Cosa pensa la Ue del golden power rafforzato

Nel d.l. 8 aprile 2020, n. 23, il c.d. Decreto liquidità, si affollano temi molteplici. Rapidamente apprestato a fronteggiare le numerose e ingenti problematiche di carattere socioeconomico, effetto della presente pandemia da Covid-19, fa ricorso ad una strumentazione regolatoria di carattere interventista e vincolistico. Il febbrile dinamismo normativo, con il quale i regolatori tentano la […]

Popolare di Bari, una sostanziale nazionalizzazione

La crisi della Banca Popolare di Bari è stata affrontata dal Governo con un progetto che si propone di dar vita ad un soggetto diverso per forma giuridica, per scopo sociale e per assetto proprietario. Alla vecchia banca locale, che aveva mantenuto la forma cooperativa, si sostituisce una spa a controllo pubblico, con funzioni di […]

Fondo indennizzo per i risparmiatori. Cosa cambia con il Decreto crescita

Con la legge di bilancio 2019 il legislatore fa appello alla «tutela del risparmio» e al «dovere di […] controllare l’esercizio del credito», per costituire un Fondo indennizzo risparmiatori (FIR) destinato in favore di coloro che hanno «subito un pregiudizio ingiusto da banche e loro controllate», sottoposte a liquidazione coatta. Il richiamo alla formula dell’art. […]

Peer to peer lending

Il mercato del peer to peer è un mercato del credito che si sta dimostrando attraente, dimenticando l’originaria vocazione, che lo ha visto nascere per rispondere alla domanda di prestiti di piccolo importo. Il confronto tra le nuove modalità operative, consentite e favorite dal progresso tecnologico, ed il tradizionale, quanto studiato, conosciuto, regolamentato esercizio del […]

Cassazione: il contratto tra banca e cliente è valido anche con una sola firma

La decisione delle Sezioni Unite interviene a seguito di un’ordinanza di rimessione – 27 aprile 2017, n. 10447 –, che già mostra di sostenere un’interpretazione della norma, volta a distinguere il ruolo dei requisiti di forma, richiesti ad substantiam, in un rapporto contrattuale ritenuto paritario, ad esempio riferibile a «scambi immobiliari tipici dell’economia fondiaria», piuttosto che in […]

Qualche riflessione sul decreto legge 23 dicembre 2016, n. 237

Il d.l. 237 del 23 dicembre scorso, convertito nella l. 15 del 17 febbraio 2017, è intonato ad una generale urgenza di sistema, individua le risorse necessarie per fornire sostegno finanziario pubblico a banche italiane e, com’è noto, si occupa della situazione del Monte dei Paschi di Siena, banca tra le maggiori del Paese, da […]

Banche di credito cooperativo: una mutualità che si esprime in gruppo

1. Un nuovo requisito di accesso all’attività creditizia per le bcc Per le banche di credito cooperativo non si pone il problema di peso economico, che ha condotto ad una spinta forzosa verso la trasformazione in società per azioni delle banche popolari che superano gli otto miliardi di attivo, bensì una più generale questione di […]

Ancora perplessità sul decreto salvabanche

La popolarità del d.l. 183/2015 è piuttosto sinistra, derivando dal doloroso sacrificio imposto a numerosi creditori delle banche coinvolte. Noto come un intervento che ha salvato quattro banche in difficoltà e penalizzato gli investitori, in realtà ha costituito il controverso esordio della nuova disciplina di risanamento e risoluzione delle crisi bancarie adottata con la Direttiva […]

Una scelta impopolare: la mutualità misurata con criterio quantitativo

Il decreto legge n. 3 di questo 2015, convertito nella legge n. 33 del 2015, ha modificato le regole di  accesso all’attività creditizia. Il legislatore ha affermato che una banca popolare non possiede la struttura societaria adeguata allo svolgimento dell’attività bancaria, quando la dimensione del suo attivo superi una determinata soglia. É l’immediata evidenza che si ricava dai […]

A rischio l’autonomia della Banca d’Italia

Il Governatore della Banca d’Italia nella sua audizione parlamentare, resa in fase preparatoria al provvedimento allora in discussione alle Camere, ha attribuito alla riforma, tra l’altro, l’obiettivo di realizzare una migliore comunicazione, per rispondere in modo chiaro alla errata e diffusa percezione di chi temeva la possibile ingerenza dei partecipanti al capitale – e quindi delle banche sottoposte alla sua vigilanza – nella gestione della medesima. Non c’è dubbio che la riforma del gennaio scorso ha modificato quella percezione,  ma  in tutt’altra direzione, provocando anzi un’accesa polemica sul c.d. regalo alle banche. L’espressione è suggestiva, ma il regalo è da escludere, resta però la constatazione che se tra gli obiettivi affidati al titolo II della l. n. 5 del 29 gennaio scorso, si possono individuare l’adeguamento del valore del capitale della Banca d’Italia, fermo al dato nominale del 1936, e chiarire le prerogative dei partecipanti, i risultati di più immediata evidenza sono una plusvalenza tassata, funzionale alle ben note esigenze di natura fiscale, ed un contributo significativo alla stabilità del sistema creditizio, per effetto della modificazione della natura delle quote di partecipazione. […]