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VALORI D'IMPRESA
Arte e cultura asset strategici per far crescere le aziende italiane: l'iniziativa Ifis ART

Il progetto Ifis Art, voluto e ideato dal Presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio, ha recuperato e restaurato l'opera “Migrant Child”, realizzata dall’artista Banksy a Venezia. È solo l'ultima delle iniziative che coniugano cultura d'impresa e arte, mecenatismo e competitività aziendale che la banca ha intrapreso con convinzione. E delle quali i dati confermano i risultati positivi

Simona D'Amico

Ifis art, il progetto voluto e ideato dal Presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio, si articola in una serie di iniziative, a partire dall’importante collezione d’arte che la Banca ha acquisito nel tempo, costituita da oltre 100 opere di 50 artisti, che spazia dall’arte classica a quella contemporanea.

Alcune tra le più importanti opere della collezione hanno trovato la loro casa naturale nel Parco Internazionale di Scultura, un progetto che oggi, all’interno dei 22 ettari di giardino di Villa Fürstenberg a Mestre, ospita 24 opere plastiche di 14 maestri della scultura contemporanea, italiani e internazionali: Fernando Botero, Annie Morris, Park Eun Sun, Igor Mitoraj, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry, Pietro Consagra, Roberto Barni, Julio Larraz, Philip Colbert, Giuseppe Penone, Jaume Plensa, Nico Vascellari e Davide Rivalta. Il Parco, che si articola come un work in progress e vedrà ogni anno al suo interno l’inserimento di nuove sculture del panorama contemporaneo internazionale, è aperto gratuitamente al pubblico (che può prenotare la propria visita tramite la app Ifis art) e rappresenta già una case history internazionale in materia di corporate collection e di cultural and social responsibility.

Stando alle risposte degli intervistati, il Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis genera un moltiplicatore pari a 3,9: tradotto in termini pratici, un euro investito dalla Banca nel Parco genera quasi 4 euro di valore sociale per il territorio. Questo valore arriva addirittura a 5,3 se si prende in considerazione il cluster dei partecipanti ai workshop che la Banca ha organizzato nel corso del 2024 in collaborazione col Ministero dei Beni Culturali nell’ambito della Biennale di Venezia. In particolare, l’indagine quantitativa ha consentito di analizzare due impatti differenti: il benessere personale e lo sviluppo delle competenze, con risultati positivi che superano il 90%.

Tra le progettualità più significative di Ifis art vi è infatti il recupero e il restauro di “Migrant Child”, l’opera realizzata dall’artista Banksy a Venezia, uno dei soli due lavori ufficialmente riconosciuti da Banksy sul suolo nazionale. L’opera, che rischiava un irrimediabile quanto veloce deperimento a causa della sua esposizione all’acqua di Venezia e al maltempo, porta con sé un valore artistico e sociale elevato: attraverso il linguaggio della pittura, Banksy diffonde infatti un messaggio di speranza e pace che richiama i valori della Carta Onu del 1948 sulla tutela dei diritti universali dell’uomo.

L’impegno della Banca per proteggere l’opera ha l’obiettivo di tenere vivo questo messaggio. Oltre a mettere in sicurezza l’opera, Banca Ifis ha inoltre acquistato Palazzo San Pantalon, l’immobile che lo ospita, e che sarà trasformato in uno spazio espositivo per giovani artisti, in collaborazione con istituzioni culturali nazionali e internazionali. In Ifis art rientra anche l’operazione di acquisto e restauro di dodici busti in gesso realizzati da Antonio Canova di eccezionale valore artistico, dopo il ritrovamento presso Villa Canal alla Gherla, a Treviso.

A ottobre 2024, inoltre, Banca Ifis ha affiancato la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma (Gnam) e la Pinacoteca di Brera di Milano, per costruire un ponte culturale che metta in collaborazione queste due primarie istituzioni culturali italiane. Il ponte è rappresentato da Mario Ceroli, artista che ha fatto del legno il suo medium di predilezione, attraversando decenni di movimenti artistici del Novecento, dall’Arte Povera alla Pop Art, e la cui collezione è tutelata e valorizzata dalla Banca.

Coniugare la generazione di profitto con la creazione di valore per le comunità è un obiettivo che Banca Ifis ha mappato all’interno dell’edizione 2024 di “Economia della Bellezza”, la piattaforma di cultura d’impresa nata nel 2021 per indagare lo stato di salute delle imprese operanti nel campo dell’eccellenza italiana. In particolare, l’ultima edizione del rapporto ha approfondito come l’arte e la cultura siano asset strategici per la competitività aziendale, spingendo la produttività.

Entrando nel dettaglio dello studio, l’indagine evidenzia che le imprese italiane che investono in arte e cultura sono oltre 700, producono complessivamente 192 miliardi di euro di ricavi annui e registrano una produttività superiore di 1,4 rispetto alla media, che sale a oltre 3 nel settore bancario, il comparto più vivace nello sviluppo di progettualità in questi ambiti.

L’analisi ha infatti permesso di individuare 16 gruppi bancari che hanno adottato, in modo strutturato e continuativo, progettualità e iniziative su arte e cultura da cui è emerso che il 68% delle banche adotta approcci di costruzione di relazioni solide con il territorio e le comunità; il 20% utilizza l’arte e la cultura per comunicare e coinvolgere i propri stakeholder esterni; il 12% considera tali progetti come strumenti di innovazione e stimolo creativo. Forte, e presente trasversalmente a tutte e tre le aree definite, il coinvolgimento dei propri dipendenti.

Inoltre, secondo i dati di Economia della Bellezza, l’incremento della produttività dei gruppi bancari con progetti su arte e cultura è pari al 27% nel periodo 2018-2022, superiore al +8% del totale sistema bancario, con una performance pari a oltre tre volte il ritmo medio annuo di crescita del settore e a circa due volte il ritmo annuo di crescita della retribuzione.

Questi dati, dunque, dimostrano quanto sia vincente il trait d’union arte e impresa nel creare valore, economico e sociale. In questo senso, diventa quindi centrale per lo sviluppo virtuoso della collettività il ruolo dell’imprenditore-mecenate.

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