Costruire una società di assicurazioni partendo da una SPAC, affrontando la navigazione sul NET e dare vita a qualcosa di nuovo. È il caso di Net Insurance. Qui il suo amministratore delegato ne racconta la storia e ne dà la ricetta. In 52 tesi.
In “Exit strategy” (edito da Luiss University Press) esploro ed analizzo le vicende di un’impresa e del connesso progetto imprenditoriale. È una specifica impresa – Net insurance – dapprima oggetto misterioso, venuto al mondo con il nome di Archimede SPAC, poi cresciuto in fretta per divenire appunto Net Insurance, impresa di assicurazione.
“Exit Strategy” si compone di 8 capitoli: Punti d’appoggio; Scenari e mercati; Idee, piani, execution; Controllo di realtà; Persone; Navigare e riorientare; Exit e oltre; Lezioni apprese.
Ha il suo momento centrale nella narrazione della traversata Net, in acque spesso turbolente ma che hanno sempre visto l’impresa raggiungere e superare i propri obiettivi, facendone un caso pressoché unico nel mondo assicurativo.
I due principali motivi per mettere su carta questa affascinante avventura imprenditoriale sono da un lato capitalizzare e consolidare l’apprendimento maturato e dall’altro – e soprattutto – condividerlo con “il mondo”. La narrazione è condizione di esistenza. I fatti nel tempo sono la loro narrazione e senza narrazione nel lungo termine non vi sono fatti.
Il presupposto epistemologico dell’architettura narrativa ed analitica di tutta l’analisi è che la pratica d’impresa è – può essere – fonte di conoscenza tendenzialmente non riducibile ad altre.
Le idee possono nascere nel complesso gioco della competizione. Vale ovviamente anche la simmetrica considerazione che la pratica non potrà mai da sola essere fonte sufficiente e autonoma di conoscenza del reale.
Precondizione è che l’impresa sia genuina espressione di libertà. Solo così le dinamiche generano significati autentici e non distorti.
Sono convinto che un ampio insieme di casi simili a Net Insurance – iniziative similari per dimensione, ambizione, contesto e altri aspetti ma non necessariamente per settore – possano giovarsi di questo libro e delle specifiche proposizioni in esso contenute. Le start-up o le scale-up sono ovviamente in cima alla lista.
Le condizioni di riproducibilità e le fattispecie di applicabilità sono aspetti chiaramente ardui e delicati. Eccezioni, instabilità e rumore di fondo sono ovunque nel complesso mondo del business moderno e il basis risk – la distanza tra modello e le caratteristiche della realtà cui viene applicata – è sempre in agguato, dietro l’angolo della prossima decisione.
Ne emergono infine alcune tesi riepilogate nell’ultimo capitolo, numerate in ben 52. Accenno qui ovviamente solo ad alcune tra queste, con il deliberato intento di acuire l’appetito del lettore di questa presentazione
Il libro è dunque un intenso percorso alla ricerca del buon management, che consente altresì di gustare l’emozione che il mercato – reale e finanziario – regala ai suoi attori protagonisti quando funziona – anche solo discretamente bene – come meccanismo allocativo diffuso, limitato e decentrato.