Per diventare un campione bancario nell'adozione dell'AI non serve essere un big. Lo dimostra la graduatoria Evident AI Index, dove il colosso JPMorganChase è tallonato dalla giovane Capital One. Mentre tanti big europei restano fanalino di coda
Capital One, la banca americana in cui poco più di un anno fa è entrato come investitore Warren Buffet con la Berkshire Hathaway, è la più avanzata al mondo nell’uso dell’intelligenza artificiale, quella cioè che sta inglobando le modalità di AI nei suoi processi con più convinzione, velocità e trasparenza.
È un modello, quindi, anche per le banche più blasonate del mondo, come testimonia la classifica di EvidentInsights, elaborata per dare trasparenza all’adozione dell’AI rispettando le best practice, cioè minimizzandone gli impatti negativi e massimizzando i risultati positivi.
L’Evident AI Index è un global standard del grado di avanzamento nell’adozione dell’AI nel mondo bancario, che passa in rassegna ogni anno 50 istituti sulla base di 90 parametri e include voci come talento (cioè il livello di competenza dei dipendenti, il loro background accademico, le iniziative formative prese dalla banca e quelle per trattenere i migliori), innovazione (gli investimenti a lungo termine, le acquisizioni, le partnership), leadership (le azioni per una adozione dell’AI responsabile).
La classifica 2024, pubblicata in ottobre, vede sul podio JPMorgan Chase, seguita da Capital One e da Royal Bank of Canada. Le banche nordamericane occupano sette posti tra i primi dieci e non è una novità. Ma, mentre l’anno precedente lo stacco con il resto della graduatoria era molto netto e testimoniava il vantaggio che le banche di quel territorio avevano sul resto del mondo, oggi le cose sono cambiate.
Anche gli altri si sono svegliati e la distanza si è accorciata: 41 delle 50 banche hanno migliorato il loro punteggio, testimonianza dell’accelerazione impressa su questo fronte dal management. Resta una coda che fatica ad abbracciare le novità dell’AI, un piccolo gruppo di dieci banche che resta in fondo alla classifica e la cui distanza dall’innovazione aumenta.
Le banche che hanno reagito più prontamente nell’inseguimento del gruppo nordamericano sono in Europa nell’area Asia-Pacifico: l’australiana Commbank, la svizzera Ubs, la britannica HSBC sono infatti nella top ten; al 12mo posto c’è la francese BNP Paribas, al 13mo la spagnola BBVA, al 17mo l’olandese ING, al 21mo la francese Société Générale e al 23mo IntesaSanpaolo, solo per dire delle europee. Per incontrare un’altra italiana, Unicredit, bisogna scendere tra le ultime dieci in graduatoria, esattamente al 43mo posto (un gradino sotto Commerzbank, la banca tedesca che è nel suo mirino). La Francia, in Europa, è quella meglio posizionata nell’adozione di AI, Italia e Germania faticano, il che potrebbe essere una buona ragione per delle operazioni di consolidamento.
JPMorgan Chase è la regina indiscussa. Ha un vantaggio quasi incolmabile rispetto agli altri in termini di talenti coinvolti, centri di ricerca affiliati, produzione di paper accademici, produzione open source. Tutto questo non è solo sforzo d’investimento, ma comincia a tradursi anche in rendimento: Daniel Pinto, presidente e COO, ha stimato in 2 miliardi di euro il valore generato dall’uso di AI in termini di personalizzazione dei servizi alla clientela, trading, efficienza nelle operazioni, lotta alle frodi, capacità decisionale sul credito.
Come a volte capita, questo super big è tallonato da una banca come Capital One, che è molto più piccola, ma con una maggiore concentrazione della sua forza lavoro nel settore di AI. Nata nel 1994, Capital One ha imboccato subito la strada dell’innovazione, decidendo, nel 2020, di migrare completamente su cloud tutte le sue attività. Ha ingaggiato i migliori talenti sul mercato e si è rapidamente messa in luce per la sua capacità di produrre nuovi paper e studi di livello accademico. Tutti elementi che eccitano gli appassionati della graduatoria, nella previsione di un sorpasso a danno del gigante JPMorgan.
P.P.