Secondo un'indagine condotta dal Club degli Orafi Italia e Intesa Sanpaolo, il mercato statunitense continua a rappresentare una grande opportunità per le imprese orafe italiane, che affilano le armi della concorrenza
Nel 2025, l’economia mondiale si prevede crescerà a un ritmo vicino al 3%, con dinamiche eterogenee tra le diverse aree. Negli Stati Uniti, la domanda interna continua a supportare la crescita, e le aspettative legate all’amministrazione Trump potrebbero favorire politiche favorevoli a crescita e investimenti, seppur con possibili rischi inflattivi. In Europa, la crescita dovrebbe beneficiare del recupero dei consumi privati e degli investimenti legati al programma Next Generation EU, anche se la fiducia è minata dalle incertezze geopolitiche e politiche.
Nel contesto macroeconomico descritto, i metalli preziosi, e in particolare l’oro, potrebbero registrare una relativa stabilità, con previsioni di un prezzo medio annuo intorno ai 2.550 dollari l’oncia. Tuttavia, la prospettiva di nuovi massimi per l’oro potrebbe concretizzarsi a partire dalla fine del 2025.
In questo scenario, il settore orafo italiano si prepara a fronteggiare una situazione complessa ma con buone opportunità. Nel 2024, le esportazioni di gioielli in oro Made in Italy hanno registrato una crescita significativa (+44,5% nei primi nove mesi), consolidando la posizione dell’Italia come il principale esportatore di gioielli in oro dell’UE, con un valore di 9,8 miliardi di euro. Inoltre, il paese ha guadagnato quote di mercato a livello mondiale, arrivando a coprire l’11% delle esportazioni globali di gioielli in oro nel 2023, con un forte posizionamento negli Stati Uniti, dove l’Italia è il secondo partner, dopo l’India, con una quota del 14%.
Nonostante un rallentamento nelle esportazioni italiane verso gli USA nel 2024 (-8,1% per i gioielli in oro), il settore italiano si distingue per l’offerta di alta qualità, un fattore che potrebbe aiutare a contrastare la concorrenza di altri paesi come l’India e la Francia. Gli Stati Uniti, infatti, restano una destinazione privilegiata per il Made in Italy, con il mercato concentrato principalmente in quattro stati chiave: New York, Texas, California e Florida.
Le imprese italiane, secondo un’indagine condotta dal Club degli Orafi Italia e Intesa Sanpaolo, hanno mostrato una buona capacità di reazione alle difficoltà. Il 38% degli operatori del settore ha dichiarato di essere pronto a esplorare nuove destinazioni geografiche per i propri prodotti, mentre un altro segmento sta valutando la revisione dei prezzi per il mercato americano, al fine di adattarsi alle sfide economiche e politiche del contesto attuale.
S.D’A.