono per una presenza significativa di aziende, che hanno già predisposto un piano strategico con un budget dedicato. A seguire il settore bancario (43%), quello delle Assicurazioni (25%) e dei Trasporti&Servizi (27%). Nei settori Industria e GDO&Retail prevale invece una fase esplorativa, ancora orientata alla valutazione delle applicazioni dell’AI. E ancora: fra le principali azioni intraprese a supporto dell’implementazione dell’”AI Strategy”, la definizione da parte del 49% delle aziende di una roadmap con tempi e ambiti definiti per l’adozione di use case».
Dai risultati della survey emerge che l’AI Maturity Index “premia” le aziende bancarie. Ci spiega questo primato? È possibile tracciare un ranking dei settori rispetto al livello di maturità complessivo?
«Ci sono due elementi da considerare: l’abitudine ad avere il Dato come strategia di competitività e l’accelerazione avutasi in questi ultimi 14 mesi sull’AI in particolare generativa. L’indice sintetico “AI Maturity Index” – che combina le due macro-dimensioni “Tecnologie e Competenze” e “Strategia e Vision” per tracciare un ranking dei settori rispetto al livello di maturità complessivo – vede al primo posto il settore Bancario (57,1 su 100). A seguire, i comparti Energy e Utilities (52,2 su 100), Assicurazioni (47,4 su 100), TLC&Media (40,9 su 100). Molto distaccati dagli altri settori sono Industria (27,1 su 100), Servizi&Trasporti (21,2) e GDO&Retail (19,2) sono i settori con l’indice medio più basso. Infine, l’AI Maturity Index evidenzia che il settore Bancario presenta la maggiore concentrazione di Newbees (71,4%), ovvero di aziende che hanno appena definito la strategia e che implementeranno i primi progetti nel corso del 2025».
A suo avviso, quali sono gli ostacoli che le aziende italiane devono superare per una più compiuta adozione degli strumenti di AI?
«Nel 2024 il mercato dell’AI in Italia ha registrato un incremento superiore al 45%, raggiungendo un valore di quasi 950 milioni di euro. Un aumento significativo, probabile anche nel 2025, con un valore che dovrebbe sfiorare i 1,3 miliardi di euro. Tuttavia, la survey evidenzia un quadro disomogeneo dei modelli adottati dalle organizzazioni per l’implementazione dell’intelligenza artificiale. La maggioranza delle aziende si trova ancora in una fase di valutazione delle applicazioni dell’AI, senza avere definito un piano strategico e di governance organica. Carenza di competenze e resistenza al cambiamento dei processi e del modo di operare emergono come principali criticità. Siamo tuttavia confidenti che attraverso l’evidenza dei risultati ottenuti anche da altre aziende utenti si possa innescare un processo emulativo che favorisca l’adozione. Il nostro Maturity model vuole proprio aumentare la consapevolezza e la condivisione della Community per consentire alle aziende utenti di avviare e proseguire il percorso».